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Le chiatte erano i famosi barconi senza motore che scendevano dai navigli milanesi sfruttando la corrente acquatica e la naturale pendenza del canale. Nei primi del Novecento le chiatte partivano dalle cave di ghiaia e sabbia (rena in milanese) trasportandole lungo il canale per approdare in darsena.

Per risalire il canale, invece, era necessario il faticoso traino dei cavalli, o altri animali da tiro, ai quali veniva legata una fune, detta alzaia (da lì nome delle strade dei navigli) per trainare l’imbarcazione al punto di partenza. Durante il percorso, i barcaioli potevano ristorarsi in numerosi stallazzi o osterie e poste dei cavalli che avevano a disposizione delle mangiatoie per rifocillare anche il bestiame. Dagli anni Trenta del Novecento i cavalli furono sostituiti dai trattori capaci di trainare anche più imbarcazioni.

Il ristorante La Chiatta in via Casale 8 sul Naviglio Grande, ha aperto i battenti con “licenza di navigazione” a dicembre 2024 ispirandosi alle atmosfere del naviglio di quei primi anni del Novecento. Questa è la sua magia retrò che ti avvolge e ti racconta la sua storia e la sua epoca.

Ogni dettaglio infatti è curato e  rimanda a quel tempo delle chiatte sul naviglio: dalle  sale interne rena, alla sala motori, e cambusa; all’ingresso ci sono ancora le mangiatoie in legno dei cavalli adibite a fioriere, condutture e tubi fanno capolino dai soffitti, ci sono gli oblò e gli ingranaggi di una sala macchine.

Nella sala Cambusa, una dispensa fissata a parete contiene i barattoli di trippa di mare, ragù di pesce spada, sugo con astice e sughetto di scoglio, che vengono prodotti su ricette ideate appositamente. Questi barattoli possono essere acquistati dai clienti come ricordo da gustare della loro esperienza “a bordo” della chiatta.

Accanto alla Cambusa si accede all’ultimo ambiente, la Sala Rena, più intima e caratterizzata da pareti in mattoni a vista decorate da fotografie in bianco e nero incorniciate che raccontano la storia del quartiere e dei suoi residenti. Due grandi lampadari pendenti in cristallo illuminano i tavolini neri, le poltroncine e i divanetti in velluto rosso. Questa sala richiama l’atmosfera che si respirava nel Novecento durante le contrattazioni per l’acquisto e la vendita della rena.

Il locale ha una superficie di 170mq interni e 60 nel dehors, per 150 coperti totali. Ideato dalla neonata società La Cambusa, fondata dall’imprenditore Marco Gulla, e Ugo Torrente, entrambi d’esperienza e attivi nel settore della ristorazione da oltre dieci anni in molte città italiane importanti come Verona, Torino, Roma.

La proposta enogastronomica

 

La Chiatta vuole far vivere un’esperienza accessibile a tutti 7 giorni su 7 da Mezzogiorno fino a tarda sera nello spirito contemporaneo della zona Navigli dove la socializzazione, attraverso buon cibo e bevande, consente la piena condivisione del menu tra commensali.

Apre il menu “Licenza di Navigazione”, una proposta che porta in tavola la tradizione popolare: dagli Abbocchi, antipasti da condividere che richiamano l’idea di “abboccare”, di lasciarsi conquistare dai sapori-esca come le cozze panate al baccalà mantecato, dai fiori di zucchina in tempura alle polentine fritte, passando per patatine fritte, olive all’ascolana di pesce, burratine pugliesi, filetti di baccalà in tempura e spizzichelle alle alghe.

Si approda al fritto, con due scelte: La Chiatta Regina, frittura di pesce e verdure con polpo alla plancia, gamberoni alla griglia, spiedino, cozze e capesante gratinate, patatine e polenta fritta, il tutto accompagnato da bruschette e salse; e La Chiatta, semplicemente meno abbondante della precedente. Entrambe sono servite su grandi taglieri di legno scenografici per abbondanza e colori.  Interessante la selezione di salumi di mare gourmet: ventresca di tonno, ventresca di pesce spada, n’duja di spigola, girello di pesce spada e pesce re alle vinacce.  Oppure la proposta dei panini, 6 ricette che omaggiano la storia di Milano: Il Moro (Lodovico), Il Napoleone, Il Guintellino (l’architetto dei canali) perfetto per i vegetariani, L’Arribotti (il padre del Naviglio Grande), Il Visconti (Duca di Milano) e Il Navigliaccio. Ogni boccone di questi panini svela un segreto dei protagonisti della storia di Milano e del Naviglio.

Carta dei vini selezione di 84 bottiglie che ben si abbinano al menu.

Si può scegliere di sorseggiare anche solamente un cocktail, bere una birra, un soft drink lungo, stuzzicando e condividendo in pieno stile “movida navigli milanesi” i piatti proposti da La Chiatta in un clima retro’ chic della Milano operosa.

 

 

foto di copertina: www.facebook.com/lachiattaofficial/photos_by

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