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Cinzia Canzian, patronne dell’Azienda Le Vigne di Alice ci ha raccontato P.S. lntegrale – Metodo Ancestrale (foto 1) in un incontro su piattaforma Zoom.

E’ stata una chiacchierata piacevole come se fossimo seduti allo stesso tavolo condividendo la stessa bottiglia a dispetto della freddezza dei supporti tecnologici. P.S. a parer nostro è uno spumante speciale, in qualche modo insolito rispetto al panorama spumantistico italiano. Ma prima di entrare nel merito abbiamo chiesto a Cinzia Canzian, formazione classica e Laurea in Lettere indirizzo artistico, di introdurre la sua Azienda.

Le Vigne di Alice
Le Vigne di Alice nasce nel 2005, da lei fondata dopo aver effettuato diverse esperienze nel mondo dell’enologia. Di fatto è cresciuta in una famiglia con il nonno materno produttore di vino per cui ha avuto già giovanissima contatti in questo ambito. “Quando entri nel mondo del vino” ci racconta “non ne esci più perché c’è qualcosa che ti lega per tanti fattori: dai rapporti con le persone, a quello con la terra e con l’elemento vino che diventa quasi una sfida ogni anno, ogni vendemmia”. Nel 2005 ha alle spalle una conoscenza enologica maturata lavorando per più anni presso Bellenda l’Azienda del marito, precedentemente lasciata per intraprendere altre attività sempre nel settore enologico.

In quell’anno incontra Piero Pellegrini della Pellegrini Spa, distributore di vini e di distillati di qualità, che aveva incontrato in varie degustazioni e le sembra di vivere uno di quegli incontri che accadono solo nei film, ossia quando ci si imbatte in “una persona che in un momento particolare della mia vita, in una fase in cui non sapevo cosa fare e dove andare, mi disse che se avessi cominciato un’attività con una mia azienda mi avrebbe seguita, avrebbe curato la distribuzione dei miei vini”. Così comincia l’avventura. Le esperienze maturate nelle precedenti attività la aiutano anche a evitare tanti i errori inizialmente inevitabili, e la indirizzano sulla strada che è sempre stata quella della ricerca. Pertanto non si ferma di fronte a un “semplice” Prosecco Metodo Charmat, ma “prova a capire quest’uva incredibile che è la glera per esaltarne tutte le qualità”.

Il territorio
P.S. Integrale, che poi cambierà la denominazione in P.S. Metodo Ancestrale, nasce nel 2009 contemporaneamente a “.G” Prosecco Metodo Classico. E’ un anno molto importante per il Prosecco in quanto la DOC del Conegliano Valdobbiadene diventata DOCG.

“Per me è stato inevitabile andare a studiare la storia del territorio, e la storia del prodotto Prosecco. Un’ importante guida alle letture è stata la figura di Antonio Carpenè, visionario che a fine Ottocento ha pensato di poter fare qualcosa di diverso, quindi è andato a studiare in Francia e ha cercato di capire come produrre le bollicine con il metodo dello Champagne. Un personaggio dalle mille sfaccettature che ha pensato di costruirsi una macchina per aggiungere le bollicine al vino. Sono tutte esperienze che alla fine innestano processi, fanno grande una terra come quella di Conegliano Valdobbiadene e di conseguenza Cinzia Canzian crede che un territorio non possa crescere senza studiare…“della tecnica ti puoi dimenticare una volta che l’hai imparata”.

Nasce P.S. Integrale
Nel 2009, dunque, nascono .G Metodo Classico e P.S. Integrale, quest’ultimo fermentato in bottiglia, senza sboccatura(la sboccatura consiste nello stappare la bottiglia per eliminare i depositi, per poi rabboccarla e richiuderla). La sfida sta nel vedere sin dove può arrivare l’uva glera e capire quanto sia necessario l’uso dei solfiti (che sono conservanti) negli spumanti, esperienza che poi è servita anche per l’intera produzione perché un uso appropriato, o addirittura un non uso, dei solfiti, porta a risultati straordinari come nel caso di P.S. che non ha solfiti aggiunti. “L’idea è sempre dietro l’angolo, facendo una cosa ti viene l’ispirazione per farne un’altra. P.S. è un vino che resiste nel tempo e mantiene una freschezza incredibile, rimane 36 mesi disteso in cantina e poi viene confezionato nelle cassette e nei cartoni a testa in giù. Nasce dalle uve di un unico vigneto destinato, grazie alle peculiarità, alla produzione dei vini rifermentati in bottiglie e dellospumante Metodo Charmat Doro Nature.

