Vent’anni dell’Azienda Agricola Cantrina a Bedizzole – Brescia.
E’ proprio vero che i ricordi hanno un forte impatto emozionale e son quelli che indicano, il più delle volte, la strada da percorrere nella propria vita.
Siamo violini o tasti di un pianoforte, come preferite: esistono 4 f (forte), o 4 p (piano) per la intensità del suono.
Quanto più forte e quanto più delicata sarà l’emozione per quel suono tanto più verranno disegnati tracciati, una strada da seguire.
Lo spartito questa volta è un vino chesi chiama Libero Esercizio di Stile.
A Cantrina, sono passate molte note, melodie, molte composizioni, molte storie, molti anni. Cantrina compie quest’anno 20 anni dall’inizio del suo cammino.
Libero Esercizio di Stile, dicevamo e siamo andati a visitare l’azienda Cantrina che guarda verso il lago di Garda (sponda bresciana) (foto 1)
Cristina Inganni (foto 2), dopo la scomparsa del marito Dario, ha assunto assieme a Diego Lavo la conduzione della cantina.
Ricco di varietà internazionali come Merlot, Semillon per una ricerca del savoir faire francese, cui l’azienda è rimasta fedele quasi in ricordo di Dario, da testardi e indipendenti ed ha messo in degustazione, in occasione della nostra visita, alcune annate a far data dalla fine degli anni ’90 ad oggi.
La folta batteria di vini, prevedeva:
Riné 1999
Riné 2000
Riné 2005
Riné 2008
Riné 2013
Riné 2017
Riné (foto 3). Il vino è il blend di uve Riesling, Sauvignon Blanc e Chardonnay.
Inizialmente vinificato con l’utilizzo del legno che nella annata 2005 si mette in primo piano con una evoluzione del frutto a polpa gialla, maturo e rotondo.
Annate come la 2008 che vede alzarsi la soglia, rispetto al passato, della presenza al 65% di Riesling con un restante 5% Incrocio Manzoni Bianco, 30% Chardonnay e l’uso dei Tonneaux, ha prodotto un vino che evolverà nei prossimi anni e aprirà il suo bouquet. La sua sapidità è straordinaria.
L’annata 1999 rivela una nota eterea di smalto, ottima freschezza, una compostezza da vero signore che si vanta di un fascino giovanile sfrontato, ha percorso elegantemente l’affinamento in barrique. Il risultato si sente. Qui si ritrova la firma di Celestino Gasperis che ha continuato per un poco di tempo ad aiutare Cristina in azienda.
La annata 2013 di Riné è ancora disponibile in 10 Magnum della capacità di 1,5 l , e in quantità maggiorie nell’annata 2015.
Nepomuceno (foto 4) è un vino rosso da uve Merlot 100% nelle prime annate di produzione a partire dal 1999 (vigna piantata nel 1998).
Straordinario il 1999, incredibile finezza. Rosso rubino ancora. Di prugna e profumo di ciclamino, il vino viene da 20 giorni di appassimento e 2 anni di barrique.
Nel 2005 il vino è composto da 70% Merlot, 15% Rebo (incrocio tra Merlot e Teroldego) 15% Marzemino, tipico di qui.
Il 2007 ha visto allungarsi i tempi di affinamento in legno grande senza invadere un bel frutto rosso e profumo di viola.
Il 2011 offre una beva di piccoli frutti rossi. La vinificazione è stata affidata a lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa. Un vino che permette la scoperta e da bere e ribere. Il 2011 nella fortunata rimanenza di uva dopo la grandinata rivela un colore più maturo rispetto al 1999 e una nota affumicata accompagna la beva.
Il 2015, è in bottiglia da gennaio 2019, giovane e schietto, profuma di rosa canina e tè di menta.
Il nome Nepomuceno richiama il nome del Santo Giovanni Nepomuceno anche protettore delle acque, Nepomuk, presbitero boemo, venne ucciso per annegamento. Giovanni aveva negato di riferire la confessione della moglie di Re Venceslao sospettata di avere un amante.
Invocato contro le alluvioni e gli annegamenti, sul ponte di San Carlo a Praga si trova la sua figura statuaria.
Si trovano numerose rappresentazioni del Santo in tutta la Lombardia, in tutta Italia.
Esiste una statua che raffigura il Santo, a Pontenove di Bedizzole sul fiume Chiese e altre opere segnalate in Lombardia a Brescia, per qualità artistica tra cui il gruppo scultoreo dedicato al Nepomuceno, eseguito dal celebre artista Antonio Calegari
Non è dato sapere la tipologia dei vitigni che compongono il Nepomuceno, un po’ un segreto di stile, e così dunque non si conosce il dettaglio che fa di questo vino una opera pregiatissima, tutta da scoprire.
Nelle evoluzioni sono state proposte le annate: 1999, 2001, 2005, 2007, 2011, 2015
Le uve ricevono una particolare attenzione nell’appassimento di una parte delle tre uve che compongono il blend di rosso.
E’ attualmente in vendita il 2013, a breve il 2015. Di Magnum 2009 esistono alcuni pezzi.
6000 bottiglie/anno. Prezzo di 22 euro in cantina a privato.
Il finale dolce è coccolato da il Sole di Dario (foto 5), vino dolce da uve 40% Semillon, 40% Sauvignon e 20% Riesling, che incarnano il sogno francese di Dario.
Nelle annate 1999, 2001, 2006, 2009, 2012 di susseguono profumi rotondissimi e dalle forme pure tonde: uva passa, fico secco, cipria e talco.
Un residuo zuccherino basso, l’uva talvolta è raccolta prima di essere matura completamente. Un diradamento all’inizio dell’invaiatura permette la gestione della vendemmia autunnale secondo criteri qualitativi decisamente più alti.
Agrumi, idrocarburi accennati, lo zafferano, le erbe aromatiche sono incoraggiate da un legno poco presente e tostato leggermente per arrivare alla annata 2017 che di legno non ha visto neanche il cerchio. Votato a tutta acidità, vino con sfumature di pietra focaia e erbe fresche, sarà in commercio a breve.
Ecco le disponibilità del vino, oggi
Rinè 2017 bott. 0,75 lt 12,00 euro
Rinè 2013 bot. 1,50 lt 28,00 euro
Nepomuceno 2013 bott.0,75 22,00 euro
Nepomuceno 2009 Bott. 1,50 MG 53,00 euro
Sole di Dario 2012 (ancora poche a disposizione) 21,00 euro
uscirà presto il Sole di Dario 2015 .
la bottiglia è da 0.375 l
Si sono via via aggiunti alle referenze i vini: lo Zerdì da uve Rebo, il Groppello, alias Valtenesi, che sottolinea l’identità della zona con vitigni Groppello Gentile 90%, Groppello di Mocasina 10%.e il Rosanoire Pinot Nero 100% Pinot Nero, premiato tra i migliori 100 rosa in Italia.
Bio anche lui, 6 ore di macerazione su acini interi, 20 g 7l di estratto secco: un bel nerbo
Scopriteli tutti andando a trovare Cristina e Diego in cantina. E’ un luogo dove si sta bene.
Lorenzo e Tommaso (nella foto 6 con Diego Lavo), figli di Cristina stan crescendo e si stanno appassionando alla Identità di Cantrina.