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L’azienda vitivinicola Perla del Garda e il Vittoriale degli Italiani, il celebre complesso architettonico voluto da Gabriele d’Annunzio, hanno firmato il progetto Raccolta Prodigiosa, con l’obiettivo di celebrare il vino come emblema di vitalità, energia creativa, sensualità e bellezza, proprio come lo intendeva il poeta abruzzese. Il packaging e i nomi delle etichette rappresentano una costante allusione alla letteratura e ai motti dannunziani. Nel corso di un incontro stampa organizzato a Milano dall’agenzia di comunicazione Multimedia, presso la propria sede, Giovanna Prandini, titolare della cantina Perla del Garda, ha illustrato il progetto e le relative etichette. Ma per comprendere meglio l’iniziativa, è utile tratteggiare il profilo dell’azienda produttrice.

 

L’azienda

Perla del Garda, con una produzione complessiva di 300mila bottiglie, si sviluppa su 48 ettari vitati, tutti certificati, con una parte dei vigneti a conduzione biologica. La filosofia aziendale è infatti improntata alla sostenibilità. Dopo aver ottenuto le certificazioni SQPNI e MakeIt Sustainable, quest’anno è arrivata anche la prestigiosa Equalitas, uno standard internazionale molto impegnativo e ampiamente riconosciuto all’estero. Equalitas richiede calcoli precisi su diversi indicatori: impronta idrica e carbonica, biodiversità, buone pratiche aziendali, sociali e di comunicazione.

È un percorso continuo di miglioramento– afferma Prandini – perché ci costringe a misurare l’impatto di ogni azione, di ogni iniziativa. È stata perciò una naturale conseguenza decidere di realizzare il Bilancio di sostenibilità.”
Perla del Garda è inoltre l’unica realtà in Lugana che interpreta l’intero disciplinare, producendo, oltre alla Lugana DOC, anche le versioni Riserva, Superiore, Vendemmia Tardiva e Spumante.

 

Nel suo percorso ventennale l’azienda si è ampliata. Giovanna Prandini ricorda l’acquisizione di un vigneto confinante di otto ettari, con viti di oltre 50 anni d’età. “Ciò ha rappresentato una sfida, poiché il mio desiderio, in quanto produttrice appartenente alla nuova generazione, di confrontarmi anche con vigne di una certa età, mi offriva l’opportunità di esprimere, in alcuni vini, una complessità ancora maggiore, lavorando sempre in purezza con il 100% di Turbiana. Ho scelto questa strada invece di inseguire quelle mode aromatiche rese possibili dal disciplinare, che consente l’utilizzo fino al 10% di vitigni bianchi non autoctoni.”

 

Il progetto

Raccolta Prodigiosa è nata dal desiderio del presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri di avere alcuni vini che fossero per lui innanzitutto interessanti. A questi due vini è stata poi aggiunta anche una grappa, per soddisfare il desiderio di completare la linea con un distillato. La produzione di queste etichette ha attinto in modo esclusivo dai vigneti e dalla produzione aziendale di Perla del Garda; anche la grappa è stata realizzata con le vinacce della cantina.

Il mio desiderio – spiega Prandini – era quello di diventare partner di una realtà così importante dal punto di vista culturale per il nostro territorio, con un progetto che proponesse vini autentici e prodotti di filiera. L’obiettivo non era realizzare semplici private label, ma bottiglie che avessero una storia, una cultura e fossero capaci di raccontare il territorio in modo originale.”

La base del progetto è il vitigno autoctono più rappresentativo della produzione aziendale, la turbiana (o trebbiano di Lugana), un’uva versatile capace di dare origine sia a vini freschi e immediati, sia a etichette longeve e complesse. Da qui la scelta di tre interpretazioni differenti.

Luce Bionda (Lugana DOC): vino fermo, giovane e fresco che interpreta la Lugana classica, definita da finezza di beva e piacevolezza del sorso, sia nell’accompagnamento gastronomico sia nella palatabilità. “Qui abbiamo cercato di esprimere quello che è un po’ lo stile della nostra produzione di Lugana: un vino sempre elegante, fresco e sapido.” È stato ricavato da una vasca selezionata, dunque non da un vino base. In particolare, si tratta di una Lugana ottenuta dalle uve delle vigne più vecchie, affinché possa esprimere tutto il potenziale di un vino giovane, capace di evolvere nel tempo. La sua finezza di beva non rinuncia alla profondità, allo spessore e alla complessità. Il risultato è un bianco di grande eleganza, fresco, con una marcata impronta sapida che si rivela proprio grazie al contenimento del residuo zuccherino.

