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Aggiornamento 27 aprile 2016

L’Azienda Monte delle Vigne nasce per volere di Andrea Ferrari nel 1983 sui primi colli dell’Appennino Tosco-Emiliano a Collecchio in provincia di Parma, con 15 ettari dei quali 7 vitati. Nel 1992, poco meno dal decennio della fondazione, Ferrari dà vita a Nabucco, vino rigorosamente fermo, affinato in barrique rompendo così gli schemi della tradizione locale che vedeva vini frizzanti, generalmente non invecchiati. Dopo Nabucco nascono altri vini, tutti fortemente caratterizzati che bene esprimono lo stile di Ferrari. Il vigneto cresce, la cantina si affanna a reggere le quantità di uva da vinificare, ma nel 2003 Ferrari incontra l’imprenditore Paolo Pizzarotti proprietario di un podere di 100 ettari confinante con monte delle Vigne. L’accordo tra i due dà un fortissimo impulso all’azienda. Nel 2006 viene inaugurata la nuova cantina dove confluiscono le uve degli ormai 60 ettari di ettari vitati.

Nabucco

nota emozionale: pacatezza autunnale

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Monte delle Vigne dimora sulle colline parmensi con un vigneto di 60 ettari nel cuore della Doc Colli di Parma in cui radicano uve malvasia, sauvignon, chardonnay, barbera, merlot, lambrusco. Ciò che in qualche modo distingue questa da altre cantine locali è l’aver cominciato la produzione di fini fermi, in una terra di vini bianchi e rossi frizzanti. Agli inizi degli anni novanta l’azienda mise sul mercato Nabucco, il primo vino fermo. Da allora la fama di Monte delle Vigne crebbe e oggi la cantina produce una gamma di 16 vini, per un totale di circa 350 mila bottiglie annue, dei quali 7 frizzanti, 7 fermi e 2 spumanti. Nabucco IGT Emilia è prodotto prevalentemente con uve barbera, pari al 70 per cento, completate da uve merlot. Dopo la pigiatura il mosto macera sulle bucce per 40 giorni a 32 °C; il vino ottenuto affina in barrique di rovere francese di Allier per 12 mesi e poi in bottiglia per un anno. Nabucco 2011 alla degustazione svela un colore rosso rubino che vira al granato con riflessi violacei. Il profumo è di buona intensità e si coglie frutta matura, tra cui la prugna, la mora, la ciliegia, l’amarena, con nuance di petali di rosa appassita. Si colgono poi sentori di foglie di tabacco, di cuoio e un vago aroma speziato, soprattutto di pepe bianco. Il gusto è secco, asciutto, fruttato con sapori di mandorla, di amaretto; tannini ben intessuti e levigati; suggerisce pacatezza autunnale, nella sua salda corposità forte di 14,5 gradi alcolici, con reminiscenze vanigliate e mineralità appena sussurrata. Si serve a 16 °C per accompagnare carni rosse in casseruola e formaggi di lungo affinamento.

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