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Aggiornamento 1 aprile 2019

Questo mese Il Buono in Tavola sarà presente per 5 martedì: il 2, il 9, il 16, il 23 e il 30 Aprile dalle 8:30 alle 14:30.
Tra i jolly che caratterizzano l’edizione 2019, martedì fa il suo ingresso Cascina Spina di Erba con confetture e piccoli frutti di primavera.
Il secondo martedì sarà la volta di Woods (verdure essiccate per i risotti, erbe aromatiche  officinali da usare come condimenti nei piatti, dado vegetale, tisane, bacche di coriandolo e rosa canina, ricca di vitamina C; manufatti per la cucina e la casa).

Seguono, extra regione, dal Piemonte, la nocciola tonda gentile delle Langhe nelle sue varie declinazioni.

Infine, il quarto martedì, Le Campanelle di Suardi (Pavia) con giardiniere, verdure sott’olio e sotto aceto, confetture extra, salse per formaggi, antipasti, verdure in agrodolce, sughi e farciture per tartine e bruschette ma anche prodotti da forno con farina di mais.

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Abbiamo più volte parlato di Il Buono in Tavola, mercatino settimanale all’ombra della Basilica di Sant’Eustorgio a Milano (foto 1 e 2), a due passi dalla Darsena.

Ne riparliamo dopo averlo visitato. I mercatini, quelli delle bancarelle, che ogni giorno si trovano in un quartiere diverso, hanno una nota rassicurante. Al contrario dei supermercati dove i clienti in genere pensano a fare la spesa e basta, nei mercatini è più facile trovare momenti di socializzazione, parlare del formaggio di capra appena acquistato o degustare insieme un risotto estemporaneo cycinato per essere condiviso con un assaggio di vino.

Ma anche i “negozianti” sono in genere più intraprendenti a invitare le persone a provare i propri prodotti che fanno assaggiare senza obbligo di acquisto e che sanno raccontarli. Tutto ciò accade al mercatino di Sant’Eustorgio del martedì.

“Negozianti”, però, non è il termine più appropriato perché a vendere frutta e verdura, vino e formaggi, non sono commercianti, ma i produttori in quanto il mercato agricolo Il Buono i Tavola è un farmers’ market. E poi quando un produttore mette la propria faccia… in genere è una garanzia di qualità. Abbiamo sentito due signore parlare di prodotti a km zero, ed è questa consapevolezza da parte di chi acquista che spesso manca a chi preferisce i supermercati dove frutta e verdra sono destagionalizzati. Come dire, scegliere un mercatino attento alla stagionalità, è sinonimo di maggiore consapevolezza nel fare la spesa.

Ogni produttore ha una storia da raccontare, quella del prodotto che vende e magari anche la propria. Il mercato stesso ha la sua. E’ nato nel 2015 da un bando del Comune di Milano teso a valorizzare l’agricoltura regionale con particolare attenzione a biodiversità, sostenibilità, stagionalità. Il mercato, che per tutto marzo si terrà ogni martedì dalle 8:30 alle 14: 30 vede la costante partecipazione di alcuni produttori ai quali si unisce ogni settimana un produttore “jolly” così da ampliare l’offerta.

Tra i “residenti” solo per citarne alcuni, vorremmo ricordare GreenFantasy (foto 3) Azienda Agricola Biologica di Castiglione Olona, in provincia di Varese. All’interno di un parco naturale produce formaggi di capra da latte crudo di diverse stagionature e anche erborinati oltre a salumi, miele, conserve, confetture, uova…

Abbiamo scoperto l’artemisia prodotta dall’azienda agricola bergamasca Stefano Nervi (foto 4) con sistema biodinamico garantendo un ciclo completo assolutamente naturale. Era considerata in passato un’erba magica e oggi è apprezzata per le proprietà disintossicanti, digestive, diuretiche.

Cascina Santa Brera (foto 5), realtà agricola bio del Parco Agricolo Sud produce pane artigianale sia bianco sia semi integrale, realizzato con lievito madre, e cotto in un forno di terracotta a legna. La Cascina produce inoltre biscotti, torte, miele, carni e salumi (coppe, pancette, salami…), uova, polli, frutta e verdura…

L’Azienda Agricola Andrioletti (foto 6) produce salami, salsicce, cacciatori, e con il proprio latte diverse varietà di formaggi vaccini di diverse stagionature, ma soprattutto il Formaggio nero della Nona di cui abbiamo scritto qui. Si tratta di un formaggio prodotto dalla fine degli anni novanta dopo il ritrovamento di un libriccino a Nona di Vilminore di Scalve, dove veniva riportata la ricetta del Formai Negher 1753.

Ci fermiamo qui. Parleremo in una prossima puntata degli altri produttori di  Il Buono in Tavola.

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