Heraco la nuova referenza enologica Grosjean
È nato Heraco, il nuovo vino rosso firmato Grosjean, un simbolo di famiglia e territorio. Questo vino racconta una storia di radici profonde e di legami famigliari, racchiusa già nel suo nome: Heraco, infatti, è l’acronimo dei nomi di Hervé, Eraldo, Er di Didier e Co di Marco, quattro anime distinte ma unite dalla passione per la viticoltura di montagna.
La genesi di Heraco risale all’estate del 2023, quando prende forma l’idea di utilizzare i due principali cru dell’azienda: le vigne Tzeriat e Rovettaz. Tzeriat, piantata negli anni ’60 dal nonno Dauphin, fornisce il Pinot Noir, che regala eleganza ed equilibrio. Rovettaz, invece, con i suoi 6,5 ettari, è il vigneto più grande della Valle d’Aosta coltivato da un unico vignaiolo. Qui nascono il Fumin, che dona struttura, il Torrette Superieur, che aggiunge equilibrio, e il Clairetz, che arricchisce con tannini nobili derivati dal nebbiolo. Questo vigneto è riconosciuto da oltre tre secoli per la sua straordinaria vocazione enologica.
Le quattro varietà si sono “sposate” in tonneau da 600 litri da agosto 2023 a gennaio, per poi completare l’affinamento in bottiglia. Il risultato è un vino intrigante al naso e fresco al palato, con un colore rosso rubino e una complessità che si traduce in una rara finezza. Verticale e austero, Heraco sprigiona note speziate che si intrecciano con sentori di frutti rossi e sottobosco, offrendo una piacevole croccantezza al gusto. Un vino che promette di evolversi e migliorare con gli anni.
Un pezzo di storia di famiglia
Heraco rappresenta un nuovo capitolo nella storia della famiglia Grosjean, un racconto fatto di tradizione, unicità e passione condivisa. Questo vino celebra la forza della viticoltura valdostana, che si distingue per la capacità di valorizzare e preservare il territorio, esprimendo un’identità autentica fatta di montagna, persone e vini.
Grosjean: una tradizione che guarda al futuro
La cantina Grosjean è una storica realtà della Valle d’Aosta, fondata negli anni ’60 dal nonno Dauphin, che iniziò l’attività imbottigliando il proprio Ciliegiolo e presentandolo con successo all’“Exposition des Vins du Val d’Aoste” nel 1968. Negli anni ’80 la famiglia ha intrapreso un percorso di valorizzazione dei vigneti e, nel 2000, ha inaugurato una nuova cantina. Nel 2011 è stata la prima azienda della regione a convertirsi al biologico, anticipando di quasi dieci anni le altre realtà locali.
Oggi la terza generazione, composta da Hervé, Didier, Simon, Marco ed Eraldo, continua a guidare la cantina con lo stesso amore per la terra e dedizione al lavoro, consolidando l’identità di Grosjean come simbolo di tradizione e innovazione.