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Il direttore Francesco Iacono ospite del convegno sui Vini non Convenzionali organizzato dall’Università di Foggia. Al centro del dibattito i prodotti non classificabili secondo i canoni tradizionali. Un tema attuale sul quale è già allo studio un corso dedicato.

Una definizione forte per una tematica di grande attualità, la realtà dei vini non classificabili in modo convenzionale. Vini naturali, biodinamici, ancestrali, solo per citarne qualche esempio, sono oggi guardati con sempre maggiore interesse da parte della stampa, degli operatori e dei consumatori. Non possono quindi essere ignorati dal mondo della degustazione.

Di questo ha parlato il direttore ONAV Francesco Iacono in occasione del convegno I vini non convenzionali, organizzato dall’Università di Foggia, rivolto a studenti universitari e a produttori. Iacono è direttore di ONAV e fa parte del comitato scientifico dell’Organizzazione. Grazie a questa competenza è stato chiamato a introdurre il convegno. > Un’ anarchia intesa nella migliore accezione, che sta a significare, secondo la definizione di Pierre Joseph Proudhon, il rispetto dell’individualità delle scelte e delle decisioni del produttore.

Su questo tema ONAV sta già studiando un corso dedicato.

“C’è ancora il preconcetto da parte di molti che il vino naturale significhi rifiuto della scienza e assecondamento del corso della natura. Non è così. Produrre un vino non convenzionale oggi significa avere una perfetta padronanza della fisiologia della vite e dell’enologia, per intervenire il meno possibile con l’obiettivo di ottenere un vino espressione di un terroir e di una filosofia produttiva precisa “.

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