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Quando acquistate latte di mandorle, accertatevi che non sia prodotto con mandorle californiane; ma non acquistate neppure le mandorle della California. Se l’acquisto del latte di mandorla ha una motivazione etica e rappresenta in tal senso l’alternativa al latte vaccino, prestate attenzione alla provenienza. Infatti, vi sono alimenti acquistati pensando alla sostenibilità e dettati dall’etica che etici e sostenibili non sono. Un caso rappresentativo è quello del latte di mandorla. Gli Stati Uniti sono il maggiore produttore mondiale di mandorle: la produzione è concentrata in California dove le coltivazioni sono intensive.

La produzione italiana, di circa 80 tonnellate, non copre il fabbisogno nazionale pertanto nel solo 2015 sono state importate quasi 42 mila tonnellate di mandorle.
La produzione intensiva come quella californiana necessita un notevole impiego idrico. Ogni mandorla in situazioni ottimali richiede 3-4 litri d’acqua per arrivare a maturazione. Acqua che in California scarseggia tant’è che gli agricoltori la pompano dalle falde sotterranee innescando processi di desertificazione.

La siccità che ne consegue ha avuto e ha ripercussioni gravissime sulla fauna locale che ha visto la moria di migliaia di cervi mentre altre specie come alci, orsi, volpi, essendo assetati si avvicinano sempre più alle zone abitate dall’uomo. In pericolo di estinzione anche il salmone Chinook, un pesce fondamentale per l’alimentazione degli indiani nativi, ma l’acqua vitale per questi pesci serve per i frutteti di mandorle.

Purtroppo non è tutto. Gli apicoltori californiani che inviano i loro alveari alle fattorie per l’impollinazione dei mandorli, hanno comunicato che durante i mesi invernali a cavallo tra il 2018 e il 2019, sono morte 50 miliardi di api. Ciò non solo perché le monocolture minano la sopravvivenza delle biospecie, ma anche perché nei mandorleti californiani si fa ampio uso di il glifosato, un pesticida letale per le api. E per impollinare i fiori dei mandorli, le api lavorano in modo stressante e non potendosi riposare nei mesi invernali si ammalano con maggiore facilità diventando più vulnerabili alle morie.
Pertanto se se vogliamo essere etici…

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