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Da poche settimane il quartiere Trieste a Roma ha accolto Otosan, uno dei pochi e veri ristorante giapponesi della zona
Otosan è come una vera Izakaya, cioè una trattoria giapponese. In uno spazio di design, di eleganza minimale dove predominano materie prime naturali come il legno massello di rovere. Linearità, pulizia e calore raccontano più sale che contano 54 coperti.

La Cucina e il sake
A trasmettere in tavola l’originale cultura giapponese lo chef Aki Kobayashi e il Maestro Sushi Fumio Saito. Mentre lo chef prepara tutti i piatti caldi, il Maestro Sushi, con alle spalle un’esperienza di oltre trent’anni, si esibisce davanti al pubblico in una zona allestita per lo show cooking. In Giappone la preparazione del sushi viene considerata una vera e propria arte e diventare Itamae, ossia “colui che sta dietro il piano da taglio”, Maestro nella composizione del sushi, richiede anni di formazione.

Per comporre un perfetto Nigiri possono volerci anni di esperienza e nella cucina giapponese l’imprecisione non è contemplata. L’importante è l’armonia tra il pesce e il riso, il condimento e la freschezza. Il principio del “mangiare con gli occhi” è fondamentale per apprezzare il piatto. Subito dopo, naturalmente, viene il piacere del gusto, che però deve essere stimolato dalla bellezza dell’impiattamento e del vasellame. Tra le specialità di Otosan l’okonomiyaki: letteralmente okonomi “ciò che vuoi” e yaki “alla griglia”; è una ricetta nata nella regione del Kansai, la stessa di origine dello chef. Chiamato la “pizza di Osaka”, questo piatto agro-dolce è una sorta di frittata, cucinata sulla piastra con vari ingredienti, dalla carne ai molluschi fino alle verdure (abbonda la verza). Tutto il pesce proviene dai nostri mari a esclusione del salmone di origine norvegese.

Otosan è tra i pochi certificati a comprare il tonno più raro e pregiato del mondo, Bluefin, il “Pinna Blu”. Tra le specialità calde, Ramen, Doteyaki, ovvero carne di manzo selezionata e cucinata a bassa temperatura con aggiunta di sake e spezie giapponesi, tenera al gusto e dal sapore morbido e accattivante e Kakuni, uno Stufato di spalla di maiale cotto a fuoco lento in salsa giapponese a base di soia, zenzero, sake e aglio. Per i piatti freddi, Nigiri, Sashimi e come rolls i più richiesti sono Okasan e Otosan: il primo è un Filetto di Spigola in tempura ricoperto da Mango, Alga Nori, Riso, Patata Dolce croccante e una fettina di Lime mentre il secondo un Filetto di Calamaro in tempura, Mango e Mandorle tostate.

La carta di vini che conta circa 15 etichette e diverse referenze di sake. È disponibile anche una degustazione di tre differenti Sake Giapponesi Premium: il Dewanoyuki Kimoto, sake preparato con metodo tradizionale giapponese; il Konishi Gold, sake daiginjo preparato levigando il riso più del 50%; l’Uroko Yamahai, sake invecchiato in botti di legno pregiato per più di 5 anni.
Otosan
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena

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