Della CVA Canicattì, Cooperativa agrigentina, abbiamo parlato qui in occasione della degustazione di Scialo Nero D’Avola -Shyrah. Come detto si tratta di una Cooperativa fondata nel 1969. Trecento piccoli produttori conferiscono le loro uve al progetto comune di dar vita a grandi vini con attenzione ai vitigni autoctoni senza rinunciare all’apporto di qualche vitigno alloctono capace di esprimersi al meglio in terra di Sicilia. Analogamente non c’è nessuna preclusione alle innovazioni tecnologiche, quando sono migliorative.
Ciò che cogliamo di questa cantina è la lungimiranza perseguita con prodotti che bene interpretano il gusto attuale, ma soprattutto con la determinazione di dar vita a vini di qualità elevata come Aquilæ Bio Grillo, che nel 2016 al XXIII Concours Mondial de Bruxelles, considerato per l’autorevolezza dei giurati il “Campionato Mondiale dei Vini“, ha conseguito la Gran Medaglia d’oro e il titolo di Vino bianco rivelazione così da aggiungere al palmares della Cooperativa un altro qualificante riconoscimento. E se qualcuno, parlando di vini bio, talvolta storce il naso, degustando Aquilæ Bio Grillo deve necessariamente meglio contestualizzare i propri giudizi.
E’ un vino bio, ma prima ancora un prodotto autentico con una propria identità territoriale. Le viti grillo, età media 15 anni, sono coltivate ad altitudini comprese tra 200 e 600 metri. Dopo la pressatura morbida il mosto fermenta in vasca di acciaio a 16 °C per 15 giorni. Successivamente il vino affina per tre mesi in vasca e per due mesi in bottiglia.
Alla degustazione mostra colore paglierino intenso che vira al dorato con sfumature verdi.
Al naso si colgono sentori fruttati di frutta estiva, di pesca, di mela golden, di papaia e nuance agrumate cui si uniscono ricordi di erbe officinali, di melissa, di fiori gialli e una vaga sensazione di resina.
In bocca è fresco, e rivela una piacevole sapidità che lo caratterizza assieme alla ben espressa spalla acida cui si uniscono note erbacee di macchia mediterranea; è elegante, armonico, con lungo finale.
Si tratta di un vino che ha le caratteristiche per essere longevo, dotato di personalità marcata.
Temperatura di servizio: 10-12 °C
Abbinamenti: cozze gratinate, anguilla alla griglia, salumi anche grassi, brandade,
pappardelle al lardo fuso.
Nota emozionale: prato estivo passato il temporale.