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Classe 1984, torinese, stella Michelin conquistata nel novembre 2018, Alessandro Mecca (foto 2) è arrivato nelle colline delle Langhe con “Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour”, il ristorante che trova spazio tra le suggestive mura del maniero sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour. Dall’11 marzo 2023, ha preso dunque il via la nuova avventura del cuoco, dopo i sette anni trascorsi alla guida dello “Spazio7” a Torino. Alessandro Mecca è figlio d’arte, dopo aver mosso i primi passi nel ristorante di famiglia, lo storico “Crocetta” di Torino, dove ha imparato le basi fondamentali della cucina e scoperto la passione per la cucina tradizionale italiana, è passato per il ristorante “L’Estate di San Martino” a Villanova d’Asti e al “D.O.M.” di San Paolo con Alex Atala, fra i maggiori esponenti della cucina contemporanea brasiliana, fino ad approdare al progetto dello “Spazio7.

Ispirata dai grandi maestri della cucina italiana, quella di Alessandro Mecca è una “cucina di gesto, fatta con amore e bellezza, che vive di un approccio molto naturale al cibo: non è un metodo e non è una tecnica”. L’atto del cucinare, il sapiente uso delle mani, oltre che degli ingredienti, trova quindi corrispondenza nella cucina contadina langarola, con una solida base che affonda le sue radici nella tradizione italiana. “La mia cucina riflette il mio modo di essere: è essenziale, autentica, schietta, immediata – dichiara Alessandro Mecca. È una cucina che abbandona il superfluo, sceglie pochi ingredienti in armonia tra loro per restituire alle persone sapori autentici e originari che stimolano sensazioni, rituali, ricordi”.

Quanto al menu, nessuna divisione tra antipasti, primi e secondi, ma la possibilità di scegliere piatti singoli o lasciarsi guidare con due proposte: Tra le mura e Punti di vista, per vivere delle esperienze uniche, improntate a un senso di grande accoglienza e libertà.“Nel creare o nell’assaggiare un piatto ci si deve sentire liberi di essere – commenta Mecca –. Liberi di esplorare con naturalezza gli ingredienti. Liberi di gustare il cibo con tutti i sensi: occorre poter chiudere gli occhi per assaporare meglio un boccone, ascoltandone il rumore”. La carta dei vini presenta un’ampia scelta di vini del territorio, selezionati dall’Enoteca regionale Piemontese Cavour, oltre a numerose bottiglie espressione di altri territori di eccellenza vitivinicola.

Grande attenzione è stata data anche alla sostenibilità del progetto, declinata lungo i tre assi ambientale, economica e sociale.“La ricerca della qualità è la prima forma di sostenibilità. Al di là dell’attenzione all’ambiente attraverso la scelta accurata di fornitori e materie prime, oggi pressoché scontata, per noi essere sostenibili significa rispettare innanzitutto le persone. È la ‘sostenibilità delle risorse umane’. Intendo quell’insieme di azioni che incoraggiano la motivazione delle persone, sostengono l’espressione piena delle qualità lavorative e umane del singolo. Formazione, team building, tanto lavoro in cucina, ma anche più tempo libero, per essere più dinamici e creativi in cucina abbiamo bisogno di vivere una vita fuori dal lavoro. L’esigenza è quella di nutrire il nostro lato umano e personale, per essere eccellenti professionisti”.

A impreziosire il tutto, affacciata sulle vigne che circondano il Castello di Grinzane Cavour, la caffetteria classica all’italiana, dove poter apprezzare – oltre ai cocktail tradizionali italiani – le specialità del Belpaese, dall’espresso al marocchino, dal bicerin (leggenda vuole fosse il caffè preferito di Cavour) allo zabaglione, accompagnati da una ricca proposta di torte fatte in casa. Per le belle giornate, da segnalare l’area relax esterna, ricavata nel cortile interno del Castello, realizzata sullo stile dei caffè storici torinesi.

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