La Guida Essenziale ai vini d’Italia 2023 Doctor Wine, by Daniele Cernilli (foto 1) è stata presentata a Milano all’Hotel Principe di Savoia con due banchi d’assaggio con le cantine selezionate metà delle quali presenti sabato 24 e le restanti domenica 25 settembre. Abbiamo partecipato al banco di sabato. Non abbiamo necessariamente cercato le migliori referenze o i vini emergenti, ma abbiamo effettuato un vero e proprio assaggio random così magari per scoprire vini nuovi. A ciascun produttore abbiamo chiesto di proporci il vino più rappresentativo della cantina tra quelli in degustazione. Ve li riportiamo in ordine alfabetico:
Falerno del Massico DOC Vigna Caracci 2017 Villa Matilde (foto 2)
Maria Ida e Salvatore sono i figli del fondatore, Francesco Paolo Avallone che volle ridar vita ai vini dell’antichità come il Falerno. Attualmente la proprietà aziendale si estende su 110 ettari, di cui 70 vitati, nel territorio dell’Ager Falernus, lungo le pendici del vulcano spento di Roccamonfina, nell’area più a nord della provincia di Caserta.
Il vino
Falerno, Vigna Caracci è il cru di Falerno della Maison. Dopo la criomacerazione e la pressatura soffice, la fermentazione del solo mosto si svolge in anfore di 150, 300 e 500 litri, mentre una piccola parte è destinata ad acciaio e barrique. Il vino, dopo tre mesi sur lie, prosegue il proprio affinamento in bottiglia.
Note gustative
Colore è giallo paglierino caldo con riflessi dorati.
Profumo fruttato con ricordi di mela, di banana, di pera e note vanigliate.
Gusto maturo, suadente, caldo per l’apporto della terracotta; vellutato, sapore di nocciola tostata; marcata sapidità con reminiscenze di vaniglia.
Grumarello 2017 Carmignano Riserva DOCG 1596 Artimino (foto 3)
Artimino si trova a poco più di 20 chilometri da Firenze, nella zona dell’attuale Docg del Carmignano. Il territorio, a vocazione enologica, faceva parte del vasto Barco Reale, l’antica riserva di caccia della famiglia Medici, cinta da un muro di circa 50 chilometri. La tenuta venne acquistata dall’attuale proprietà negli anni Ottanta.
All’interno della produzione della cantina, la linea Artimino 1596 rievoca l’anno in cui iniziò la costruzione della villa rinascimentale medicea La Ferdinanda, voluta dalla famiglia de’ Medici, che ancora oggi domina la Tenuta.
Il vino
Nasce da uve sangiovese (70%), cabernet sauvignon (20 %), merlot (5%) e syrah (5%) raccolte al raggiungimento della maturazione fenolica e vinificate separatamente. La fermentazione -macerazione ha luogo in vasche di acciaio per una durata di circa tre settimane. Il sangiovese è elevato in botti di 30-35 hl mentre gli altri vini in tonneau e barrique, per un totale di 24 mesi.
Note gustative
Colore rosso rubino con riflessi granata.
Al naso si evidenziano note fruttate di ciliegia molto matura, di mora oltre che di viola mammola e di chiodi di garofano.
In bocca trama tannica integrata, presente ancora una freschezza giovanile che vivacizza il gusto: si riconoscono ricordi di mora e boisé. Il finale è lungo.
Mane Barbera Oltrepò Pavese DOC 2019 Montelio (foto 4)
Azienda storica dell’Oltrepò Pavese è arrivata alla settima generazione con le sorelle Caterina e Giovanna Brazzoli, ma si è ormai affacciata anche l’ottava con Edoardo l’enologo, Irene e Roberto. E da generazione in generazione si tramanda la qualità.
Il vino
Mane nasce unicamente da uve barbera colte al raggiungimento della maturità fenolica
In alcune annate può essere effettuata una macerazione prefermentativa a freddo per 2-3 giorni a 5-6 °C per favorire l’estrazione del colore e dei precursori aromatici. La fermentazione si protrae per 25 giorni in vasche di cemento, poi il vino matura per un anno ancora in cemento, quindi affina 6 mesi in bottiglia.
Note gustative
Colore rosso rubino molto carico.
Profumo fruttato, ricordi di piccoli frutti, di ciliegia matura cui si uniscono ricordi floreali e balsamici.
In bocca è ricco, morbido e morbidi sono i tannini. Il sorso è fresco, scorrevole, di piacevole beva.
Montunal Lugana DOPC 2021 Montonale (foto 5)
L’azienda prende il nome da borgo Montonale, nell’entroterra di Desenzano del Garda in cui ha sede, a sottolineare il forte legame che ha con il territorio.
