Skip to main content

E’ appena terminato il weekend più atteso dell’anno per la cittadina di Gavi in provincia di Alessandria che condivide il nome con il vino bianco DOCG più rappresentativo del Piemonte, il Gavi appunto, che per il sesto anno consecutivo è stato celebrato con la manifestazione Di Gavi in Gavi, una festa coinvolgente che si snoda fra le vie del paese e fra le sue antiche corti, il palcoscenico migliore per mettere in connessione il vino e le persone.

Innanzitutto bisogna dire che Gavi è stata scelta come location ideale ma il Gavi, da disciplinare, viene prodotto in 11 paesi del territorio che sono Gavi, Bosio, Pasturana, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Francavilla Bisio, San Cristoforo, Novi Ligure, Capriata d’Orba, Parodi Ligure, Carrosio e che il 2018 ha segnato un anniversario importante; i 20 anni della DOCG che hanno reso la festa ancora più “sentita” e partecipata dalle autorità, dai cittadini, dai visitatori italiani e stranieri e dagli ospiti.

Capofila lo Chef pluristellato e personaggio mediatico Antonino Cannavacciuolo (nella foto a  destra, al centro il Sindaco di Gavi Rita Semino, a sinistra  il Presidente del Consorio del Gavi Robeto Ghio), ospite d’onore di questa edizione che, con la sua presenza è diventata l’edizione più social di sempre, dalle nonne, alle mamme ai nipoti, Cannavacciuolo ha catalizzato l’attenzione di tutti, offrendosi con simpatia e generosità alle strette di mano e ai selfie poi, in conferenza stampa, ha conquistato i giornalisti e gli addetti ai lavori dimostrando grande competenza e umiltà: “Parlare di cibo mi rende felice, il cibo è legato ad ogni azione e ad ogni ricordo dell’uomo” ha dichiarato lo Chef stellato, che si è anche complimentato per il lavoro svolto in questi anni dal Consorzio del Gavi DOCG.

Poi in merito al tema di questa edizione e cioè la Sostenibilità e la Cucina Zero Sprechi ha raccontato: “Nel 1999 sono andato a Villa Crespi con mia moglie per sfida ma non avevamo una lira e quando acquistavo qualsiasi cosa, pensavo prima allo scarto che alla materia prima. Mi ingegnavo per pensare come utilizzare al meglio quello che sulla carta sembrava scarto, invece si possono fare tantissime cose con i rifili delle carni, con le interiora, con le bucce di frutta e verdura. Così ho imparato che questo è il successo di qualsiasi cucina, lo scarto è quella parte che ti dà la creatività, cercare come renderlo degno del tuo ristorante ti fa concentrare ed è quello che ti stimola a creare nuovi piatti e nuovi abbinamenti”.

Compito di Cannavacciuolo è stato poi quello di decretare il migliore abbinamenti di un piatto con il Gavi e la sfida come sempre si è snodata fra le corti dove sono stati allestiti gli stand che distribuivano 11 piatti tipici preparati dai comuni della denominazione. Fra tutti la ricetta che ha meglio convinto lo Chef sono stati i “Corzetti di Pasturana al Pesto” vincitori per il 2018 fra coriandoli, ovazioni, applausi e musiche bandistiche.

Per quanto riguarda il Consorzio, in occasione del ventesimo anniversario è stata varata un’etichetta celebrativa, posta su una bottiglia di un produttore che rimarrà anonimo ma che è stato scelto con attenzione, professionalità e cura perché deve rappresentare il nobile bianco al meglio. Sul valore del territorio e sull’importanza del “fare squadra” queste le parole di Roberto Ghio, neopresidente del Consorzio eletto da pochi mesi: “Il nostro territorio per tutelarsi al meglio ha stilato, lo scorso maggio, una carta per la sostenibilità. Io penso che fare squadra è fondamentale e deve essere trasversale ai vari ambiti; dall’amministrazione locale, al Consorzio, ai ristoratori, ai produttori, alle intenze artistiche e ambientali. Tutti devono essere ambasciatori della zona, perché quello che hanno in comune è il territorio”.

Verso sera la festa ha lasciato il centro storico per continuare nelle 9 cantine che si sono aperte per l’occasione, ospitando cene, degustazioni e musica fino a tarda notte.

 

Articolo di: Clara Mennella

Di questo Autore