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Se diciamo che il Mar Adriatico è parte integrate del Mediterraneo è come scoprire l’acqua calda. Se, però, parliamo di Capri, beh, è tutt’altro discorso. Perché? Semplice. Il 7 e l’8 agosto a Rimini – e, quindi, affacciati sull’Adriatico – il grande Massimo Bottura porta “Al Meni”, il suo evento enogastronomico organizzato con il Comune di Rimini, insieme all’Associazione Chef to Chef Emilia-Romagna Cuochi, Slow Food Emilia-Romagna e la Strada dei vini e dei sapori dei colli di Rimini. In tutto questo “mare emiliano-romagnolo”, ci sarà anche qualche presenza impregnata di puro Mediterraneo è, cioè, Gin Mare Capri, lo spirit mediterraneo per eccellenza perché prodotto da materie prime presente sulla suggestiva e cosmopolita isola campana. Durante la kermesse gastronomica ideata da Bottura, Gin Mare offrirà un tasting speciale di alto livello, accompagnato dalle ricette come Mare Tonic (Gin Mare e Seventeen tonic water) e Basil Mare Fizz (Gin Mare, lemon juice, basil syruo, soda water), Capri Sour (Gin Mare Capri, sage syrup, lemon juice, egg white) e Capri Tonic (Gin Mare Capri e seventeen tonic water), la nuova release del brand arricchita con gli aromi di limone e bergamotto, per omaggiare l’isola.

Mentre Massimo Bottura trionferà con “Al Meni” (in dialetto romagnolo, ‘le mani’, dal titolo di una poesia di Tonino Guerra) celebrando le radici, la cucina e i grandi prodotti dell’Emilia-Romagna, nel clima spontaneo di una festa di strada, divenuto un vero e proprio ‘must’ dell’estate riminese. Con lui 16 talenti della gastronomia contemporanea che saranno protagonisti di showcooking stellati, con corollario di streetfood d’autore, laboratori e conversazioni, mercati dedicati ai prodotti d’eccellenza del territorio, alla manualità e alla creatività, insieme alle atmosfere create dalle performance itineranti di FLIC, la prima scuola di circo contemporaneo in Italia, una delle realtà più rinomate a livello internazionale. Ecco perché il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, può dire “Al Meni è un incubatore di pensieri, colture e culture. In questa edizione vogliamo proporre l’architettura della cucina di relazione, così come scaturita dalla stagione del Covid. Con la riscoperta del cibo ‘in casa’ dovuta alla costrizione del lockdown, si è riscoperta la cucina come elemento di connessione sentimentale tra persone: lo scambiarsi ricette, le pratiche della nonna davanti ai fornelli disegnano una strada nuova per l’arte culinaria che a Rimini, in questa edizione speciale di Al Meni, viene di fatto fondata culturalmente”. Senza dimenticare che “Al Meni” porta per la prima volta il suo “circo dei sogni e dei sapori” nei luoghi del centro storico dove Federico Fellini ha dato vita al circo de “I Clowns”. Proprio negli spazi in cui lo aveva immaginato e dove sorgerà la piazza dei sogni del museo a lui dedicato.

Protagoniste di questa festa saranno sempre loro: ‘le mani’. Quelle degli chef che prepareranno il cibo di strada in piazza Malatesta e quelle dei contadini e dei produttori dei cibi di eccellenza della via Emilia che si potranno assaggiare ed acquistare nel mercato di Al Meni in piazza Cavour, quelle dei pescatori di Rimini e quelle dei manufatturieri riuniti nel labstore di Matrioska. E soprattutto quelle dei 16 chef d’eccezione, chiamati a rotazione da Massimo Bottura ad esibirsi con i loro show cooking in due grandi cucine a vista: una davanti all’arena Francesca da Rimini antistante castel Sismondo, l’altra nel “circo 8 e ½” che si alzerà nello spazio che corre accanto al Teatro Galli, fra la grande panca circolare e il giardino esterno del Part. Protagonisti di questa edizione saranno i talenti che stanno crescendo nel gruppo della Francescana, ragazzi che guidano le cucine dei ristoranti di Bottura, come Jessica Rosval (Casa Maria Luigia) con un brunch gastronomico domenicale unico al mondo; Taka (Takahiko Kondo), Allen Huynh e Matteo Zonarelli che dirigono le operazioni quotidiane dell’Osteria Francescana; Bernardo Paladini, chef di Torno Subito a Dubai; Riccardo Forapani propone i piatti del Ristorante Cavallino; Davide Di Fabio, chef Dalla Gioconda di Gabicce dove ha saputo costruire un menu quasi totalmente votato al mare; Celine Pham, con una cucina con un piede in Asia e un altro a Parigi; Clio e Anne sono le chef di uno dei ristoranti più interessanti dell’attuale panorama parigino, L’Innocence, un piccolo atelier da 16 posti; Simone Salvini è il più conosciuto chef di cucina vegetale del panorama italiano. E, poi, ci sono gli chef di Chef to chef Emilia Romagna cuochi: da Gian Paolo Raschi, titolare della prima stella di Rimini e Silver Succi, del Quarto Piano di Rimini; Mattia Borroni, giovane chef milanese trapiantato in Romagna; Athos Migliari è l’erede della grande tradizione gastronomica della bassa Ferrarese; Giovanna Guidetti è il faro della cucina della bassa che si spalma fra Modena Ferrara e Mantova; Massimiliano Poggi è uno dei punti di riferimento della nuova cucina bolognese e Riccardo Agostini, lo chef stellato simbolo della Valmarecchia con il suo Piastrino di Pennabilli.

Anche lo street food d’eccellenza ha i suoi spazi ad Al Meni, a rappresentare le varie specialità del “cibo di strada”: dalla piada sino ai panini gourmet, dalle focacce alle tigelle, fino agli spiedini di pesce. Ad accomunarli, la qualità garantita dalle eccellenze del territorio sia dei prodotti che delle mani che realizzano le proposte ‘da passeggio’. Non mancherà il “mitico” Bignè di Santarcangelo proposto dallo chef e mastro pasticciere Andrea Marconi. Nonché il mercato dei contadini, gli incontri e i laboratori di Slow Food e il labstore Matrioska. E un viaggio unico e straordinario fra le eccellenze gastronomiche emiliano-romagnole e fra prodotti che sono autentiche gemme del territorio più ricco d’Europa per Dop e Igp. Persone che con il loro lavoro fanno cultura, tenendoci sempre connessi alla tradizione e alle nostre radici, lasciando spazio alle nuove conoscenze. E, infine, i produttori dei Presidi Slow Food.

Info e programma qui.

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