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A volte mixologist e bartender impazziscono, e succede soprattutto d’estate quando i long drink sono le bevande miscelate più richieste. Impazziscono per le “personalizzazioni” che spesso i clienti richiedono: il cocktail originale è troppo alcolico, però quello alla frutta analcolico non va bene. Come dire, alcolico sì (altrimenti cosa lo berremmo a fare) ma very soft. Pertanto il mixologist, e qui impazzisce, si trova a preparare bevande miscelate unendo liquori e distillati in quantità omeopatiche, e il risultato non sempre è quello sperato. E poi, non vorremmo parlarne a ogni costo, ma con il caldo insopportabile, qui, ma ancora di più in Canada, e la stagione è appena iniziata, un pochino al surriscaldamento del pianeta ci viene da pensare e se il nostro bere fosse sostenibile, anziché contribuire ad aumentare le temperature, ce lo godremmo sereni. Infine, perché poi i conti si fanno anche con la linea, la piacevolezza del bere viene meno se sappiamo che stiamo sorseggiando una sia pur buona bomba calorica.

Illogical Drinks

Queste considerazioni devono averle fatte alla starup londinese Illogical Drinks che si presenta così: Beverages and premium drinks, reinvented for modern times. Va detto che a volerla e a guidarla non sono gli ultimi arrivati, ma figure professionali come Eric Sampers, Managing Director di Illogical Drinks ed ex-Global Brand Director di Beefeater Gin presso PernodRicard, con oltre 16 anni di esperienza internazionale nel settore bevande alcoliche e Angel Garcia, Business Development Manager di Illogical Drinks ed ex-Marketing Manager di Beefeater Gin presso Pernod Ricard con oltre 15 anni di esperienza nel marketing.

Ci devono aver pensato e bene perché Mary, il distillato botanical a basso contenuto alcolico, ora sul mercato, è un drink di grande attualità. E’ alcolico, perché non tutti siamo astemi, ma titola solo 6 gradi. Ha un basso contenuto calorico. Il packaging è riciclabile al 100% e non solo utilizza la minor quantità di plastica possibile, ma i produttori stanno ricercando soluzioni per eliminarla del tutto.

Mary
Mary nasce, non molto diversamente dal gin, da una miscela di botaniche quali basilico, rimo, salvia, radice di angelica, semi di coriandolo, coccole di ginepro. A differenza del gin, però, Mary utilizza un metodo di estrazione in cui ogni ingrediente è processato individualmente per produrre l’essenza botanica più fresca, poi tutte le essenze sono miscelate in una sorta di cuvée, in un blend con alcol rettificato dal grano e acqua distillata, dunque finisce in bottiglia. Il contenuto limitato di alcol non deve indurre a ritenere Mary alla stregua di un soft drink in quanto il gusto secco, il bouquet aromatico, la freschezza lo pongono a un livello decisamente diverso per qualità e beva. Infine Mary è privo di zuccheri e di carboidrati e ciò spiega, insieme al basso contenuto alcolico, perché sia ipocalorico.

Mary come?
Puro o miscelato. La startup consiglia di abbinare Mary all’acqua tonica. Ma funziona benissimo per cocktail in stile Spritz con Kombucha, ginger beer o acqua tonica.

La ricetta consigliata:
1 parte di Mary, 2 parti di acqua tonica con molto ghiaccio e guarnizione di cetriolo & timo limone, ma anche salvia e pepe nero, o qualcosa di agrumato come l’arancio.
E il Mary& Tonic, si può tranquillamente bissare se si considera che occorrerebbe berne sei bicchieri per raggiungere l’alcolicità di un solo Gin&Tonic, per cui…

Riconoscimenti
Premio Principale al Low&NoMasters 2021 organizzato da Spirits Business. Mary è stato riconosciuto Master and Taste Master tra oltre 90 partecipanti, cliccare qui https://www.thespiritsbusiness.com/ 2021/01/the-low-no-masters-2021-results/.
Certificazione come Prodotto Vegano rilasciata da The Vegan Society (Vegan Trademark) e Vegan Friendlyorganizations.

Mary è ora disponibile online al sito Spirit.Academy cliccando qui a 29,90 euro la bottiglia di 700 ml.

Di questo Autore