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Biografia

Emanuele Bonati lavora da una quarantina d’anni nell’editoria cartacea e multimediale, è blogger di BlogVs.it, e si occupa di CibVs.com, sito che raccogliendo gli articoli di tantissimi blogger e food-writer italiani propone un quadro sempre aggiornato della rete.

ph by Bruno Cordioli br1dotcom

 

12 Tweet Interview

1

L’errore imperdonabile nel galateo
Tutto quello che è mancanza di attenzione verso il prossimo: dall’uso eccessivo del cellulare a tavola, al non dare precedenza alle signore.
2

L’errore imperdonabile in cucina
La ricerca fine a se stessa, l’accumulo enciclopedico di ingredienti su un classico, l’innovare a caso per il gusto di farlo.
3

L’ingrediente da celebrare
Ancora, e sempre, il riso: in tutte le sue forme e varietà, in tutte le ricette e varianti.
4

La musica diffusa che ti piacerebbe in un ristorante
Ogni ristorante ha una sua personalità, che è quella dello chef e del menù e dell’ambiente, e dovrebbe avere una sua musica: mi piacerebbe.
5

Il luogo più romantico a Milano in cui portare il/la partner
Le stradine del centro, la Milano romana, i parchi: Milano è un grande palcoscenico romantico, da Villa Necchi Campiglio a via Lincoln.
6

l personaggio milanese che inviteresti a cena
La Melato, Tecoppa/Mazzarella, Tino Carraro, la Milly: una tavolata per il mio lato plateale, per guardare avanti “sulle spalle dei giganti”.
7

Il punto debole di Milano
I Milanesi.
8

Il punto forte di Milano
I Milanesi.
9

Il museo che a Milano ancora non c’è
Forse un museo dell’industria alimentare, che racconti la storia delle grandi industrie del nostro territorio, sul modello del Museo Campari a Sesto.
10

Un suggerimento al sindaco
Comunicare con la città, spiegare meglio il senso di interventi e provvedimenti, rispondere ai cittadini – dire cose di sinistra a chi l’ha votato per questo.
11

La tua città preferita
Milano – si può?
12

Un motto su misura per te
Esco, vedo gente, mangio cose. E lavoro, scrivo, parlo, leggo, intervengo, partecipo, ci sono. Vivo.
. . .

Tu e Milano
A me mi piace Milano. Non mi vedo in nessun altro posto, almeno adesso: qualche giorno, qualche tempo, qualche mese posso anche pensarmi altrove, ma io sono e resto Milano. Mi piaceva quando da ragazzino andavo in giro in tram a scoprirla; mi piaceva via Luisa Battistotti Sassi, patriota, la mia prima casa, l’edicola al di là della strada, il balcone lungo coi pupazzini di neve a Natale; mi piaceva guardare la Madonnina dalla terrazza della zia Wanda in Montenapoleone, mi piaceva girare a fare le commessioni per la sua sartoria, mi piaceva andare con la nonna Adalgisa a fare la spesa dal Salumaio o dall’ortolano. Mi piaceva la nebbia, che davvero non si vedeva a un palmo dal naso. Mi piace Milano nelle sere di giugno, l’aria tersa e limpida dei voli di rondini, il cielo di Milano che è il cielo di Lombardia, “così bello quando è bello”. Mi piace alzare il naso e scoprire qualcosa di mai notato prima. Mi piace girare a caso, incontrare posti nuovi e ricordare i posti vecchi che c’erano lì una volta. Mi piacciono le magnolie che fioriscono per prime in primavera. Mi piacciono i parchi e i giardini, e i bambini che corrono e gridano, e quelli che giocano nei cortili. Mi piace la Milano della cultura, del Milanin Milanon, del Bertolazzi del Tessa del Porta del Manzoni del Berchet (il poeta, ma anche il mio liceo). Dei musei, dei teatri, delle notti bianche, della moda, del design, dell’arte. Della Scala. Mi piace la Milano che balla, salsa e merengue come me le ha insegnate Anita, che canta. Mi piace la MIlano del food, che accoglie tante cucine diverse e le fa sue, che offre tante diverse esperienze, di tutti i tipi, per tutte le tasche. Mi piace la Milano “buona”, benefica, l’Opera di San Francesco, Ruben. Mi piacciono i Milanesi – Imbruttiti, e spurii, e ariosi. E i Milanesi “Terroni”, che ci hanno arricchito in tutti i sensi. Milan l’è un gran Milan, col coeur in man, o mia bela Madonina, Stramilano, esse ti erre a emme i elle a enne o.

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