Skip to main content

Il Mamertino ha origini antiche, ed era prodotto dai Mamertini che lo piantarono nel 289 a.C. nel territorio di Milazzo e nel circondario.

E ila denominazione, poco conosciuto al di fuori della Sicilia, ora trova sicuramente una maggior forza promotrice grazie alla costituzione del Consorzio.

Infatti dopo il riconoscimento della DOC nel 2004 e la nascita dell’Associazione nel 2019, si è arrivati finalmente alla fondazione del Consorzio. Lo scorso 15 novembre si sono riunite quindici aziende sia storiche sia di più recente costituzione, sotto la guida della Presidente e produttrice, Flora Mondello (foto 2), la quale spiega che “Il Mamertino è un piccolo gioiello della storia vitivinicola siciliana che, pur venendo da un glorioso passato, deve poter interpretare oggi una modernità enologica davvero interessante e competitiva grazie, soprattutto, al coinvolgimento delle nuove generazioni /…/ La costituzione del Consorzio rappresenta quell’ulteriore incentivo di cui avevamo bisogno per far decollare il nostro territorio anche in chiave turistica ed enoturistica”.

La zona è compresa nell’area nord-orientale della provincia di Messina e dalla costa tirrenica, risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia. Un territorio unico, aperto sul mare, ma con la presenza montuosa dei Nebrodi che raggiungono altezze di 500 metri s.l.m.

L’area è molto differenziata in quanto a suoli, clima ed esposizione. Il suo tessuto produttivo identifica, oggi, la presenza di piccole aziende di 3-4 ettari a conduzione familiare, per un’estensione complessiva pari a circa 50 ettari, e piccole produzioni di nicchia per un totale di 100.000 bottiglie annue.

Un vitigno rappresentativo della produzione vinicola locale è sicuramente il nocera, un tempo diffusissimo, successivamente soppiantato da alti vitigni, ma che merita di essere rivalutato e rivalorizzato.
Le realtà vinicole trovano oggi un potente mezzo di comunicazione nell’enoturismo, che è il modo di far conoscere ai wine lover, ma non solo, nel modo più diretto i propri vini. E pertanto occorre contestualmente sviluppare l’organizzazione ricettiva per permettere di dar vita a un turismo oltre che sostenibile, esperienziale così da far conoscere al meglio il Mamertino DOC. Il primo appuntamento del Consorzio al Vinitaly 2023, in programma dal 2 al 5 aprile a Verona.

Le tipologie ammesse dal disciplinare di produzione sono: Bianco e Bianco Riserva; Rosso e Rosso Riserva; Calabrese o Nero d’Avola e Calabrese o Nero d’Avola Riserva e, infine Grillo – Inzolia. Sia per i bianchi sia per i rossi, è previsto un periodo minimo di 6 mesi di maturazione tra legno e bottiglia.

Le Aziende che hanno ad oggi aderito al Consorzio sono: Antica Tindari, Barone Ryolo, Cambria Vini, Cantina Vinicola Bongiovanni, Cantine Lipari, Feudo Solaria, Gaglio Vignaioli, Guzman Tenuta Moreri, Paone Vini, Planeta, Principi di Mola, Sapuri Cantina Siciliana, Tenuta Lacco, Vigna Nica e Vasari.

Il Consiglio direttivo del Consorzio DOC Mamertino (foto 3) è composto dalla Presidente Flora Mondello (Gaglio Vignaioli), dal vice Presidente Carmelo Grasso (Feudo Solaria), dal tesoriere Simone Paone (Mimmo Paone) e dalle consigliere Ylenia Martino (Antica Tindari) e Maria Genovese (Vigna Nica).

Di questo Autore