La famiglia Alberti produce vini Chianti dal 1939 e dispone di circa 110 ettari dei quali la metà sono coltivati a sangiovese. Tra i Chianti prodotti uno giovane, che si avvicina di più al vino quotidiano beverino e fresco, più che alle bottiglie da stappare nelle grandi occasioni è sicuramente I Sodi del Paretaio.
Non va ovviamente confuso con l’omonima versione Riserva prodotta con uve sangiovese in purezza. I Sodi nasce invece da un uvaggio con prevalenza di sangiovese, che rappresenta l’85%, cui sono uniti cabernet sauvignon, merlot e syrah. Un uvaggio complesso per ceri versi insolito. L’annata che abbiamo degustato è la 2017, che è quella attualmente in commercio. Va ricordato che il 2017 è stato un anno segnatamente caldo.
I Sodi ne è uscito nel migliore dei modi, sicuramente con un 14 gradi alcolici ossia un volume di tutto rispetto, ma ciò nonostante ha mantenuto le sue caratteristiche di immediata piacevolezza, di Chianti disinvolto e spensierato.
L’affinamento del vino avviene in vasche di acciaio e di cemento e ha una durata di 10 mesi.
Il colore è rosso rubino acceso.
Il profumo è fruttato, si riconoscono la prugna, la ciliegia, il ribes rosso, quindi sentori floreali di rosa e di viola.
L’impatto gustativo è piacevole e il vino mostra genuina freschezza, giusta vinosità con tannino educato e note di liquirizia. Nel complesso è un rosso che potremmo dire orizzontale, calmo di carattere e di buon umore, che non ama essere dimenticato in cantina al contrario del Riserva.
Temperatura di servizio: 14-16 °C
Abbinamenti: baccalà in umido
Nota emozionale: tarda primavera nei campi