Skip to main content

I consumi di vino sono in costante diminuzione sia in casa, sia fuori casa. Per quanto riguarda il calo delle vendite dei vini registrato anche al ristorante, c’è chi ipotizza che il sommelier, utilizzando un linguaggio per addetti ai lavori, e sfoggiando in modo autoreferenziale la propria competenza, possa ostacolare, più che invogliare al consumo del vino. Lo abbiamo chiesto a Stefania Turato, Sommelier Fisar, nostra Contributor Wine. Ci ha risposto che la conversazione con il Cameriere o Sommelier non deve essere per forza one way. “Certo, sarebbe preferibile una preparazione per colloquiare parimenti ma appunto dipende dal significato che si voglia dare alla parola vino e al mondo del vino.”

Le abbiamo allora chiesto di spiegarcelo.

“Sono delegata di Fisar a Bergamo, e ho svolto i primi corsi sull’enogastronomia agli albori, ed ora che alla veneranda età di 50 anni, sono iscritta a un nuovo percorso di studi, conosco quale sia il valore della preparazione, del tempo.

Attualmente sono impegnata a creare una squadra di Sommelier a Bergamo  e provincia per la valorizzazione della produzione enogastronomica .

L’esame di Sommelier, lo ripeto, non è affatto facile.
Difficile pensare   possa trattarsi solo di un diplomino da sventolare,
Si tratta invece un percorso molto personale e tra i partecipanti ai corsi Fisar si annovera un pubblico eterogeneo.
La volontà è alla base della scelta di intraprendere un corso di tre livelli sul mondo della vite e del vino.

Vorrei citare un articolo sugli andamenti della comunicazione (per leggerlo cliccare qui).
Francesca Nonino e Giulia Cecchi sono divulgatrici del vino affermate e stanno cercando di fare conoscenza.
Il vino di fatto è l’economia che potrebbe sollevare il mondo, in Italia e nel mondo c’è lavoro.

Divulgatori sono i Sommelier che lavorano nelle aziende vitivinicole nella accoglienza e nel marketing; sono i Sommelier nei ristoranti che hanno capacità e potenzialità di sviluppare la carta vini e il servizio.
Sono i Sommelier che fan il medico, l’avvocato che a fine giornata si concedono un calice di buon vino.
Sono i Sommelier Enologi che captano le esigenze del consumatore e del mercato e studiano nuove alleanze tra vigneto e uomo.

Quindi un paio di occasioni da non perdere:

  1. La condivisione

Per questo e molto altro, non lascereste licenza poetica a coloro che han desiderato fortemente capire più a fondo il mondo del vino? Non c‘è qualcosa che può essere sfuggito ai più?
Il lettore o l’auditore è ormai esperto e prende per sé solo l’essenziale e sa leggere fra le parole.
Tra le righe di una sterile degustazione tecnica potrebbe trovare qualche riferimento alla letteratura classica, una formula chimica, una battuta divertente. Chi disse: “so di non sapere?”
Tutto questo non è cultura?

  1. La buona conversazione

Signori si nasce.
Scegliere nella vita il lavoro del Sommelier o del ristoratore porta essere sotto la lente del giudizio.
Quel lavoro nella ristorazione è l’unico lavoro che si impara negli anni per far trascorre ore piacevoli, in ogni occasione.
Quanto ci piacerebbe una conversazione a tavola che possa implicare coinvolgimento e intelligenza?
Basterebbe ci si rifacesse al Galateo, quel giusto che non guasta e da entrambe le parti visto che abbiamo l’occasione di mostrare e dare il meglio di noi stessi.

Tutto questo non è cultura?

Di questo Autore