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Si tratta di una pianta originaria della Cina. Oggi il mandarino è prodotto in California, Spagna e Italia, soprattutto in Calabria, Sicilia, lungo le coste della Puglia e in altre regioni. Ne esistono numerosissime varietà e incroci, ma tra le “pure” sono da ricordare il Tardivo di Ciaculli, che ha la buccia molto sottile, pochissimi semi ed è molto succoso, zuccherino e dissetante e l’Avana, più piccolo e arancione, schiacciato ai poli, ricco di semi e riconoscibile dal caratteristico profumo intenso e ricco di essenze. Del mandarino si possono consumare sia la polpa, sia la scorza per preparare liquori, pasticcini, dolci ricoperti di cioccolato… con la polpa è invece possibile realizzare sorbetti dissetanti, dessert, macedonie e salse che ben accompagnano secondi piatti agrodolci e insalate di riso.

Mandarino o mandarancio?

Tra gli incroci più noti ci sono le clementine, che derivano da mandarino e arancia amara: hanno la scorza che aderisce molto bene alla polpa e possono anche essere prive di semi; il tangor mandarino e arancia dolce che devo il suo nome dall’inglese tangy, ovvero dal ‘sapore forte’ e leggermente acidulo.

Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile

Proteine: 0,9 g

Lipidi: 0,3 g

Carboidrati: 17,6 g

Fibre totali: 1,7 g

Valore energetico: 77 kcal

Il mandarino è una più che buona fonte di vitamina C, contiene vitamine del gruppo B e vitamina A. e sali minerali (potassio e calcio). Ricco di fibre regolarizza l’attività intestinale. Svolge un’attività antiossidante, preventivo dei tumori gastro-intestinali, è antinfiammatorio e corrobora il sistema immunitario.

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