Skip to main content

Arte e sostenibilità: il restauro della fontana del giardino interno di Palazzo Venezia, sponsorizzato dall’azienda Rigoni di Asiago, è un esempio virtuoso, una sorta di matrimonio perfetto. Da una parte c’è “Venezia sposa il mare”, così si chiama la fontana che celebra il dominio della capitale della repubblica veneta sui territori d’oltremare, un’aggiunta settecentesca al complesso rinascimentale composto da diversi edifici, tra i quali la basilica di San Marco, una delle più antiche della capitale. Le diverse sculture che compongono la fontana sono oggi tornate al loro antico splendore grazie al restauro di Luca Vincenzo Pantone.

Dall’altra, c’è Rigoni di Asiago, impresa veneta che vanta una solida reputazione nelle confetture e mieli bio, nota per l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, che ha esteso dal 2015 questa sua attitudine al restauro delle opere d’arte. Ne è convinto Andrea Rigoni, quando afferma: “le aziende devono restituire al territorio quello che il patrimonio culturale dell’Italia ci offre in termini di bellezza e notorietà nel mondo”.

Secoli di storia e di potere si sono susseguiti tra queste mura, ma Palazzo Venezia – come dice il nome – è rimasto indissolubilmente legato alla Serenissima, che lo scelse in territorio vaticano come quartier generale del cardinale veneziano Paolo Barbo, divenuto papa Paolo II nel 1464. Attualmente un museo, ha da poco riaperto il giardino (propio dove si trova la fontana) diventato un’oasi di verde nel cuore di Roma, dopo essere stato un parcheggio ministeriale.

L’azienda Rigoni di Asiago non è nuova a questo tipo di operazioni: dopo Milano e Venezia, questo nella Città Eterna è il terzo finanziamento per il recupero di beni artistici, scelti tutti seguendo il fil rouge (e anche green) del radicamento nell’azienda nel territorio veneto e del legame con Venezia. Perché green? Perchè per riportare la fontana di Palazzo Venezia al suo stato originario sono stati impiegati materiali atossici e compatibili, tra i quali uno speciale olio all’origano.

Di questo Autore