Il ciliegio è un albero di origine mediorientale presente nei boschi europei già da tempi remoti: era coltivato dai Greci nel IV secolo a. C., e in seguito giunse anche presso gli antichi Romani. Due sono le specie principali, il ciliegio amaro – che comprende le marasche, le amarene e le visciole – e il ciliegio dolce, con i frutti a polpa tenera (tenerine) o a polpa dura (duroni). Le marasche hanno frutti piccoli e quasi neri, dal gusto aspro e acidulo, e sono l’ingrediente principale del celebre maraschino e di altri distillati; le amarene si distinguono per i frutti di piccole dimensioni di colore rosso brillante, sono poco diffuse in commercio e generalmente vengono adoperate in pasticceria, nelle confetture e per preparare frutta sciroppata e liquori; le visciole hanno frutti tondi di color rosso intenso, dalla polpa dolce e tenera. Tra le ciliegie dolci, le tenerine sono morbide e succose, dal sapore delicato, e si usano per realizzare dolci, confetture, creme e budini; i duroni hanno invece frutti di grandi dimensioni e polpa soda, consistente e croccante, dal sapore molto dolce: spesso si consumano al naturale oppure sotto spirito, in pasticceria. Le ciliegie sono molto deperibili e si mantengono in frigo in un sacchetto di carta – che permette la circolazione dell’aria – solo per 3-4 giorni, lontano da alimenti aromatici come aglio e cipolla perché ne assorbono l’odore.
Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile
Proteine: 0,8 g
Lipidi: 0,1 g
Carboidrati: 9 g
Fibre totali: 1,3 g
Valore energetico: 39 kcal
Le ciliegie contengono vitamina A e C; hanno proprietà drenanti e diuretiche.
La curiosità
Il fiore del ciliegio in Giappone si chiama sakura ed è anche un nome proprio femminile. In tal senso il fiore del ciliegio è associato alla femminilità.