Si è tenuta a Milano presso il Mudec, il nuovo ristorante del bistellato Enrico Bartolini, dopo la felice esperienza al Devero Hotel di Cavenago, una degustazione di Champagne De Saint Gall – Avize Grand Cru. Si tratta di una new entry nella Selezione Champagne Grand Cru della Heres. Si aggiunge così al prestigioso catalogo della società di distribuzione un’altra maison esclusiva. Nata nel 1972, rappresenta una cooperativa di più di 2000 piccoli produttori per un totale di 1260 ettari dei quali 760 classificati Grand Crus e 370 ettari Premier Crus. Il top di gamma della produzione De Saint Gall è la Cuvée Orpale, Blanc de Blanc Grand Cru dai Villaggi Avize, Cramant, Oger e Le Mesnil-sur-Oger. Sono Champagne nati da una presa di spuma di dieci anni in bottiglia. A introdurre la degustazione Cesare Turini, fondatore della Heres, che ha accennato come in Italia le cooperative vinicole non sempre siano associate all’eccellenza, mentre nel caso della De Saint Gall troviamo una qualità e uno stile di prim’ordine con un grande potenziale di vino di riserva (vin de reserve). Philippe Rivet direttore della cooperativa ha illustrato la fotografia della maison che vede nella cantina tecnologizzata di Avize il centro di raccolta delle produzioni provenienti dalle varie parcelle, dove le uve sono vinificate separatamente.
Champagne Premier Cru
Il primo Champagne a essere stappato è stato il Brut Tradition Premier Cru in cui predomina lo chardonnay completato da pinot nero. La base della cuvée è il 2011 cui si aggiunge circa il 25 per cento di vino di riserva. La maturazione dura 36 mesi cui segue un periodo di riposo di sei mesi dopo la sboccatura. E’ un vino con sentore di fiori gialli, note agrumate cui si aggiungono sentori di mela golden, di ribes, di melissa. Piacevole spalla acida e mineralità ben espressa.
Sono stati in seguito serviti il Brut Blanc de Blancs Premier Cru e l’Extra Brut Blanc de Blancs Premier Cru, da uve chardonnay entrambi con presenza di vino di riserva pari al 35 per cento: raffinato, minerale, con note floreali il primo, più secco, netto e affilato il secondo.
Rosé Grand Cru
E’ stato proposto quindi il Brut Rosé Grand Cru, da uve pinot nero del Grand Cru di Abonnay, prodotto facendo macerare il mosto con le bucce quanto basta per estrarne il colore per poi proseguire la fermentazione del solo mosto. Piacevole nuance rosata, sapore morbido, polposo, un tripudio di piccoli frutti.
Grand Cru Orpale
E’ stata quindi la volta di una verticale di Grand Cru Orpale Blanc de Blancs, millesimi 2002, 1998 e 1996, massima espressione di chardonnay, pur nelle diverse sfumature dettate dalle annate e dalle differenti età. Sentori di fiori gialli e frutta a polpa bianca, note tostate e sempre presente una ben espressa spalla acida che suggerisce longevità, alla quale si unisce eleganza.
I piatti
I piatti di Bartolini hanno accompagnato al meglio la degustazione, grazie alla loro essenzialità senza ridondanze, nati da una cucina con ingredienti calibrati, senza orpelli, sempre netta e precisa come gli Champagne a essa abbinati.