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Il 5 giugno scorso si è tenuta una degustazione di Lambrusco Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, presente Giacomo Savorini direttore del Consorzio Tutela Vini del Lambrusco di Modena su piattaforma zoom di cui abbiamo detto qui. I  produttori presenti, tutti giovani e con una buona rappresentanza femminile, per l’occasione hanno sottolineato, in piena sintonia con Savorini, ciò che l’ipotesi di unificazione dei consorzi del Lambrusco. Ciò perché darebbe più peso all’immagine del Lambrusco, maggiore credibilità, oltre a semplificare la giungla di denominazioni che crea confusione presso l’acquirente soprattutto straniero.

Ma la fusione doveva essere approvata prima dai consigli di amministrazione dei singoli consorzi che a metà giugno hann dato parere favorevole, quindi dall’assemblea dei soci. I giovani tendevano all’unificazione, mentre i più anziani, almeno apparentemente, sembravano più propensi a mantenere lo status quo, o almeno questo era il timore espresso da alcuni partecipanti. E invece, notizia recentissima , le assemblee dei soci tenutesi nei singoli Consorzi, hanno aderito al progetto unitario e la mozione è passata all’unanimità. E’ nato così il Consorzio Tutela Lambrusco che riunisce il Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, il Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa e il Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C., e che sancisce l’unione di otto denominazioni.

Il vitato complessivo del nuovo Consorzio, che sarà operativo a partire dal primo gennaio 2021 è di 16600 ettari con una prodizione di circa 40 milioni di bottiglie DOC che diventano 170 milioni se si considerano anche i Lambrusco IGT.

Le attese nei confronti della nuova istituzione sono molteplici e, come anticipato, riguardano sicuramente l’immagine che permetterà di meglio promuovere il vino. Presentarsi sul mercato con un’unica grande denominazione comporta maggiore incisività e ciò gioverà, di riflesso, sul Made in Italy in generale.

Il Lambrusco è depositario di una notevole ricchezza in quanto dispone di 13 vitigni distribuiti in zone diverse, e il nuovo Consorzio dovrà capitalizzare tale diversità in quanto rappresenta una ricchezza proprio perché permette di modulare l’offerta in modo da andare incontro a tutti i gusti; inoltre il Lambrusco ha caratteristiche uniche al mondo.

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