Inizialmente la produzione di P.S. prevedeva un passaggio in botti grandi del 20% del vino, ma il risultato non cambiava sostanzialmente nulla. Pertanto la botte fu abbandonata e dal 2011 la vinificazione e l’affinamento avvengono interamente in acciaio dove è svolta anche la malolattica (fermentazione che trasforma l’aspro acido malico nel più morbido acido lattico).

Abbiamo degustato le annate 2014 e 2013 la scelta di vendemmie così lontane, dà la misura della longevità di questo vino; il 2013 è incredibilmente più pronto del 2014 perché ha caratteristiche di freschezza e di bevibilità che non ci si aspetta. La velatura è la caratteristica visiva che potrebbe essere fuorviante e non permettere di coglierne l’eleganza del vino che se bevuto in calice nero, verrebbe colto come un Metodo Classico sboccato. Mentre l’analisi olfattiva e gustativa sono tese a riconoscere caratteristiche oggettive, poniamo un determinato profumo, un sapore, per cui lo spazio interpretativo è di fatto molto ridotto quando non inesistente, l’analisi visiva è più interpretativa e pertanto può generare pregiudizi, come nel caso di un vino velato che può essere valutato in modo erroneo a priori. Ma noi non ci facciamo condizionare dalla velatura così da cogliere P.S. per quello che è, un Metodo Classico non sboccato. E questo dovrebbe portare a una riflessione, in quanto Cinzia Canzian ritiene che talvolta ci lasciamo sedurre da un colore, da una forma perfetta poi in realtà la sostanza sta da un’altra parte. L’idea di partenza era produrre un vino velato, a lei familiare come quello del nonno, e pertanto ha pensato di realizzare uno spumante con questa caratteristica.
P.S. non è un vino semplice, va raccontato, la cosa importante è odorarlo, gustarlo.
Possiede 10,5 gradi alcolici e questa bassa gradazione tranquillizza, permette di bere un secondo calice con più voglia. Per produrre un buon vino non è necessaria una elevata gradazione alcolica come alcuni grandi Riesling insegnano. Cinzia Canzian invita a riflettere come il successo del Prosecco, ma anche di altri vini spumanti, possa risiedere nella bassa gradazione alcolica. L’avvicinamento delle nuove generazioni al vino, ai luoghi del vino è significativo. I giovani hanno una mente pulita, aperta, hanno gli strumenti per poter sceglie,re per farsi un’idea e un gusto proprio. Non è più come un tempo quando il vino doveva avere concentrazioni e alcolicità per definirsi tale. Non è più così. Anche la comunicazione del vino deve cambiare. La cosa più importante di un vino è se piace o no.

Note gustative

2014 e 2013 due vini sono accomunati dalla citata velatura e da colore giallo scarico con riflessi verdognoli così da ricordare l’oro verde.

Profumi floreali da cui emergono note minerali (Cinzia Canzian riconosce l’odore della povere da sparo che confermiamo), sentori agrumati tra il kumquat e lo yuzu e poi si fa strada un profumo sempre più marcato di zafferano che è, spiega la produttrice, una caratteristica della glera fermentata in bottiglia.

In bocca nonostante la malolattica e la lunga maturazione è piacevolmente fresco, si ritrova una nuance agrumata, il sapore amaricante dello zafferano oltre a una nota sapida che sostiene la lunghezza de vino. E’ ovviamente secco, ma non frena il sorso, ed è leggero in linea con le attuali tendenze.

Ma cosa significa P.S.?
P.S. significa Post Scrictum che spesso è la parte più importante della lettera. Ma è anche vero che essendo una fan dei Beatles Cinzia Canzian ha scelto il nome partendo dalla canzone intitolata PS I love you. Ma potremmo chiamarlo anche Pas Sulfites, Pronto Sococorso, Pubblica Sicurezza… .

Note conclusive
Cinzia Canzian propone un’ultima riflessione in merito a Covid, ai cambiamenti che ha portato. Non si può superare questa fase senza cambiare. E’ necessario riflettere, cambiare alcune abitudini sbagliate e avere il coraggio di dirlo. “Andrà tutto bene” era lo slogan, ma andrà tutto bene se sapremo cambiare ciò che va cambiato. Trovare il tempo per noi, per le cose piacevoli, come questo incontro, aggiungiamo noi.

Nella foto 2 Cinzia Canzian in un momento dell’incontro

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