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La stagione 2018 ha segnato un nuovo inizio per la “Locanda Nerello”, il ristorante del Relais Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea che abbiamo raccontato qui.

Cambio della guardia in cucina con l’ingresso di Francesco Scarpulla, palermitano e del catanese Antonio Zuffanti, braccio destro ed Executive per quanto riguarda il pane e i dessert, con un rinnovo di quasi tutta la brigata che, grazie alla capacità organizzativa di Scarpulla, nel giro di pochi mesi è diventata una squadra che sta lavorando con un bel ritmo armonico.

L’aria nuova nel concept del ristorante è nata dal desiderio di Guido Alessandro Coffa di prendere le distanze da una cucina gourmet-internazional-creativa per privilegiare la semplicità, la territorialità e la tradizione, senza rinnegare nulla ma con il desiderio di amalgamare il più possibile le suggestioni e i valori del luogo con quello che viene servito nel piatto.

Infatti è bene ricordare che Monaci delle Terre Nere è una straordinaria realtà produttiva, le verdure, la frutta, le erbe sono tutte della “casa” e certificate bio, così come i polli, le uova, l’olio e i vini  (vedi foto 2) che ogni anno perfezionano il livello quantitativo e qualitativo. Ciò che non nasce qui viene acquistato nel circondario, da poche aziende che hanno sposato la stessa linea sostenibile, così da ridurre al minimo anche i chilometri di trasporto e l’impatto sull’ambiente.

Una scelta coerente e in linea con tutte le offerte del relais che da quest’anno ha messo a disposizione anche le colonnine per la ricarica delle macchine elettriche e che mantiene lo stesso filo conduttore anche per tutti i materiali edilizi, dalle pitture, ai tessuti ai complementi e ai prodotti da bagno.

La Locanda Nerello si inserisce perfettamente in questo progetto e i risultati si stanno facendo sentire, sono aumentate le richieste per tutti gli eventi, dai matrimoni ai wine-tasting, i clienti sono sempre più desiderosi di scoprire i sapori tradizionali, declinati con un servizio luxury, impeccabile e professionale.

E prima di sedersi a tavola è d’obbligo un passaggio al Convivium Bar, scavato nella roccia lavica, per scegliere un cocktail dalla carta, preparato con centrifughe, erbe e infusi made in Monaci.

 

Articolo di: Clara Mennella

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