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Luigi Boveri, patron della cantina Boveri Luigi,  ha presentato in occasione di un press lunch al ristorante Ceresio 7  di Milano due etichette in edizione limitata prodotte per commemorare il trentennale della cantina (foto 1).

Va però detto che il vino era prodotto anche prima, ma sfuso. È che nel 1992 l’azienda con altri produttori, decise di imbottigliare in quanto era l’unica strada da seguire per dar visibilità e vita ai propri brand. E in merito Luigi Boveri spiega che quando scelse di imbottigliare, gli fu subito chiaro che da quel momento “ci avrebbe messo la faccia”, ossia l’etichetta, che prima non c’era. In tal modo instaurò con il consumatore una sorta di patto di fiducia. In questo contesto nacque la cantina per imbottigliare. Attualmente l’azienda dispone di 28 ettari vitati dei quali metà di proprietà e i restanti in affitto. I due vini più qualificanti sono la Barbera e il Timorasso. I vitigni sono messi a dimora in base alla composizione del suolo.

La terra marnosa calcarea, cosiddetta bianca, è vocata per la produzione dei vini bianchi. Il terreno argilloso calcareo, detto terra forte o terra scura è, invece, adatto ai vini rossi.
La terra bianca conferisce maggiore finezza, eleganza, mineralità ed esalta l’acidità; la terra scura, per contro comunica potenza, pienezza, ampiezza.

Il Timorasso è stato riscoperto circa 30 anni ed è un vino longevo. Che abbia caratteristiche da vino rosso, così da essere talvolta definito Barolo bianco, è dimostrato scientificamente in quanto il 70% dei geni che costituiscono la catena del suo DNA è di vini rossi.
Il Timorasso è stato messo a dimora in terra bianca poco fertile per limitare la produzione, la vegetazione e per concentrare il vino.

Ma veniamo alle etichette per celebrare i primi trent’anni della cantina ossia Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015 e Vignalunga Barbera Colli Tortonesi Doc 2015, rappresentative di altrettanti cru. La 2015 è stata un’annata straordinaria, l’uva raccolta era di bellezza e di qualità inarrivabili. Unicamente per la produzione di questi due vini sono state acquistate botti di legno. Per il Timorasso è stato scelto legno di acacia mentre per la Barbera di rovere.

I vini in degustazione

Assieme alle etichette celebrative sono state proposte altre due annate di Timorasso, ossia la 2019 e la 2016 (foto 2 e 3).

Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2019
Per quanto giovane, degustandolo se ne evidenzia la compiutezza. E’ un vino pronto, e lascia intuire come evolverà nel tempo ed è in tal senso promettente. Si coglie il côté fruttato, la frutta tropicale, l’ananas, le note floreali, vaghi ricordi di ginestra e nuance agrumate oltre alla piacevole salinità che lo definisce.

Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2016
Espressione di un’annata felice in qualche modo quasi perfetta. Il corredo aromatico riprende quello del 2019 enfatizzandolo, con più spinte, ampie e marcate note balsamiche e minerali in fase sia olfattiva, sia gustativa. In bocca è pieno, sicuro, con tocco arrogante.

Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015 Edizione Limitata
Il 50 % è elevato in barrique nuove, e in tonneau di secondo passaggio per 12 mesi. Affina in bottiglia dal settembre 2016. Possiede colore giallo paglierino dorato, l’impatto olfattivo è pieno e variegato con ricordi di fiori gialli, sentori agrumati, macchia mediterranea e note minerali. In bocca emerge la salda struttura, e conserva una freschezza non verde, matura, che allunga piacevolmente il sorso e fornisce eleganza al vino insieme con le note minerali ben espresse.

Vignalunga Barbera Colli Tortonesi Doc 2015 Edizione Limitata
Vignalunga è una vigna quai centenaria. Il vino è elevato in barrique per 24 mesi, quindi dal 2017 affina in bottiglia. Possiede colore rosso rubino profondo. I profumi sono fruttati, vago accenno di prugna, ma soprattutto di piccoli frutti come la ciliegia, l’amarena, la mora, il ribes nero e fondo speziato. In bocca è pieno, avvolgente, fresco quanto basta, si riconoscono sentori fruttati già percepiti in fase olfattiva mentre il legno fa da sfondo senza offuscare il ruolo protagonista della Barbera. Acidità, alcolicità, tannini in equilibrio e sorso lungo con ricordi sapidi quasi salini.

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