In sincronia perfetta i fratelli Girelli, Roberto, Claudio e Valentino, tutti e tre laureati con studi specifici, conducono l’azienda ciascuno in base alle proprie competenze: Claudio laureato in economia e commercio segue la parte amministrativa e commerciale; Roberto è l’enologo; Valentino segue la parte agronomica. Ciò consente ai Girelli di essere garanti di tutto il processo produttivo dalla potatura all’imbottigliamento.
Il vino
Montunal è il vino più rappresentativo dell’azienda. Si tratta di un blend di più vigneti, e di altrettanti vini vinificati separatamente assemblati poco prima dell’imbottigliamento, dopo un affinamento di sei mesi in acciaio sulle fecce. La fermentazione ha luogo utilizzando lieviti indigeni. La vinificazione avviene senza contatto del mosto e del vino con l’ossigeno.
Note gustative
Giallo Paglierino dorato.
Al naso si colgono profumi di frutto maturo, complesso, pulito, con netti sentori di pompelmo e ricordi di pesca.
In bocca è fresco, croccante, e si avverte mineralità, note saline e nuance di idrocarburo.
Puntay Pinot Nero riserva Alto Adige DOC 2019 Erste-Neue (foto 6)
L’azienda è nata nel 1986 dalla fusione di Erste Kellerei (1900) e Neue Kellerei (1925), alla quale è susseguita l’unione con Cantina Kaltern avvenuta nel 2016. Lo stile della Cantina, enologo Andrea Moser, bene si evidenzia per eleganza nella linea Puntay. Il nome suggerisce montagna, altitudini, ma anche vino di punta. I vigneti sono spesso radicati su pendii scoscesi, ad altitudini che vanno da 500-550 metri sino a 860-900 metri slm. Caratterizzano tutti i vini della linea oltre all’eleganza, rese molto basse, e ottime maturità delle uve.
Il vino
È prodotto utilizzando 7-8 differenti vinificazioni, che comprendono fermentazioni e tempi di macerazione molto diversi. Sono usati i Clayver e nel futuro troveranno maggiore utilizzo mentre diminuirà la sosta in legno così da svinare dalle barrique tra luglio e agosto anziché in novembre. Moser vuole ottenere più croccantezza, più freschezza, più frutto, meno ossidazione.
Note gustative
Rosso rubino chiaro.
Al naso ricordi di frutta, di ciliegia, di piccoli frutti di bosco e nota vanigliata.
In bocca è strutturato, armonico, con tannini vivaci, freschezza e bevibilità che non cerca la concentrazione, ma non rinuncia alla complessità.
Terre Alte Rosazzo DOCG 2019 Livio Felluga (foto 7)
L’azienda familiare attiva da circa settant’anni, dopo la morte di Livio il fondatore, avvenuta nel 2014, ha saputo mantenere lo stesso elevatissimo standard qualitativo, senza rinunciare all’intraprendenza, grazie ai figli Elda, Maurizio, Andrea e Filippo. La celebrata etichetta che riporta la mappa geografica del territorio è sempre al top dell’enologia nazionale.
Il vino
Prodotto per la prima volta nel 1981, Terre Alte è forse il bianco più rappresentativo dell’azienda. È un blend di uve sauvignon (40%), friulano (30%), pinot bianco (30 %) che dopo breve macerazione sono pressate sofficemente; il mosto viene avviato alla fermentazione in vasche di acciaio quindi è travasato in barrique dove completa la fermentazione alcolica, svolge quella malolattica ed è elevato sui lieviti sino all’estate, epoca in cui viene imbottigliato e dopo un ulteriore periodo di affinato è commercializzato.
Note gustative
Colore giallo paglierino intenso.
Al naso un ampio ventaglio di profumi che comprende frutta pesca, albicocca, mango, sentori agrumati.
In bocca è avvolgente, ampio, con piacevole freschezza e note saline, dotato di lunga persistenza.
Villa Gemma Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva 2017 Masciarelli (foto 8)
Masciarelli fondata da Gianni Masciarelli nel 1981, dopo la sua scomparsa è condotta dalla moglie Marina Cvetic che ha saputo proseguirne il poderoso lavoro dando vita di annata in annata a eccellenze enologiche tra cui la celebrata Villa Gemma.
Il vino
Da uve montepulciano 100% è il rosso più rappresentativo dell’azienda: nella sua storia sono cambiati i metodi di vinificazione: vasche in acciaio fino al 1996; dal 1997 vinificato in legno; dal 2012 in acciaio. È elevato in barrique di rovere francese nuove e affina in bottiglia.
Note gustative
Colore rubino intenso.
Al naso profuma di frutta rossa estiva, di confettura di frutta, cui si uniscono nuance speziate e ricordi di liquirizia, di tabacco e di cacao.
In bocca mostra la capacità di coniugare grande struttura, vigore ed eleganza, con tannini presenti ma armoniosi; è corposo senza essere carico, intenso di grande piacevolezza, di lunga persistenza.