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Percorrendo l’Alto Adige da sud a nord, nei circa 90 chilometri che separano Salorno dalle Valli Venosta e d’Isarco, il paesaggio da mediterraneo con cipressi e oleandri, diventa man mano alpino sino ad arrivare ai vigneti che radicano ai piedi delle vette innevate. Tanta diversità, concentrata in relativamente pochi chilometri, dà vita a una diversificazione produttiva dettata da microclimi, incontro tra respiro del mare e venti freddi alpini, altitudini, esposizioni, composizione del suolo, escursioni termiche, tecniche viticole… Questo spiega la ricchezza del repertorio enologico altoatesino, terra di eccellenze come testimoniano le guide enologiche che assegnano i massimi punteggi ai vini della regione. Tutto ciò per introdurre la degustazione in videoconferenza, organizzata da AC Comunicazione, di una selezione di sei etichette altoatesine (foto 2) proposte dal Consorzio Vini Alto Adige.

La videoconferenza, che ha visto la partecipazione di una decina di giornalisti, è stata condotta dal Direttore del Consorzio Eduard Bernhart, dal Brand Ambassador Eros Teboni, dall’enologo Willi Stürz con la partecipazione di Thomas Augschöll.

In Alto Adige il vigneto si sviluppa su 5.500 ettari posti ad altitudini che vanno da 200 a più di 1000 metri. Il 98% della produzione vinicola è doc/dop. Le cantine sono 200 e i vini commercializzati sono il 62% bianchi e il 38% rossi. Questa ripartizione è andata formandosi nel corso degli anni in quanto il rapporto tra vini bianchi e rossi era un tempo favorevole a questi ultimi. L’inversione di tendenza sino ad arrivare all’attuale equilibrio, si è costruita grazie alle zonazioni, alle ricerche e alle analisi del suolo per individuare le zone più vocate per ogni vitigno, tenendo conto checiascuna varietà di terreno ha caratteristiche diverse.

Le sei etichette proposte sono tutte del 2019, annata con i mesi di aprile e maggio definiti da tempo variabile con temperature inferiori alla media stagionale soprattutto nel mese di maggio. Di conseguenza la fioritura, che è il punto cruciale della fase vegetativa, è stata tardiva, con un ritardo di circa 2 settimane. Si nutriva una certa preoccupazione per la sanità delle uve, ma da metà giugno è arrivato il bel tempo con temperature molto alte a fine giugno e in agosto che non hanno arrecato nessun danno e si sono registrate forti escursioni termiche. Dopo la vendemmia anticipata per la raccolta delle uve base per lo spumante e per alcuni vini bianchi, avvenuta intorno alla fine di agosto e ai primi di settembre, la raccolta vera e propria è cominciata a metà settembre, con un ritardo di circa due settimane rispetto al 2018 e si è protratta sino a fine ottobre. La vendemmia è stata quantitativamente inferiore al 2018, l’acidità è più alta e il tasso zuccherino più basso. E’ stata un’annata particolarmente felice per la schiava che ha un’espressione aromatica tra le migliori. Inoltre i vini bianchi sono ricchi di aromi freschi e fruttati, con una spiccata acidità, struttura elegante e un ottimo potenziale d’affinamento, soprattutto quelli provenienti dalle quote più elevate.”

I vini
Pinot Bianco Egger-Ramer (foto 3)
Le uve provengono da vigneti di Fragarto/Appiano a 350 metri di altitudine. In cantina la macerazione dell’uva si è svolta a freddo. La fermentazione alcolica e l’affinamento hanno avuto luogo per l’80 per cento in acciaio a temperatura controllata mentre per il 20 % in tonneau e barrique. Nel bicchiere il vino riflette colore giallo paglierino con tenui riflessi verdi. Al naso è fruttato con ricordi di pesca, di agrumi e sentori floreali. In bocca si coglie la spiccata acidità che succede all’impatto morbido; in bocca è un vino dotato di sapidità e di mineralità, ben espresse e chiude con un finale vivace di media persistenza.