Il Piacere (Benaco Bresciano Passito IGT): vendemmia tardiva con appassimento in pianta da uve 100% turbiana. “Giordano Bruno Guerri – precisa Prandini – ha scelto il nome Il Piacere perché ha ritenuto che questo vino esprimesse, anche nella sua complessità, tutto il potenziale del vitigno. Il piacere del bere un buon vino trova così una perfetta incarnazione in questa piccola produzione.” È un vino che si discosta dai canoni del classico passito: le uve vengono raccolte tra fine ottobre e i primi di novembre, per favorire un’evoluzione diversa rispetto agli altri Lugana. È commercializzato come Benaco Bresciano IGT, rinunciando volutamente alla DOC per garantire maggiore libertà interpretativa, anche in funzione delle condizioni meteorologiche. La fermentazione viene interrotta tramite abbassamento della temperatura, così da preservare il grado zuccherino desiderato. Il vino esprime un percorso aromatico peculiare, con un effluvio di profumi che spaziano dalle note speziate alla frutta disidratata e candita.

Ardore, acquavite di vinacce: nata dal desiderio del Vittoriale di avere un distillato. L’idea si è incontrata con il percorso di ricerca di Prandini, che ha destinato le vinacce aziendali alla produzione di una grappa di qualità, realizzata con alambicco discontinuo, mantenendo un legame diretto con la materia prima della casa. Nella produzione della grappa, solitamente ogni cantina conferisce la materia prima alle distillerie, che la lavorano e selezionano il prodotto in base allo stile desiderato dal produttore, partendo da una base condivisa. Ardore, invece, è stata distillata esclusivamente dalle vinacce della vendemmia tardiva, risultando particolarmente intensa dal punto di vista aromatico.

In tutti e tre i prodotti – precisa Giovanna Prandini – siamo riusciti a imprimere la nostra identità: territorio, tracciabilità di filiera e, soprattutto, un livello qualitativo che non fosse semplicemente la posizione di un’etichetta ben studiata.” La linea della cantina, anche in considerazione del cambiamento climatico,  è orientata ad  anticipare il periodo di raccolta per ottenere vini con pH basso e dall’acidità elevata, ma sempre naturale. L’obiettivo è evitare quella sensazione amara che spesso deriva da correzioni in cantina: qui, invece, “la grinta parte già dal campo e li sostiene nel tempo”. Sono vini gastronomici,  pensati per l’abbinamento con il cibo, come il vendemmia tardiva perfetto con i formaggi.

Raccolta Prodigiosa, un’edizione limitata (complessivamente circa 1300 bottiglie), diventa un invito a scoprire il vino come esperienza estetica trascendente: non solo da degustare, ma da contemplare e ricordare, specchio di una bellezza che, come esponeva d’Annunzio, sa rendere prodigiosa anche la quotidianità.

Ciò che è importante sottolineare è che il progetto, come spiega Giovanna Prandini “nasce dal vino, non dall’etichetta, perché per noi è fondamentale riportare l’attenzione sulla sua materialità”. Non si tratta dunque di un’operazione commerciale: le bottiglie sono disponibili esclusivamente presso la Bottega del Vittoriale e il Wine Shop aziendale, in tiratura limitata. È invece un’iniziativa culturale, tutto fuorché un progetto pensato per il mercato, anche perché, se avrà successo, il risultato sarà semplicemente quello di coprire i costi.

Conclusioni

Perla del Garda rappresenta un modello di equilibrio tra ricerca della qualità e responsabilità ambientale. La visione di Giovanna Prandini unisce conoscenza del territorio e volontà di produrre vini che siano espressione autentica dell’uva turbiana, nel rispetto dell’ambiente e delle persone che vi lavorano. Le certificazioni ottenute e il Bilancio di sostenibilità non sono semplici riconoscimenti, ma la testimonianza concreta di un impegno quotidiano verso un futuro più consapevole e trasparente. In questo percorso di crescita continua, con vini che raccontano un territorio, una storia e una scelta etica precisa, nasce Raccolta Prodigiosa. Si tratta di un progetto culturale che unisce vino, territorio e sostenibilità, offrendo un’esperienza unica che va oltre la semplice degustazione. Un’iniziativa che conferma come l’azienda sappia trasformare tradizione e innovazione in un modello concreto di qualità e responsabilità.

 

Della Lugana abbiamo scritto anche qui.

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