La Sicilia, regione europea della gastronomia 2025. Negli ultimi decenni, la Sicilia ha vissuto una vera e propria rivoluzione enogastronomica, affermandosi come punto di riferimento per la qualità e l’innovazione nel settore agroalimentare. Un percorso che ha visto la valorizzazione dei prodotti tipici, una crescita costante della vitivinicoltura e il riconoscimento del territorio come eccellenza del Made in Italy.
Un esempio emblematico è l’evoluzione del vino siciliano: da regione storicamente nota per la produzione di vino da tavola, l’isola è diventata un polo enologico di prestigio internazionale. Vitigni tradizionalmente impiegati in uvaggi o come vini da taglio, come il Nero d’Avola e il Grillo, oggi danno vita a etichette di alta qualità, mentre la zona dell’Etna ha guadagnato una crescente notorietà nel panorama vinicolo globale. Questo successo si riflette anche su altri comparti: dai salumi ai formaggi, dalla pesca ai prodotti agroalimentari, il settore ha conosciuto un’espansione e una valorizzazione senza precedenti.
A conferma di questa crescita, l’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (IGCAT) ha assegnato alla Sicilia il titolo di “Regione Europea della Gastronomia 2025“, riconoscendone l’unicità culturale, la creatività gastronomica e l’impegno per il turismo sostenibile. La sostenibilità, infatti, è il valore che più caratterizza la filiera agroalimentare e l’approccio turistico siciliano.
Il prestigioso titolo è stato presentato ufficialmente alla stampa a Milano dagli attuali amministratori regionali, con la partecipazione di Salvatore Barbagallo, Assessore all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, ed Elvira Amata, Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo. Nel corso della conferenza stampa, Barbagallo ha illustrato i numeri che raccontano l’attuale successo della Sicilia in campo agricolo: 427 mila ettari dedicati all’agricoltura biologica, un record nazionale; 6.735 imprese agricole guidate da giovani under 35; 36 produzioni a marchio DOP, 31 denominazioni enologiche DOC e DOCG, 59 prodotti con certificazione QS (Qualità Sicura) e ben 269 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
Nella foto: sullo schermo Luigi D’Eramo, sul palco da sinistra Elvira Amata, il moderatore e a destra Salvatore Barbagallo
L’impegno della Regione si concentra anche sulla valorizzazione delle diverse produzioni locali. Barbagallo ha sottolineato l’importanza di sostenere sia le produzioni destinate alla grande distribuzione sia quelle di nicchia, attraverso un percorso di promozione che toccherà 20 comuni siciliani. L’obiettivo è dare risalto ai prodotti meno conosciuti, rafforzando il legame con il territorio e ampliando le opportunità di mercato.
Di notevole importanza la volontà di partecipare ad alcuni congressi che sono stati anche concordati, inseriti nel programma di IGCAT. In particolare, un evento scientifico sui cambiamenti climatici e su tutte quelle che sono le problematiche che è sicuramente un’ottima base per intraprendere un percorso virtuoso e sostenibile.
Parallelamente, Elvira Amata ha evidenziato l’impegno dell’amministrazione nel miglioramento dell’offerta turistica, puntando alla ristrutturazione e all’ammodernamento delle strutture ricettive. Ciò include la creazione di nuovi posti letto attraverso la riconversione di immobili abbandonati o di pregio storico e architettonico, trasformandoli in strutture di accoglienza di qualità.
L’importante riconoscimento dell’IGCAT rappresenta un’opportunità strategica per la Sicilia, che punta a consolidare il binomio turismo ed enogastronomia come motore di sviluppo. Anche il Sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Luigi D’Eramo, intervenuto telefonicamente, ha sottolineato il valore dell’esperienza siciliana e il suo ruolo di modello a livello internazionale.
Con questo prestigioso titolo, la Sicilia si prepara a un 2025 all’insegna dell’eccellenza gastronomica, della sostenibilità e dell’innovazione, pronta a mantenere un ruolo di primo piano nel panorama enogastronomico europeo.