I fratelli Girelli, titolari dell’azienda Montonale, hanno presentato a Milano in un lunch press organizzato da Effe Comunicazione al ristorante Daniel Canzian la nuova annata Lugana del cru Orestilla, la 2021 inserita in una verticale di 5 annate (foto 1).
L’azienda prende il nome da borgo Montonale, nell’entroterra di Desenzano del Garda (BS) in cui ha sede.
Pur essendo giovane, la prima bottiglia commercializzata è dell’annata 2008, le sue origini risalgono ai primi del Novecento quando il bisnonno degli attuali proprietari, Francesco Girelli, titolare di un’azienda agricola, con un lavoro di piccone e badile durato due anni, dissoda due ettari di terreno destinati al foraggio per convertirli alla viticoltura realizzando così il sogno di produrre un proprio vino.
Vino che i vicini cominciano ad acquistare così che nei decenni l’azienda agricola si converte alla vitivinicoltura. Agli inizi degli anni settanta, l’azienda acquista una parte di una vasta tenuta dei Conti Bertani, circa 40 ettari già vitati a turbiana, con una cantina attrezzata passando così da 10 a 50 ettari di vigneto. Negli anni ottanta l’azienda è gestita dal nonno, dal padre e dallo zio dei fratelli Girelli, che decidono di imbottigliare il vino sino ad allora venduto sfuso.
Ma il nonno si ammala e viene a mancare. Non avendo lasciato un mandato testamentario, ai nove figli, dei quali due in azienda, si presenta il problema di dividere o liquidare le quote aziendali, senza però trovare un accordo, così che i vigneti, anno dopo anno, vengono espiantati sino all’ultimo filare sradicato nel 1998.
Nel secolo attuale i tre fratelli prendono in mano ciò che spetta loro dell’Azienda e ricominciano da zero, sino ad arrivare a piantumare 35 ettari di vigneto.
Roberto, Claudio e Valentino (foto 2), sono tutti e tre laureati, svolgono ciascuno un ruolo in base alle proprie competenze: Valentino (a sinistra nella foto), segue la parte agronomica; Roberto (nel centro) è l’enologo e Claudio (a destra), il fratello maggiore, laureato in Economia e Commercio segue la parte amministrativa e commerciale. Ciò consente ai Girelli di essere garanti di tutto il processo produttivo dalla potatura all’imbottigliamento.
Le uve turbiana, utilizzate per la produzione dei Lugana, rappresentano l’80% del vigneto e dimorano in terreni argillosi; la conduzione non utilizza né diserbanti, né pesticidi e ha adottato la pratica della confusione sessuale per controllare la riproduzione dei parassiti, mantenendoli sotto la soglia economica.
Rispetto alla sostenibilità la cantina è interamente costruita con pareti di paglia di riso. Queste, spesse 70- 80 cm e intonacate con la calce, hanno un alto potere coibentante e pertanto aiutano a mantenere l’ambiente fresco durante l’estate, permettendo di utilizzare meno energia per climatizzarlo e inoltre essendo la paglia di riso un materiale naturalmente traspirante, consente un’autoregolazione dell’umidità scongiurando così ristagni che porterebbero alla formazione di muffe e di batteri. Sul tetto i pannelli fotovoltaici producono più energia di quella consumata e in merito all’ impronta carbonica si registra un risparmio di CO2 pari a quella assorbita da 30 ettari di bosco: è come se i vigneti fossero piantati a bosco. La vendemmia è manuale, e avviene in più passaggi, al fine di fare arrivare in cantina l’uva integra senza rotture degli acini evitando così l’ossidazione e l’inizio di fermentazioni indesiderate.
La pressatura avviene in atmosfera inerte sotto azoto autoprodotto: è stata una scelta impegnativa ma che permette di non utilizzare la solforosa come antiossidante, perché la filiera del vino a è saturata d’azoto per cui non c’è ossigeno.
Da 100 kg di uva si ricavano 70 litri di mosto dei quali 40-45 litri di mosto fiore, 25-30 litri di mosto di pressa, quest’ultimo vinificato e venduto come vino sfuso ad altre cantine imbottigliatrici. Ciò spiega perché dai 35 ettari, con un potenziale di oltre 300 mila bottiglie, la produzione si attesta a circa 170 mila.
Per la vinificazione sono utilizzati solo lieviti indigeni, ossia tipici del territorio in quanto conferiscono una caratterizzazione unica al vino di ogni singolo vigneto. Questo permette, al momento della cuvée, di disporre di basi le più variegate possibili.
Orestilla è il nome di un vigneto di due ettari che possiede caratteristiche uniche.
