L’Azienda Cantine Pellegrino, nata nel 1880 a Marsala, è la prima azienda siciliana per storicità e dimensioni, tra le prime 40 aziende in ambito nazionale e la cantina leader italiana per quanto riguarda i vini dolci e passiti.
La zona di produzione si estende nell’Agro Trapanese e a Pantelleria e comprende le Tenute di Famiglia.
Le Tenute di Famiglia
Abbiamo avuto modo di scrivere dei vini delle Tenute di Famiglia qui.
Nel 2011 un apposito studio ha stabilito quali fossero i vitigni più vocati per le singole Tenute, analizzando non solo la composizione dei terreni, ma ha anche i microclimi. In questo modo è stata individuata la nuova Tenuta Rakalìa (in arabo Terra di Alì per sottolinearne la bellezza) come terra di elezione per l’allevamento della Malvasia. La tenuta si trova a Marsala e si sviluppa su una collina. I vigneti nella parte settentrionale sono pianeggianti ricchi di carbonati, mentre la fascia meridionale, in lieve pendenza collinare, si sviluppa su un terreno più ricco di sabbie.
Rakalìa Malvasia Bianco Terre Siciliane Igt
Il vino qui prodotto, che mutua il nome della Tenuta, ossia Rakalìa, non è una Malvasia dolce, come in genere la tradizione propone, ma è un vino secco. Caratteristica questa che oltre a rendere particolarmente intrigante questa etichetta, ne amplia la versatilità in fase abbinamento con i cibi aumentandone le occasioni di consumo.
Le uve sono raccolte nella prima decade di agosto, segue una vinificazione in riduzione con pressatura soffice; in riduzione significa che è stata applicata una tecnica che non permette al mosto e al vino di entrare in contatto con l’ossigeno così da evitare le benché minime ossidazioni. Ciò comporta una riduzione dell’impiego della solforosa. La fermentazione si è protratta per più tempo ed è avvenuta a temperatura controllata. Il vino ottenuto è fatto maturare in vasche di acciaio prima dell’affinamento in bottiglia.
Note gustative
Colore giallo paglierino citrino
L’impatto olfattivo è ampio, sfaccettato ed è un aprirsi a ventaglio di note floreali in cui intuiamo la ginestra, vago sentore di neroli, quindi frutta, pesca gialla, mango, yuzu, albicocca e, ancora, macchia mediterranea.
In bocca l’ingresso è netto, pulito, morbido. Il vino si rivela subito di grande eleganza per l’acidità, non verde, che dà tensione al sorso; è vibrante, croccante, con note saline e ritorni fruttati di percoca sciroppata. È un vino di struttura con alcolicità ben integrata. Finale salino e amaricante di mandorla che nel loro succedersi allungano la persistenza.
Servizio e abbinamenti
Servito a 8-12 gradi esprime il meglio di sé in quanto a temperature più basse risulterebbe inevitabilmente chiuso. Da stappare con antipasti di pesce anche crudo. L’aromaticità suggerisce anche abbinamenti con piatti speziati, come per esempio scaloppe di ricciola al curry leggero e bene si abbina anche ai pesci leggermente fumé come i migliori salmoni. Da provare anche con cappesante saltate in burro e aglio.