Le virtù degli Champagne Dom Perignon si evidenziano con l’affinamento che supera con molta disinvoltura il decennio e alcune referenze sono ben più longeve. Del resto la Maison commercializza solo annate felici, mentre quelle disturbate dal clima o da altri fattori non sono commercializzate. Dal 2000 al 2006, ultima annata commercializzata, manca all’appello solo il 2001, e pertanto si può sicuramente dire che il nuovo millennio è iniziato al meglio.
Dom Perignon, nel corso del Millennium Vertical Dinner, ha proposto quindi le annate 2000, 2002, 2003, 2004, 2005 e la 2006, l’ultima nata e presentata per l’occasione. Le varie annate hanno accompagnato al meglio piatti ad hoc. L’evento si è svolto in una location ai piani 32, 33, 34 della Torre Solaria, che fa parte delle nuove costruzioni in zona Gae Aulenti. Il primo millesimo, il 2000, nonostante l’invecchiamento, esprime ancora freschezza, insieme a maturità e gusto rotondo, tra note di fiori bianchi, spezie, oltre che di frutti quali la pera, la papaia, il mango; di grande equilibrio, serico, avvolgente, rivela compiutezza con note di zenzero e un lontano accenno di goudron. Il 2002 ha un impatto fruttato con sentori di noce e nocciola. Cremoso, dotato di aromaticità matura, è intenso e al tempo stesso garbato. Il 2003 possiede bouquet floreale e buona mineralità; in bocca l’impatto è morbido seguito ancora da intensa mineralità. Il 2004 è un’annata segnatamente eccezionale, con profumi di pesca, di mandorla fresca, struttura ampia, con ricordi speziati e lunga persistenza.
Il 2005 svela sentori fruttati di prugna e di ciliegia, ricordi speziati e mineralità. Infine la sorpresa, il 2006, l’ultimo a esordire quest’anno; uno Champagne polposo, ricco di succo, serico, piacevolmente floreale e fruttato, con dichiarate note tostate e di liquirizia; dotato di buona mineralità, nota di mandorla, piace per l’equilibrio e la grande piacevolezza.