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La vite è antichissima, se si pensa che il biblico Noè la salvò dal diluvio universale. Originaria del Medio Oriente era coltivata già dagli antichi Greci, dagli Etruschi e successivamente dai Romani. Oggi si possono identificare principalmente 2 tipologie d’uva: quella da tavola e quella da vino ditata generalmente di buccia più spessa. L’uva da tavola si può distinguere per la forma del grappolo, degli acini e per il colore della buccia, che può essere bianca, rosata o nera. Tra le principali varietà di uva bianca in commercio in Italia ci sono la Regina, ambrata e molto dolce; l’Italia, dorata e con la polpa croccante; la Pizzutello, dagli acidi sodi a forma di ‘corna’. Tra le varietà di uva nera la Palieri, con gli acini succosi color nero violaceo. Cambiando colore è molto apprezzata la Red Globe, dal grappolo di grandi dimensioni e con gli acini croccanti, color rosa rossastro. Va ricordata l’uva fragola, che è da vino che però arriva anche a tavola. In cucina l’uva è particolarmente eclettica: al naturale, in pasticceria e sui dessert, cotta per realizzare salse e confetture di accompagnamento anche di preparazioni salate come le carni, disidratata nei dolci, dopo averla tenuta ammollo in acqua tiepida.

Carta d’identità

Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile:

Proteine: 0,5 g
Lipidi: 0,1 g
Carboidrati: 15,6 g
Fibre totali: 1,5 g

Valore energetico: 65 kcal

L’uva è ricca di zuccheri, vitamine A, del gruppo B e C, antiossidanti e sali minerali (calcio, ferro, potassio) e grazie all’acido tannico e al fenolo ha proprietà antivirale .

Curiosità
L’uva appassita consumata al posto delle caramelle, mantiene sana la bocca e combatte il mal di gola grazie all’acido oleanolico che è antiinfiammatorio.

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