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Sarà Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, ad inaugurare la stagione della presentazione delle guide enogastronomiche.

Cernilli, infatti, ha fatto sapere che la sua “Guida essenziale ai vini d’Italia 2021” sarà presentata a Milano il 3 e 4 ottobre prossimi. La prima in assoluto, se non sbagliamo. Diciamo la prima ma, per l’aria che tira, potrebbe anche essere l’unica perché “fare una guida dei vini quest’anno è decisamente complicato. Lo è per noi, ma lo è per tutti quelli che se ne occupano e che le realizzano – spiega Cernilli -. Le sedi dei Consorzi stanno riaprendo, e la collaborazione che ci stanno dando è decisiva, come sono state importantissime tutte le anteprime che si sono svolte prima del lockdown di marzo.

Molti assaggi erano stati effettuati in quelle occasioni, con campioni coperti, e noi siamo riusciti a scrivere già centinaia di schede in anticipo, tanto che circa la metà della nostra guida è già scritta e in via di traduzione. In redazione, anche lavorando in parte in remoto, sono state “passate” molte schede e mai come quest’anno il lavoro è stato particolarmente accurato. Ovviamente devo ringraziare tutti coloro che si sono dati molto da fare, e tutti i collaboratori che si sono impegnati in un lavoro decisamente più complicato del solito”.

A differenza delle sei edizioni precedenti, per la realizzazione della Guida numero 7 c’è stata la necessità di chiedere una sorta di aiuto. Perché, racconta Doctor Wine “qualche campione in più, in alcune regioni in particolare, questa volta lo abbiamo chiesto, diversamente da quanto facevamo in precedenza quando cercavamo di assaggiare principalmente nelle manifestazioni pubbliche e nel corso delle Anteprime. D’altra parte quest’anno non ci sono state le grandi fiere, Vinitaly, Prowein, il Decanter Wine World Award è stato organizzato solo con giudici residenti in Gran Bretagna, quindi le occasioni per assaggiare e valutare sono state molte di meno e abbiamo dovuto organizzarci diversamente in alcuni casi. Questo non ha comportato una pletora di richieste, però. Laddove è stato possibile abbiamo continuato a non chiedere campioni ai produttori, come è sempre stato almeno nell’80% dei casi”.

Poi c’è il problema dei vini invenduti. E’ un problema non da poco, lo riconosce lo stesso Cernilli quando dice che “alcune aziende hanno ancora i vini dello scorso anno, non essendo stato possibile venderli. In quei casi abbiamo scelto di rimetterli in guida, sarebbe stato ingiusto e ingeneroso fare diversamente, e se realizziamo una pubblicazione dedicata al pubblico dei consumatori, i vini selezionati devono essere disponibili sul mercato, o comunque devono esserlo al momento dell’uscita del libro o subito dopo, in un ragionevole lasso di tempo. Una percentuale, peraltro non così grande, di vini già assaggiati e valutati nel corso dell’edizione precedente sarà perciò in guida anche quest’anno, e questo vuole essere utile per i consumatori e gli appassionati e un atto collaborativo per i produttori che hanno ancora a disposizione quei vini per molti mesi. È un modo per dare una mano, insomma, almeno nelle nostre intenzioni”.

La presentazione, come abbiamo accennato, ancora una volta è prevista a Milano per il 3 e il 4 di ottobre e, aggiunge Cernilli “speriamo vivamente che si possa fare perché significherebbe che la situazione si sarà normalizzata. Abbiamo anche un “piano B” però. Se non fosse possibile realizzare il consueto “bagno di folla” per i motivi che potete immaginare, organizzeremo una serie di seminari con i vini delle cantine che aderiranno. Tanti seminari, condotti dai nostri collaboratori, con centinaia di vini, con i partecipanti correttamente distanziati e con orari scaglionati su due giorni. Nel rispetto delle regole e del buon senso. Il minimo che si possa fare. E sono certo che tutto sarà forse un po’ più triste e consapevole, pensando alle tragedie che sono accadute, ma con la volontà di tutti di rimboccarsi le maniche e di ripartire. Non sarà facile né immediato, ma abbiamo il dovere di provarci”.

L’anno scorso la sesta edizione della “Guida Essenziale ai Vini d’Italia, la 2020” fu presentata 29 settembre a Palazzo Castiglioni, a cui seguì, nel pomeriggio, la degustazione dei vini di oltre 200 delle migliori aziende italiane, presso l’Hotel Principe di Savoia. E, in entrambi gli appuntamenti, fu veramente una bella festa del vino italiano, con la partecipazione dei più importanti produttori. In quell’occasione, infatti, Cernilli consegnò 16 premi speciali: ex aequo per il vino rosso dell’anno all’Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta 2013 di Romano Dal Forno e al Barbaresco Sorì San Lorenzo 2016 di Gaja; al vino bianco Collio Friulano M 2018 di Schiopetto; al rosato Aura Gran Rosé Tenute dell’Ammiraglia 2017 di Frescobaldi; al vino vivace Trentodoc Giulio Ferrari Rosé extra brut riserva 2007 delle Cantine Ferrari; al vino dolce AA Gewurztraminer Epokale Spatlese 2012 della Cantina Kallerei Ricasoli di Castello di Brolio come azienda dell’anno; alla pugliese Terre dei Vaaz come produttore emergente; il premio cooperazione ai Produttori del Barbaresco; Carlo Ferrigni come enologo dell’anno; alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige il premio vitienologia sostenibile; al Codice Vino, progetto di Codice Citra a Valentino Di Campli il premio progetto qualità; a Emilio Pedron il premio una vita per il vino.

E, poi, in 686 pagine, c’è l’elenco, con il relativo punteggio, di tutti i vini premiati – dai monovitigni, a quelli per qualità/prezzo, ai “faccini” di DoctorWine che poi sono i vini per i quali Cernilli si espone in prima persona – e le schede dei vini, tra premiati e non, da non perdere e delle più belle aziende vinicole italiane.
Appuntamento, quindi, il 2 e 3 ottobre, con la speranza di poter godere di una bella degustazione del gotha dell’enologia italiana.

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