Inizialmente le uve turbiana qui raccolte erano destinate al blend della Lugana Montunal, il vino più rappresentativo della Maison, ma considerato di quanto siano diverse da quelle degli altri vigneti, è stata presa la decisione di vinificarle a parte.
“Con il progetto Orestilla” spiega Roberto Girelli “abbiamo voluto enfatizzarne le caratteristiche con un affinamento lungo utilizzando anche il legno”.
Il mosto fiore delle uve nel corso della fase tumultuosa della fermentazione è tenuto in acciaio dove viene controllata la temperatura, quindi nella misura del 30% viene trasferito in tonneau dove conclude la fase fermentativa; il vino ottenuto viene elevato anch’esso in tonneau per 8-10 mesi con bâtonnage settimanali. Le doghe delle botti sono piegate al vapore e non con il fuoco in modo da non tostare il legno che in tal caso cederebbe al vino sentori di vaniglia e di tostato.
Infine il vino viene assemblato e affina almeno un anno in bottiglia.
La produzione media è di 8-10 mila bottiglie annue.
La micro ossigenazione del tonneau trasmette aromi e sapori che danno ricchezza e complessità al vino. In questo modo cambia la struttura sia in bocca, sia al naso e si evidenziano frutta matura, nota di miele e mineralità che contraddistingue tuti i vini dell’azienda.
Orestilla Lugana DOC
La produzione di Orestilla è cominciata nel 2012 e l’annata 2015, ora esaurita, è stata valutata dalla testata inglese Decanter miglior vino bianco monovarietale del mondo.
Caratteristica di Orestilla, pur con sfumature diverse tra annata e annata, sono morbidezza e sapidità cui si uniscono note di zenzero e pepe, oltre a sentori sulfurei e dopo un lungo affinamnto in bottiglia si riconoscono sentori di idrocarburi.
Orestilla 2021, annata equilibrata; colore giallo paglierino con decisi riflessi dorati. Al naso profumi fruttati, di ananas, di pesca, anche agrumati e di erbe aromatiche. In bocca è morbido, con nota quasi dolce, ma anche molto verticale. È un vino giovane, per cui ancor scalpitante, ma che promette longevità.
Orestilla 2020, colore giallo paglierino caldo; è un vino di grande equilibrio con un notevole potenziale di evoluzione. Si riconoscono le stesse note primarie colte nella della 2021, ma più mature con un ben espresso ricordo di frutta tropicale e di pesca.
Orestilla 2018, colore paglierino tendente al dorato; al naso note di sovramaturazione e di macchia mediterranea minerali; in bocca possiede una ben espressa ricchezza gustativa, con sentori fruttati e accennati ricordi sulfurei.
Orestilla 2017, colore paglierino dorato; al naso presenza di frutta gialla anche tropicale, aromi di erbe e sentori minerali. In bocca è, pieno, verticale, fruttato, ancora scattante.
Orestilla 2016, colore giallo paglierino intenso. Al naso intensità fruttate, anche agrumate e si riconoscono sentori di idrocarburi oltre che sulfurei, vulcanici. In bocca è strutturato, verticale, fruttato con note piccanti di zenzero, lungo e avvolgente.
Dopo la verticale abbiamo degustato altre due etichette firmate Montonale (foto 3).
Primessenza Metodo Classico Brut Lugana DOC 2021
Le uve turbiana dopo la raccolta, sono raffreddate per meglio preservare i precursori aromatici, segue la spremitura soffice in assenza di ossigeno, la fermentazione in acciaio e dopo 10 giorni il vino ottenuto matura sulle fecce nobili per almeno sei mesi con regolari bâtonnage.
La rifermentazione in bottiglia avviene aggiungendo mosto anziché zucchero e si svolge nel corso di 36 mesi; residuo zuccherino sotto i 2 grammi litro, per cui è un vino segnatamente secco.
Nel calice riflette colore giallo paglierino percorso da bolla fine. Al naso è floreale, con ricordi di fiori bianchi oltre che di frutta a polpa gialla con note di agrume candito. In bocca è cremoso, verticale, quasi croccante, con delineata mineralità propria della Lugana.
Montunal Lugana DOC 2022
È il vino più rappresentativo dell’azienda. Nasce da un blend di più vigneti, e di altrettanti vini vinificati separatamente assemblati dopo un affinamento di sei mesi in acciaio sulle fecce.
La fermentazione ha luogo utilizzando lieviti indigeni. Gli zuccheri, sono modesti, 3,5-4,5 g / litro, per garantire un prodotto il più autentico possibile in una visone identitaria e reale.
Ciò perché gli zuccheri possono mascherare o ingrassare i vini.
Possiede colore giallo paglierino intenso. Al naso ricordi di frutta gialla anche tropicale, cui si aggiungono sentori di ginestra. In bocca è ricco, strutturato, secco, verticale con note saline finali.