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Vittorio Gargaglione founder presso Essenza Mediterranea ha presentato in un press aperitif presso Bella Milano Bistrot i nuovi Vermouth e il Bitter Giacobini (foto 1) realizzati dalla sua azienda in collaborazione con Caterina Ceraudo (chef 1 stella Michelin – ristorante Dattilo) e l’azienda agricola biologica Ceraudo.

Va ricordato che il primo vermut è nato nel 1786 a Torino. Era l’aperitivo delle corti, in particolare di quella piemontese. A fine Ottocento le richieste di vermut all’estero erano tali che, per far fronte alle richieste, aumentarono i volumi di produzione spesso a discapito della qualità originaria. Se, infatti, storicamente per produrre il vermut veniva utilizzato un vino eccellente, successivamente si divenne più indulgenti circa la qualità. Al vermut bianco si affiancò nell’Ottocento la versione rossa nata anche dall’esigenza di mercato di renderlo adatto alla miscelazione tant’è che venne impiegato per mixare cocktail quali l’Americano il Negroni e il Manhattan. Il vermut rosso aveva per base un vino bianco colorato con caramello ed eventuali altri ingredienti e contestualmente la componente aromatica fu rafforzata, ma questi interventi di fatto fecero perdere quelle caratteristiche di eccellenza che caratterizzavano i primi vermut.

Da qui l’idea di Vittorio Gargaglione di produrre un vermut esemplare, adatto al consumo in purezza o con ghiaccio o soda, ma anche cockteleria: più precisamente l’idea era quella di produrre un vermut mediterraneo. I presupposti c’erano. Ma facciamo un passo indietro.

La famiglia Giacobini, originaria di Salerno, nel 1879 fondò una propria azienda in Calabria, ad Altomonte, località culla della liquoreria monastica, consolidandone la tradizione, ma in un’ottica imprenditoriale ispirandosi alle eccellenze internazionali come i vini della Francia e il vermouth di Torino, patria indiscussa, per sviluppare nuove ricette che fossero piena espressione del territorio. Si distinse ben presto per la qualità dei propri prodotti così da collezionare importanti riconoscimenti. Solo per ricordarne alcuni nel 1904 fu premiata per il Vermouth Giacobini, ricevendo la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Saint Louis; nel 1911 all’Esposizione Internazionale di Torino fu insignita della medaglia d’oro come azienda d’eccellenza e proseguì così di premiazione in premiazione.

Nei primi anni trenta, Carlo Moliterno entrò nella Giacobini come garzone per imparare il mestiere e pochi anni dopo, in seguito alla chiusura dell’azienda, fondò la sua impresa per produrre liquori del territorio come menta, millefiori, fernet e amaro. Negli anni successivi l’azienda Moliterno portò avanti l’antica tradizione liquoristica di cui si era fatta promotrice la Giacobini, concentrandosi però sul territorio. Nel 2020 Vittorio Gargaglione, uno degli eredi Moliterno, decise di intraprendere un nuovo progetto con l’idea di proporre prodotti che, oltre a rappresentare al meglio il territorio e le tradizioni di famiglia, fossero in linea con i trend di mercato.

Nasce così il progetto di Essenza Mediterranea con il lancio di Amaro Eroico. L’obiettivo secondo è di riportare in auge il Vermouth Giacobini, ossia un prodotto di elevato standard qualitativo adatto non solo alla miscelazione, ma anche, se non soprattutto, a essere degustato in purezza o con ghiaccio. Ma un vermut, al contrario di un liquore, necessità di un vino, da qui l’incontro con la famiglia Ceraudo e, in particolare, con Caterina Ceraudo che è enologa esperta erborista.

Vermouth Giacobini Bianco Biologico (foto 2)

L’incontro del côté liquoristico con quello enologico rinverdisce l’antica ricetta, ma con uno stile decisamente innovativo, utilizzando, come da tradizione Giacobini, vini da vitigni autoctoni calabresi.  È stato pertanto scelto il Petelia Ceraudo che è un bianco ricco, aromatico dal gusto pieno prodotto con due vitigni autoctoni calabresi, mantonico e greco bianco, equamente ripartiti. Considerata la ricchezza di profumo e di corpo (frutta matura, spezie, miele, nocciola tostata) la produzione del vermut è stata decisamente facilitata. L’obiettivo era creare un vermut bianco diverso da quelli classici, aggiungendo botaniche agrumate e aromatiche tipiche della macchia mediterranea così da ottenere un prodotto da degustare sia in purezza come in origine, sia in miscelazione. Il Vermouth Giacobini Bianco Biologico, dal colore giallo paglierino intenso, al naso è un effluvio di profumi in cui emergono, grazie alle botaniche utilizzate, da un lato gli agrumi, come il cedro e il bergamotto, dall’altra la componente balsamica con note nitide di rosmarino. In bocca è pieno, orizzontale, dove la pienezza del vino contribuisce alla struttura e alla persistenza.

Vermouth Giacobini Rosso Biologico

Per elaborare il Vermouth  Rosso , fermo restando l’esigenza del mercato di avere un prodotto adatto alla miscelazione, è stato compiuto un ulteriore passo. Anziché realizzarlo con un vino bianco colorato con caramello, è stato utilizzando un vino rosso, il Dattilo Ceraudo, intenso, corposo, speziato, persistente  unicamente da uve gaglioppo, così da conferire struttura e al tempo stesso un’identità mediterranea. A questo sono stati aggiunti, per la parte amaricante, oltre all’assenzio che è obbligatorio, foglie di ulivo, di carciofo e di eucalipto in modo da rendere il prodotto il più identitario possibile.

I due Vermouth (foto 3)  sono realizzati entrambi con materie prime bio. Le etichette hanno ripreso quella del Vermouth Giacobini premiata 1904, riproposta con colori più attuali. Di colore rosso ramato, la componente amaricante è ben delineata e a queta si uniscono sentori agrumati, balsamici e di liquirizia.

Bitter Giacobini Mediterraneo Biologico

La terza etichetta presentata è il Bitter prodotto con l’obiettivo di realizzare una referenza che fosse piena espressione del territorio mediterraneo. Differisce dagli altri bitter innanzitutto dal colore che non è rosso intenso in quanto non è colorato con cocciniglia o altri additivi, ma dall’ibisco (il fiore utilizzato nel karkadè), e pertanto man mano che passa il tempo si scarica, ma l’obiettivo precipuo era quello di ottenere un prodotto naturale che completasse la linea. Utilizza le componenti aromatizzanti dei vermut, ossia amaricanti , agrumate, balsamiche, ma differisce da questi in quanto i bitter, come gli amari, sono soluzioni idroalcoliche zuccherine in cui manca la componente del vino. Il Bitter Giacobini, di colore aranciato-ambrato, profuma di agrumi e di macchia mediterranea ed è avvolgente, complesso con ben delineate  note amaricanti di genziana. Può essere servito in purezza o mixato.

Alla presentazione è seguita una degustazione di cocktail realizzati con le tre referenze da Umberto Oliva (mixologist Bella Milano Bistrot) in pairing con creazioni realizzate ad hoc da Caterina Ceraudo.

I prodotti sono distribuiti da Pellegrini S.p.a. l’azienda che  ha promosso la partnership  tra Essenza Mediterranea e Ceraudo.

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