Skip to main content

Cantine aperte in vendemmia” è una invenzione tutta lombarda che risale a oltre un ventennio fa, tant’è vero che è arrivata alla 23^ edizione con quattro weekend consecutivi a partire dal 15 settembre, per condividere la grande festa della vendemmia sia con gli appassionati, sia con quanti vogliono conoscere ancora di più sul vino.

 

Ad illustrare il programma 2019, Carlo Pietrasanta (nella foto), presidente del Movimento del Turismo del Vino di Lombardia e “inventore” della Porta del Vino (attenzione, qui non si vende il vino ma si danno notizie molte preciso sulle produzioni enologiche della Lombardia), in piazza Cinque Giornate, come faro del vino regionale su Milano. Un’idea che sta incontrando sempre più successo, come è già avvenuto con “Cantine aperte in vendemmia” che da qualche anno a questa parte, registra un business di qualche centinaio di migliaia di euro.

“Un successo oltre ogni aspettativa, in una sorta continuo crescendo negli ultimi sette anni con l’incremento in modo esponenziale delle richieste di partecipazione all’evento da parte dei turisti– dice Pietrasanta -. Quest’anno il booking di Cantine aperte in vendemmia ha aperto addirittura il 14 febbraio, il giorno che si festeggia San Valentino, con le prime richieste da parte di coppie di innamorati ma anche di gruppi; le prenotazioni individuali delle famiglie sono cominciate nel mese di luglio tant’è che durante gli eventi di Calici di Stelle la richiesta di informazioni era già alta, tanto da determinare a fine agosto i primi sold out”. E, quindi, aprire le cantine è un format vincente per i viticoltori visto che genera indotti importanti in termini di immagine per il vino e, durante le giornate degli eventi, attraverso le varie forme di degustazioni. Un produttore, per esempio, racconta di essersi visto piombare in cantina una signora milanese, con casa in via Turati, accompagnata dall’autista in livrea, il maggiordomo e la cameriera, per acquistare il vino; contestualmente, mi arriva la richiesta dello stesso vino da un privato che abita in un quartiere periferico di Milano, dove consegno direttamente io il vino. Pescando nei ricordi, trovo una foto dove vedo i due nuclei familiari, quella che abita nell’elegante e ricca strada centrale, seduta affianco a quella che vive in periferia, ed entrambi positivamente impressionati dalla qualità del mio vino. Ecco uno degli effetti positivi delle manifestazioni organizzate in cantina.

 

Secondo Pietrasanta, il pubblico che sceglie il periodo della vendemmia è diverso da quello che segue l’evento di Cantine Aperte di fine maggio, perché, in questo periodo si cerca la cantina dove trascorrere la giornata, una giornata nella natura e soprattutto educativa. Generalmente si tratta di famiglie con bambini al seguito che – spiega Pietrasanta – arrivano in cantina verso le 11, vengono accolti, “riempiti” di ottimo materiale didattico come, per esempio, un simpatico quadernetto di vendemmia e il diploma del Vendemmiatore per un giorno; si prosegue con la passeggiata in vigna, affiancando i veri vendemmiatori, si osserva, si chiede, si impara; si consuma la colazione in vigna – cestini o semplici pasti genuini – approntati dai ristoratori del territorio.

 

Nel pomeriggio mentre i vignaioli preparano i tini per la pigiatura soffice, ovvero con i piedi, i grandi degustano i vini mentre i bambini vengono intrattenuti da animatori specializzati: giocano con “le nez du vin”, inscenano piccoli musical di vendemmia con canti tradizionali, ascoltano la storia del vino, fanno esperienze di frottage con l’uva. Alla fine, si pigia tutti insieme: questo è sicuramente il momento che meglio identifica “l’enoturismo che emoziona”.

 

A ricordo dell’esperienza, alcune cantine propongono la bottiglia con l’etichetta personalizzata, ovvero con una foto che ritrae un momento della pigiatura che per molti poi diventa spunto per un’originale regalistica di Natale. Senza sottovalutare le richieste di “turismo vendemmiale vip” che, generalmente, arrivano da stranieri o da piccoli gruppi che hanno voglia di vivere l’esperienza in privé. Alcune cantine, poi, saranno tappa di consegna del Passaport di #inLombardia.

 

E, infine, il debutto della novità EnoNautilus, il primo e unico ecosistema dedicato all’universo enogastronomico/enoturistico italiano, che mutua alcune delle caratteristiche dell’industry 4.0 a favore di un incremento della qualità produttiva dell’incoming enoturistico. EnoNautilus è un servizio creato da Vanilla Innovations srl in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino Lombardo

Di questo Autore