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Alla terrazza di Ammu Café e Carlyle si è svolta l’iniziativa benefica di #Roar di cui abbiamo detto qui. Un evento significativo in cui è emersa la drammaticità della violenza ai danni della donna. Per l’occasione è stata presentata la maglietta che riporta la scritta #Roar nata dall’idea di due giovani designer, Raffaele e Mohamed che una sera, alla notizia dell’ennesimo femminicidio, decisero di far sapere alle donne che anche tra gli uomini c’è chi dice no. Da qui la maglietta per sostenere, con parte del ricavato, un centro antiviolenza, Cerchi d’acqua, che da 17 anni lotta per la difesa della donna. Durante l’incontro Raffaele e Mohamed hanno sottolineato come sia importante fare informazione pensando soprattutto ai giovani, ossia a chi può essere ancora educato. Nacque così il progetto che i due amici proposero Valeria Benatti, autrice di Gocce di Veleno, romanzo incentrato sulla violenza psicologica ai danni delle donne, conosciuta proprio a una presentazione del libro. Grazie a lei sono arrivati a Cerchi d’acqua. All’evento Valeria Benatti ha voluto ribadire la positività che rappresentano gli uomini che combattono la violenza, anche se a dichiararsi sono ancora in pochi. Ma soprattutto l’autrice ha voluto indirizzare un appello alle donne perché si rivolgano ai centri antiviolenza per dare fine a un incubo, senza esitazione e in piena fiducia come spiega nel suo libro.

Per Cerchi d’acqua sono intervenute, la Presidente Graziella Mazzoli e la Vicepresidente Marilù Soldi portando dati drammatici dai quali si evince che la quasi totalità di violenze, stupri e femminicidi è perpetrata dalle persone dell’ambito familiare e conoscenti, mentre solo una piccolissima percentuale è imputabile a estranei. Né va trascurato il numeri di orfani che il femminicidio comporta: bambini testimoni di episodi che li segnerà indelebilmente per tutta la vita. La buona notizia è che nel Codice Antimafia recentemente approvato dalla Camera, agli stalker saranno sequestrati beni come ai mafiosi e questo, sottolinea Cerchi d’acqua, può rappresentare un deterrente.

Al termine dell’incontro si sono potute acquistare le magliette #Roar a sostegno di Cerchi d’acqua che si possono comprare anche on-line cliccando qui. Ciò che però preoccupa è che spesso lo stalker diventa l’assassino o comunque il violentatore perché in Italia le denunce di violenza delle donne non trovano pronta risposta, non bastano a fernarlo. Fa riflettere quanto è accaduto in seguito a un episodio avvenuto nell’Udinese in cui un uomo, più volte denunciato dal 2012 per lesioni e maltrattamenti, assassinò il figlio e ferì gravemente la moglie. Per questo episodio quest’anno la Corte Europea ha condannato l’Italia perché ha violato la Convenzione dei diritti umani per il mancato tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria dopo la denuncia della donna contro l’uomo. Da vergognarsi.

 

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