Abbiamo partecipato a una degustazione di vini della cantina albanese Çobo Winery, condotta da Luca Gardini e da Muharrem Çobo contitolare dell’azienda, presso l’Enoteca&Bistrot DiciottoSessantuno di Milano.
Il territorio
foto di Makri27 da Pixabay
Çobo Winery si trova a Berat, la cittadina capoluogo dell’omonima prefettura nell’Albania centro meridionale. Affacciata sul fiume Osum, è intessuta in un paesaggio definito da dolci colline, ed è poco distante dal Monte Tomorr che svetta con i suoi quasi 2500 metri di altitudine. Paesaggio che Luca Gardini paragona per certi versi al Dachau e alla Mosella. Çobo Winery è una delle cantine più affermate e rappresentative del panorama vinicolo albanese. Fondata ufficialmente negli anni novanta (con la messa a dimora del primo vigneto nel ‘92-93 e la prima vinificazione nel ‘98), le radici che risalgono a tradizioni familiari di viticoltura già dagli inizi del Novecento. Merito di Çobo Winery è aver saputo rinverdire un patrimonio viticolo in decadenza dando vita a vini capaci di esprimere territorialità. E oggi l’azienda è punto di riferimento imprescindibile del panorama vitivinicolo albanese. Grazie a una filosofia che mette in risalto principalmente i vitigni autoctoni albanesi e che valorizza il territorio unico della regione, Çobo Winery ha saputo guadagnarsi una reputazione internazionale per la qualità dei suoi vini.
Tra le etichette più rappresentative troviamo Puls E bardha e Beratit, Kashmer Rezerve, Vlosh e Shendevere, ciascuno dei quali rappresenta un’esperienza sensoriale distintiva.
Attraverso queste etichette scopriamo vitigni non noti al di fuori dei confini nazionali, ma che si rivelano di grande interesse enologico per caratterizzazione se non per unicità.
La degustazione
Puls E Bardha e Beratit 2023
Questo vino bianco nasce da puls, vitigno autoctono che stava sparendo e che la cantina ha salvato mettendolo in produzione. L’uva possiede acini medio-piccoli con buccia spessa e molto tannica, con resa di un chilo e mezzo a pianta. Dopo la raccolta e la pressatura soffice il mosto, raffreddato e decantato, fermenta per 14-16 giorni a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox, il che contribuisce a mantenere intatti gli aromi primari e sempre in acciaio matura il vino per poi affinare in bottiglia sino alla commercializzazione. Puls è un vino fresco e vivace, di colore giallo paglierino brillante con riflessi verdi.
Al naso esprime una notevole complessità aromatica, con sentori di agrumi, fiori di campo e un leggero accenno minerale. Al palato è fresco, vibrante e Luca Gardini ne sottolinea la moderata alcolicità, la salinità, l’acidità, la carica aromatica e il rilevante spessore.
Shendevere Sparkling Wine
Shendevere è una parola composta dai sostantivi shend (salute) e dever (felicità) e si riferisce a uno stato d’animo gioioso. È uno spumante Metodo Classico prodotto con uve puls; il vino base ottenuto da fermentazione in acciaio è spumantizzato in bottiglia (con permanenza sui lieviti di 36-40 mesi), e dopo la sboccatura non è dosato.
Al naso, si apre con una piacevole, moderata aromaticità con note fruttate che virano a frutti a polpa gialla come l’albicocca. In bocca è secco, verticale, il sorso è pulito, con chiusura rinfrescante e lunga persistenza
Kashmer Rezerve 2017
Il Kashmer Rezerve è un vino rosso intenso e strutturato. Kashmer è l’acronimo di KAbernet, SHesh i zi e MERlot, ossia i tre vitigni con cui è prodotto con prevalenza dell’uva shesh, pari al 70 %, quindi merlot 17% e cabernet sauvignon 13%. Il primo Kashmer è stato realizzato nel settembre del 2000 e ha esordito sul mercato nel 2001. Il Rezerva è prodotto con uve selezionate, fermentazione e macerazione in acciaio a temperatura controllata; il vino è elevato un anno in barrique e un anno in botte grande.
Alla degustazione possiede complessità e profondità: al naso un bouquet complesso con note di frutti neri maturi, vaniglia, tabacco e spezie dolci. Al palato è potente, fresco e ben equilibrato, con tannini vellutati e un finale lungo e persistente.
Vlosh 2019
Vlosh è un vitigno autoctono, ed esistono solo due vigneti al mondo di questa uva a buccia rossa la cui unicità risiede nel colore della polpa, anch’essa rossa e dà vita a vini ricchi di polifenoli “il doppio degli altri rossi” precisa Muharrem Çobo. Prima annata di produzione 2010; fermentazione e macerazione in acciaio inox per circa 3 settimane; il vino è elevato tre anni in barrique e in legno grande.
Possiede colore rosso granato intenso. L’impatto è fruttato con ricordi di frutti rossi, in particolare ciliegia, sentori balsamici, speziati e note terrose proprie della prefettura di Berat. Al palato è avvolgente, con un corpo ricco e una trama tannica fitta ed educata ben integrata con alcolicità, e acidità, così da dar vita a un sorso lungo e armonico.
L’impegno per il Territorio
Oltre alla produzione vinicola, Çobo Winery si impegna attivamente nella promozione e salvaguardia del territorio di Berat. La cantina, situata in un’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si dedica a pratiche rispettose delle tradizioni agricole locali. Gli investimenti in tecnologie attuali e l’attenzione ai dettagli fanno sì che i vini di Çobo rappresentino un viaggio tra storia, cultura e gusto.
Con la crescente attenzione internazionale verso i vini balcanici, Çobo Winery si presenta come un ambasciatore della vitivinicoltura albanese, offrendo etichette che raccontano una storia antica, ma sempre in evoluzione.