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Negli spazi di Neff a Milano per scoprire le novità della Pasticceria Filippi per il Natale 2020

Sembrava tutto magicamente concertato: il primo freddo su Milano, un pomeriggio di piacevoli incontri in uno spazio magico come quello di Neff e il panettone di Filippi, dolce anteprima del Natale che iniziamo a scorgere all’orizzonte.

Parlando della Pasticceria Filippi, parliamo di un’azienda familiare attiva dal 1972, che ha iniziato a produrre artigianalmente dolci per la colazione e che ha fatto dell’utilizzo esclusivo del lievito madre il suo stendardo. Ancora oggi, marchio distintivo dell’intera produzione.
Ma non è solo la presenza del lievito madre a fare della Pasticceria Filippi una pasticceria dell’eccellenza. Tutti gli ingredienti utilizzati sono frutto di un’accurata selezione e la loro scelta si rispecchia nel risultato finale dei prodotti.

Tanto per cominciare, non viene utilizzato lo zucchero invertito bensì il miele dei colli Euganei le cui api sono trattate con metodi biologici e nel rispetto della natura. Le uova provengono da allevamenti a terra e all’aperto, in un ambiente cruelty-free. Il latte, poi, viene dalla latteria del paese che raccoglie il latte degli allevatori delle montagne limitrofe, mentre il burro proviene dal Nord Europa, tra i migliori paesi al mondo nella centrifugazione di questo prodotto.

Gli ingredienti utilizzati poi per arricchire il panettone sono delle vere specialità: scrorzone di limoni di Sicilia e di arance Washington della Calabria; albicocche piemontesi -le tonde di Saluzzo- e pesche e amarene d’Istria, tutte trattate senza solfiti né conservanti, mentre la candidatura avviene a cielo aperto, senza pressioni meccaniche.

Inoltre, non viene utilizzato alcun aroma artificiale ma solo polvere della bacca di vaniglia del Madagascar. E così come la spezia più pregiata viene dall’Africa, altresì il cacao viene dalla Costa d’Avorio e fa parte di un progetto equosolidale.

La famiglia Filippi è molto attenta a che tutti i fornitori dei loro prodotti rispettino degli standard a cui loro stessi sono molto legati. L’azienda, infatti, è una B Corp, ovvero un nuovo tipo di azienda che rispetta i più alti standard di scopo, responsabilità e trasparenza.

L’energia verde applicata alla produzione (illuminzione a LED, utilizzo di impianti ad alta classe energetica e sistemi di risparmio dell’acqua) e l’attenzione e la cura verso i propri dipendenti attraverso una serie di ammortamenti sociali, fanno della pasticceria Filippi un’azienda d’avanguardia.

L’ambiente, infine, non è ultimo nella scala delle attenzioni e infatti perfino il nastro è fatto secondo il principio dell’accuratezza che regola le scelte della famiglia Filippi: si tratta, infatti, di un filato rigenerato, ricavato dalle bottiglie di latte dell’Alta Italia.

Nel corso dell’evento presso lo spazio Neff di Milano abbiamo ho modo di gustare il panettone Filippi Super Avorié Classico a chiusura di un ricco buffet che si è aperto tra gnocco fritto, formaggi e salumi, e che è proseguito con un risotto allo zafferano e ragù d’anatra (foto 5) che ha perfettamente risposto al mood della giornata autunnale.

La morbidezza del panettone e il suo profumo inebriante di vaniglia e burro o forse di burro e vaniglia, non so più quale dei due predominasse sull’altro, hanno concluso la magica presentazione dell’azienda Filippi, il cui vero indicatore di performance, ci rivela Lorenzo (foto 6), proprietario e pasticciere nonostante la sua laurea in economia, è la felicità dei dipendenti.

In fondo penso che i lavori belli sono più di quelli che immaginassi!

 

Articolo di: Lapo Ranieri

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