Skip to main content

Eros Teboni (nella foto), altoatesino di nascita, enologo di formazione, con all’attivo due riconoscimenti come miglior sommelier del Mondo e d’Italia, tra il 2018 e il 2021, ha condotto con il suo solito brio, una masterclass dedicata soprattutto a vini della Campania e della Puglia, affiancate da due proposte dall’Abruzzo e dalla Sardegna. Nella scelta delle etichette ottenute da vitigni del Sud Italia ha inserito assolute novità, produttori meno noti con vini sartoriali, etichette dai lunghi affinamenti e uscite posticipate, con tra loro una assolutamente cult e una riserva. I vini sono stati presentati iniziando dai bianchi, con nella sequenza l’aumento in base al loro grado d’intensità gustativa, seguiti da un rosato vinificato in anfora, con a chiudere quattro rossi. Oltre ad avere trovato decisamente interessante le scelte delle cantine nelle diverse regioni, delle loro proposte, questa masterclass ci ha dato l’opportunità di approfondire la nostra conoscenza delle varietà autoctone, di cui la nostra nazione è estremamente ricca, declinata su tutti i vini serviti durante la masterclass.

 

I vini della masterclass

Enologo per Amore – Chackra Essenza Valle d’Itria Igt 2022Giovanni Aiello, giovane proprietario dell’omonima azienda vitivinicola, è enologo, con all’attivo un percorso di studi e di esperienze in Italia e nel mondo. Questo vino è il frutto di una vigna secolare nel Canale di Pirro da Tonetta e Toniuccio, coniugi novantenni, da vigne ad alberello. In questa Verdeca una parte delle uve viene vendemmiata con qualche giorno di anticipo per avviare la fermentazione con lieviti autoctoni. La restante parte delle uve viene vinificata in acciaio a temperatura controllata, con un terzo della massa che fa macerazione sulle bucce. A fine fermentazione il vino rimane sulle fecce fini per un anno, con continui bâtonnage. Dopo un colore giallo verdolino con riflessi dorati, ha al naso la frutta di pesca e nespola, una nota di litchi, poi gli agrumi di arancio, connesso con i fiori della zagara, con una nota di mandorla a chiudere. Al palato è fresco, glicerico, sapido, con un’ottima persistenza, un retrogusto di mandorla e zagara.

Tredaniele – Vesali Campania Fiano Igp 2022 – Il nome trae origine dai tre fratelli Daniele. La cantina si trova nel Cilento a Trentinara. Dalla loro cantina si scorge la vallata di Paestum, la costiera amalfitana, oltre all’isola di Capri in lontananza. Le uve di Fiano vendemmiate a mano, dopo la pigia-diraspatura sono refrigerate, fanno macerazione pellicolare, seguita da pressatura soffice e illimpidimento del mosto fiore. Dopo l’inoculo dei lieviti, viene avviata una lunga fermentazione alcolica, in tini d’acciaio refrigerati, con un 10% del totale in piccoli fusti in legno. Il vino affina sulle fecce fini con frequenti batonnage, seguiti da una maturazione in bottiglia per circa 10 mesi. In tutto il processo l’uso della solforosa è limitato. Dopo un colore giallo paglierino intenso, al naso propone note odorose di camomilla, muschio, acacia ed eucalipto, poi da sbuffi mielati e frutta a guscio. All’assaggio è, sapido, fresco, armonico con un’ottima persistenza, dal retrogusto di camomilla e frutta a guscio.

Famiglia Pagano 1968 – I Tufi Greco di Tufo Docg 2023 – I vigneti selezionati, con un’età media di 18 anni, sono nell’area della DOCG della provincia di Avellino, hanno terreni in prevalenza argillosi calcarei, con un’altitudine media di 450 metri. Dopo una raccolta manuale, in cantina avviene la vinificazione in bianco in acciaio a temperatura controllata, a cui seguono due mesi sui propri lieviti, per poi affinare in bottiglia per altri due. Dopo un colore giallo paglierino, ha al naso sentori di frutta come pesca ed agrumi, una lieve nota floreale, un accenno minerale di idrocarburo. Al palato è freso, poi sapido, di buona lunghezza, con un retrogusto giocato tra note immediatamente la spalla acida e la mineralità, tipica del vitigno con retrogusto di frutta gialla matura e di note balsamiche.

San Salvatore 1880 – Pian di Stio Evoluzione Paestum Fiano Igp 2020 – Da solo uve Fiano, selezionate per parcella, a Stio, nel Parco Nazionale del Cilento, con le viti site a un’altitudine tra 550 e 650 metri, su suoli argillosi-calcarei. I grappoli sono raccolti alle prime luci dell’alba e sono poi riselezionate in cantina. Dopo una pressatura soffice, una fermentazione del 20% in barriques di rovere francese di 1° passaggio ed 80% in acciaio. Poi fa un ulteriore affinamento in bottiglia per 2 anni. Dopo un colore giallo dorato intenso, ha al naso sentori complessi tra sentori di frutta secca tra cui nocciole e mandorle caramellate e tostate, frutta matura, vaniglia e miele, poi note di erbe, di idrocarburo. All’assaggio è avvolgente, fresco, sapido, glicerico, per poi avere un finale lungo, con un finale tra la frutta secca e note di miele.

Francesco Cirelli – Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2022 – Le uve di Montepulciano d’Abruzzo sono raccolte manualmente. In cantina dopo la diraspa-pigiatura il mosto viene trasferito nelle anfore, dove è avviata la fermentazione alcolica tramite lieviti indigeni e in cui la macerazione sulle bucce ha durata breve, di sole sei ore. In seguito affina in anfora, con la malolattica svolta naturalmente, per circa 12 mesi. Dopo un colore rosa intenso, il naso è giocato sulle sensazioni in particolare di una ciliegia croccante, poi da sensazioni agrumate di arancia sanguinella e poi di melograno. All’assaggio ha tannini morbidi, è fresco, sapido, decisamente piacevole, equilibrato, con una buona lunghezza e un retrogusto di ciliegia.