Pepi Sauvignon Cantina Tramin (foto 4)

Uve da vigneti in zona Terlano provenienti da due cru siti su versanti opposti circa a 400-600 metri di altitudine. Il versante orientale riceve il sole della mattina e comunica al vino intensità, sapidità, mentre il secondo, che riceve il sole nel pomeriggio sino a sera, trasmette aromi di frutta esotica. Le uve sono colte pienamente mature e sottoposte, dopo 30 minuti di macerazione, a pressatura soffice; la fermentazione in acciaio avviene a 19°C, mentre la maturazione si compie in grandi botti di rovere sur lies. Alla degustazione possiede colore paglierino con riflessi verdi. Al naso è floreale, con sensazione di sambuco, dove si colgono sentori di ortica, quindi il profumo evolve in ricordi di frutta matura come pesca, anche esotica come mango. In bocca è fresco, sapido, minerale e ben strutturato.

Damian Gewurztraminer Kornell (foto 5)

Uve da vigneti della zona di Terlano posti a 300 metri di altitudine.
Fermentazione in acciaio e affinamento in serbatoi di acciaio per 5 mesi. Il vino è stato imbottigliato in marzo. Nel calice riflette colore giallo che vira al dorato chiaro. Il profumo è complesso, con aromi fruttati di albicocca, sentori agrumati e nuance di petali di rosa. Il frutto è pulito e la componente floreale è più spiccata di quella speziata. Il sapore è, come il profumo, complesso, ed è inoltre secco, corposo, elegante, intenso e di buona acidità.

Lagrein Kretzer Larcherhof (foto 6)

Le uve sono vendemmiate a Rencio-Santa Maddalena a 260 metri di altitudine; alla macerazione, seguono pressatura delicata e fermentazione a temperatura controllata. In fase di degustazione il vino possiede colore rubino chiaro. Al naso si avvertono note fruttate in cui prevalgono la ciliegia e altri frutti rossi oltre a ricordi floreali di rosa: si coglie una componente piacevolmente caramellosa. In bocca è un vino di immediata bevibilità, sapore fresco, fruttato di ciliegia e sapido.

Missianer Vernatsch Cantina St. Pauls (foto 7)

I vigneti da cui provengono le uve sono ubicati sull’altipiano di San Paolo a 450-550 metri di altitudine da viti di oltre 50 anni. La vinificazione comprende la macerazione e la fermentazione a temperatura controllata in vasche di acciaio, e la successiva maturazione in vasche di cemento per 5-6 mesi. Colore rosso rubino. Al naso è fruttato con ricordi di lampone, ciliegia e amarena oltre a note floreali di violetta. In bocca è immediato, tannino presente, ma ben intessuto, senza ruvidezze, piacevole acidità che risulta contenuta e si coglie un sapore fruttato di lampone e ciliegia.
E’ un vino che diventa più complesso con l’invecchiamento. E’ stato definito in fase di degustazione come “trasportatore di terroir” proprio grazie alla capacità di riprodurre l’identità della zona di origine.

Pinot Nero Cantina Andriano (foto 8)

Prodotto con uve di vigneti posti a 500 metri di altitudine. Vinificazione con macerazione a temperatura controllata fino a 30 °C in acciaio. E’ stata svolta la fermentazione malolattica; la maturazione è avvenuta in grandi botti di rovere. Alla degustazione il vino possiede colore rosso rubino. Da sottolineare la stilistica altoatesina che conferisce ai Pinot Nero profumi di fragola e lampone, oltre a note di ribes nero, di more e di ginepro. In bocca possiede medio corpo con tannini tondi, giusta acidità, armonico.

Le sei etichette sono state dal Consorzio Vini Alto Adige da una selezione di 36 bottiglie, in quanto rappresentative espressioni dei vitigni più identificativi.

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