La Tangenziale passa proprio qui vicino e la Milano industrializzata, quella degli uffici, degli alberghi moderni e dei palazzi che pullulano di persone è sempre lì, dietro l’angolo.
Eppure quando varcherete il cancello del cortile dell’Antica Trattoria Monluè, vi sembrerà di aver fatto un lungo viaggio, di essere arrivati lontano, l’emozione sarà forte per tutti. Chi ha sempre abitato in una dimensione cittadina si troverà in posto alieno, tutto da scoprire, chi invece ha dei ricordi di famiglia, legati al mondo rurale e contadino, avrà la sensazione di essere tornato alle origini, in un mondo passato che si ripresenta praticamente intatto.
L’edificio è inserito nel piccolo borgo di Monluè che è stato fondato nella seconda metà del 1200 e che comprende una cascina a corte chiusa, alcuni rustici agricoli e la bella Chiesa di San Lorenzo perfettamente conservata, oltre alla trattoria che in origine era anche una locanda con alloggio.
In tempi moderni, intorno al 1970, la costruzione della Tangenziale Est isolò Monluè dalla città, decretandone lo spopolamento ma rendendolo uno dei migliori esempi sopravvissuti di organizzazione rurale, un luogo magico e sospeso nel tempo che vi consiglio di visitare.
L’Antica Trattoria Monluè vive oggi un momento di grande splendore grazie a Emilia Lomazzo e a suo marito Eugenio, coppia affiatata con diverse lustri di esperienza nel settore ristorativo, lei in cucina e lui nella gestione.
Una quindicina di anni fa, con grande coraggio, amore e caparbietà, decisero di rilevare il ristorante che aveva i conti in sofferenza per colpa di una pessima gestione e si divisero i compiti con Eugenio in sala ed Emilia a capo della brigata di cucina ma non solo. Questa donna di grande carattere e di buon gusto, salvò tutto quello che c’era di buono negli arredi e aggiunse suppellettili, stoviglie e quadri scovati in giro per l’Italia nei mercatini e nelle botteghe, fino a rendere il locale accogliente, familiare, elegante e vero, infatti niente qui è finto, men che meno le piante e i fiori freschi che sulle tavole non mancano mai.
Eugenio, che ama fare la spesa e scegliere con cura i fornitori, si preoccupa di acquistarere le materie prime migliori e i vini giusti.
La cucina ha mantenuto in carta i piatti della tradizione milanese (foto 2), perfetti per questo luogo, oltre ad una serie di proposte della cucina siciliana (foto 3) che sono le origini di Eugenio, in un doppio binario lombardo-siculo che ha decretato la rinascita e il successo di questo locale.
Tre anni fa un nuovo giro di boa, dopo aver convinto e fidelizzato un nutrito gruppo di clientela che durante la settimana è prevalentemente business, mentre nel weekend è familiare, Emila ed Eugenio hanno aperto le porte della cucina ad uno degli chef più validi e capaci della piazza milanese, Alessio Algherini, di origini umbre ma forgiato nelle cucine del Four Season dal maestro Sergio Mei e con esperienze di successo al Ricci e alla Cantina di Manuela.
Una piccola rivoluzione nel menù che ha portato nuova linfa e nuove energie, allineando l’offerta dell’Antica Trattoria Monluè ai nuovi trend della ristorazione milanese con qualche piatto creativo e moderno, mantenendo in carta tutti i classici.
Algherini prepara con maestria il Risotto alla milanese, l’Ossobuco in gremolada, la classica Cotoletta, la Cassoeula e la Busecca alla milanese, così come una splendida Caponata, i Gamberi Rossi di Mazara o il Polpo alla siciliana, ma si è fatto conoscere per alcune proposte proprie e originali e per la capacità a volte di improvvisare e accontentare le richieste dei clienti.
Il locale è aperto tutti i giorni tranne il sabato a pranzo e la domenica sera e i molteplici ambienti che si prestano a banchetti e cerimonie lo rendono un luogo da scoprire e nel quale ritornare.
Articolo di: Clara Mennella