Mandwinery – Jalissia Nero di Troia Puglia Igp 2022 – Il termine Jalissia deriva dal greco e significa verità. L’intento della famiglia Manduano, titolare della cantina, è quello di esaltare il vitigno autoctono. La sua etichetta è stata creata da Federica Cecchi, architetto e wine designer, rifacendosi all’arte degli antichi maestri greci, utilizzando come nell’antichità soprattutto al colore terracotta e al nero, facendo al tempo stesso un riferimento alla colonizzazione nell’antichità della Puglia. La sua maturazione avviene tra acciaio e 4 mesi di legno. Dopo un rosso rubino con riflessi porpora, al naso si evidenziano delle caratteristiche note speziate di pepe nero e liquirizia, frutta rossa matura, contornate da eleganti note tostate. Al palato ha struttura, verticalità, tannini setosi, freschezza, un’ottima persistenza, con nel retrogusto note speziate e fruttate al tempo stesso.

Armando Coppola – Patres Irpina Campi Taurasini Doc 2020 – Ottenuto da Aglianico, le cui uve sono raccolte manualmente, per poi in cantina farle fermentare a temperatura controllata e sottoporle a una lunga macerazione sulle bucce. La malolattica, svolta completamente in acciaio. Dopo un iniziale riposo di 12 mesi in acciaio, prosegue per 8 mesi in barriques di rovere francese, prima di essere imbottigliato e restarvi per ulteriori altri 3 mesi. Dopo un colore rosso rubino intenso, sprigiona al naso aromi di frutti rossi in confettura, spezie dolci e una nota finale di carruba. All’assaggio si presenta strutturato, con tannini rotondi, freschezza, con eleganza, persistenza e un retrogusto di frutta rossa e spezie dolci.

Argiolas – Turriga Rosso Isola dei Nuraghi Igt 2020 – Da Cannonau 85%, Carignano 5%, Bovale 5%, Malvasia Nera 5%, le cui uve vengono raccolte a mano. Trasportate in cantina hanno un’accurata e decisa selezione. Il mosto fermenta in contenitori d’acciaio e macera sulle proprie bucce per un periodo compreso tra i 16 e i 18 mesi. La maturazione termina in barrique nuove di rovere francese, dove rimane per quasi 24 mesi prima di riposare un altro anno in bottiglia. Dopo un colore rosso rubino con unghia granata, ha un naso che apre con la frutta di bosco in tutte le sue forme, marmellata, sotto spirito, sciroppata e in confettura, seguiti da sentori speziati, da erbe aromatiche della macchia mediterranea. Chiude su sensazioni evolute di cacao, tabacco e caffè incorniciate da soffi d’incenso e mentolo. Al palato ha una meravigliosa potenza espressiva, con tannini presenti e setosi, freschezza, una grande eleganza, con un finale prolungato e articolato giocato su note fruttate, cacao, poi mentolo. Eros Teboni ha giustamente commentato quanto sia un mix tra l’intuizione di Giacomo Tachis che l’ha creato e la sua attuale modernità.

Produttori di Manduria – Sonetto Primitivo di Manduria Riserva Doc 2019 – Questo vino è un cru ottenuto da sole uve Primitivo, attentamente selezionate al momento della vendemmia ottenuta da vecchie vigne, di un’età compresa tra i 50 e i 70 anni, allevate con il metodo ad alberello pugliese. Alla vendemmia manuale, segue in cantina una successiva fermentazione a temperatura controllata, con una macerazione di 3 settimane. Dopo la malolattica, matura in barriques di rovere francese per 24 mesi. All’esame visivo si presenta con un colore rosso rubino carico. Al naso predominano note fruttate di frutta rossa matura, erbe aromatiche, pepe nero, per poi virare su scorza d’arancia e spezie dolci. All’assaggio è corposo, struttura, tannini morbidi e presenti, freschezza, con persistenti sentori balsamici e speziati.

Contrada Mito – LINCANTO Greco di Tufo Docg 2022 – La storia di Cantina Mito, è una storia di famiglia e di amicizia legata al lavoro della terra, nata agli inizi degli anni ’60 del ‘900 tra la famiglia Palmieri e la famiglia Della Vecchia, che continua tutt’oggi attraverso i figli delle due famiglie Gerardo e Soccorso Palmieri e Michele Della Vecchia, i quali nel 2013 fondano Cantina Mito. I loro vini sono tre: LINCANTO Greco di Tufo, Campania Aglianico Igt DUNSOGNO, Taurasi Docg AMATO, dedicato alla propria terra, al proprio paese d’origine di cui Sant’Amato è protettore. LINCANTO è prodotto esclusivamente con uve Greco coltivate sui suoli argillosi e ricchi di sulfure della zona di Tufo. Il vigneto ha un’età media di 30 anni, è esposto a Sud, a un’altitudine da 600 a 700 metri. Alla vista si presenta con un colore giallo paglierino brillante, con riflessi che tendono all’oro. Il naso ha un bouquet che spazia da note di frutta a polpa bianca come la pesca e la pera, accostate a sentori di agrumi e poi di fiori bianchi, seguiti da mandorla e da una nota minerale. Al palato ha una struttura ricca, un ottimo equilibrio tra sapidità e freschezza, è lievemente glicerico, con un finale lungo dal retrogusto fruttato, con una nota ammandorlata.

 

 

Abbiamo descritto una degustazione  condotta da Eros Teboni anche qui.

Di questo Autore