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Figlio d’arte, Gualtiero Marchesi nasce a Milano nel 1930 in una camera dell’albergo Mercato di proprietà dei genitori. Dopo aver studiato prima al Gonzaga di Milano,  si iscrisse alla scuola per periti tecnici industriali, la Feltrinelli di Milano. Al terzo anno di corso, interrompe gli studi e decide di andare a lavorare in Svizzera, dove vive un’importante esperienza nel più grande albergo di St. Moritz, il Kulm. Rimane talmente affascinato dal mondo alberghiero che riprende gli studi a Lucerna dove frequenta prima una scuola di commercio per imparare le  lingue stranire, poi il locale istituto alberghiero. Rientra quindi in Italia per tornare al Mercato. Nel 1966, chiusa l’attività di famiglia, si trasferisce in Francia per lavorare in importanti strutture, dal Ledoyen di Parigi sino ad arrivare al ristorante Troisgros, a Roane. Nel 1977 apre a Milano il ristorante Gualtiero Marchesi, in via Bonvesin de la Riva, trasmettendo agli italiani il concetto di Nouvelle Cuisine. Il successo è immediato. Nel 1978 viene premiato con le “2 stelle” Michelin. Le “3 stelle”, per la prima volta assegnate all’Italia, arrivano nel 1985. È in quegli anni Marchesi maturò il concetto di cucina totale. Nel 1986 assieme a Bocuse e a Romeyer fonda Euro-Toques International , vieneinsignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per poi diventare Commendatore nel 1991 e sempre nel 1986 gli viene consegnato l’ “Ambrogino d’oro”, la più alta attestazione di stima  della città di Milano.  Nel 1990, a conferma del ruolo che riveste anche nell’ambito internazionale, viene fregiato dal ministro della Cultura e della Comunicazione francese Jack Lang, dell’onorificenza di “Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres”.  Nel 1993 il ristorante milanese si trasferisce a Erbusco, nel Bresciano, dando vita al Relais e Chateaux L’Albereta. Nel 2008 aprì il Marchesino a Milano. Rettore di Alma, la scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha avuto tra i riconoscimenti la Laurea Honoris Causa in Scienze Gastronomiche all’Università di Parma. Qui  l’intervista alla nostra testata.  Poi il ritorno a Milano, la morte della moglie, la malattia e ora l’epilogo della sua vita. Kanpai Maestro.

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