Filippo Mazzei, amministratore delegato con il fratello Francesco di Mazzei 1435 ha presentato su piattaforma zoom in un incontro con la stampa organizzato dall’Agenzia di comunicazione ZED COMM di Milano i vini Sicilia Noto Zisola e Doppiozeta (foto 1). Filippo Mazzei ha introdotto il meeting presentando l’azienda siciliana Zisola, produttrice dei vini in degustazione, di proprietà Mazzei, delineandone una breve storia.
La Ricerca
Agli inizi degli anni novanta i fratelli Mazzei, decidono di uscire dall’orizzonte enologico toscano per intraprendere nuovi percorsi produttivi in altri contesti geografici. Danno inizio pertanto a una ricerca per individuare realtà vitivinicole che avessero qualche punto in comune con la Toscana, ossia regioni dove vi fosse un vitigno autoctono importante. L’Azienda, essendo molto legata al sangiovese, ritiene che un vitigno autoctono sia molto importante in quanto fa parte del territorio, della storia della zona, del terroir. La Sicilia, in merito, apriva delle valenze straordinarie. Non è stato facile trovare un contesto in grado di soddisfare le due condizioni irrinunciabili che avevano posto i fratelli Mazzei, ossia bei terreni e una casa adeguata per poter ospitare clienti e amici, dove instaurare un rapporto molto personale con gli ospiti.
La Tenuta
La ricerca, infatti, ha richiesto anni. Poi un giorno, nel 2003, quasi per caso, nella Sicilia Sud- Orientale, individuano un’azienda abbandonata che dispone non solo di un bel terreno, ma anche di una bella casa, e dopo 48 ore firmano il compromesso. Si tratta di una proprietà di 52 ettari dei quali 22 ettari a vigneto in un territorio ricco di biodiversità, dove affiancano il vigneto colture di agrumi, ulivi, mandorli e carrubi. La tenuta, Zisola, si trova nella punta più estrema e più a sud della Sicilia poco distante da Noto. Si tratta di un contesto molto più umanizzato e meno selvaggio di quello della Sicilia occidentale.
L’azienda viene rinnovata, mantenendo però come sesto di impianto l’alberello nonostante fossero in molti a sconsigliarlo in quanto presuppone una coltura complicata, è poco produttivo, ha costi di manodopera altissimi: non si scende mai sotto le 400-450 ore di lavoro per ettaro. Ma se all’epoca si era quasi estinto, ora molti viticoltori si sono ricreduti e sta riprendendo piede. All’epoca è stata fatta questa scelta in quanto l’alberello dà un equilibrio naturale ai vini. I vigneti si trovano a 95 – 130 metri di altitudine in terreni calcarei molto banchi e freschi distanti 4-5 km in linea d’aria dal mare. Sono terreni che comunicano salinità, mineralità ai vini, contraddistinguendoli. La zona è molto ventilata, caratterizzata da clima caldo, ma con notti fresche per cui con importanti escursione termiche. Fattori questi, che definiscono le caratteristiche dei vini qui prodotti.
I Vini
All’epoca i Nero d’Avola erano poco commercializzati e a prezzi bassi: erano vini molto intensi, stramaturi, con una durata nel tempo limitata. L’azienda invece voleva produrre vini freschi dotati di salinità, sapidità e con una spiccata acidità. La politica aziendale è di interferire il meno possibile con il lavoro di cantina nella produzione del vino. Un obiettivo dell’azienda, spiega Filippo Mazzei, era ed è di produrre vini che si possano bere, in quanto il vino non va assaggiato e basta, va anche bevuto; vini pertanto versatili che possano accompagnare molte situazioni. L’azienda è in conversione biologia, anche se è da sempre biologica, ma non certificata. Con tutta probabilità l’azienda entrerà in certificazione nel 2021. La produzione complessiva attuale è di 130-140 mila bottiglie.
Il vigneto è sostanzialmente di nero d’Avola con quote minori di catarratto, di syrah e di petit verdot. Ogni parcella viene gestita, vendemmiata, vinificata e affinata separatamente.
Zisola Sicilia Noto Rosso 2019 (foto 2)
Zisola è nato nel 2004 come vino bandiera, con il compito cioè di rappresentare al meglio l’Azienda.
Quando esordisce lo stile dei Nero d’Avola locali è molto diverso: sono vini concentrati, surmaturi, molto morbidi e pertanto Zisola si distingue subito per freschezza e risconta un successo immediato.
Prodotto unicamente con nero d’Avola, la 2019 è stata un’annata molto buona con piogge importanti in inverno e in primavera, un’estate calda con qualche piccolo rovescio; il caldo non è stato esagerato e la vendemmia ha avuto luogo più tardi degli altri anni, dalla metà alla fine di settembre, ossia al raggiungimento della maturazione fenolica. Le uve sono state refrigerate in vasche da 100 ettolitri. La macerazione del mosto sulle bucce si è protratta per 2 settimane; dopo la malolattica il vino è travasato in barrique e tonneau di uno-due-tre anni ma anche di sei anni, ma niente legno nuovo, dove è permaso per 10-12 mesi.
Produzione: tra 90 e 100 mila bottiglie. Prezzo: 14-15 euro allo scaffale.
Note gustative
Colore rosso rubino.
L’impatto olfattivo è decisamente fruttato, frutta matura, frutti di bosco, sfumature agrumate con nuance speziate.
In bocca è composto, equilibrato, con spiccata freschezza che bene armonizza con la trama tannica ben intessuta e con la contenuta alcolicità (13 gradi). Finale lungo.
Abbinamenti
Tagliatelle al ragù di manzo o di pecora, anguilla alla brace.
Doppiozeta Sicilia Noto Rosso 2017 (foto 3)
Doppiozeta nasce con la vendemmia 2006, da vigne relativamente giovani, con un uvaggio che comprende, oltre al nero d’Avola, syrah e petit verdot. Questi ultimi rappresentano circa il 25% delle uve e conferiscono al vino un’ulteriore componente strutturale. Successivamente sono stati individuati tre vigneti, Accantopiscina, Mandorleto e Sopranavel. Si tratta di vigneti vicini, con terreni leggermente diversi, dove Mandorleto possiede una componente minerale e salina più spiccata. Ciò persuade l’Azienda che non occorre aggiungere altre uve al nero d’Avola così che syrah e petit verdot sono gradualmente ridotte sino all’eliminazione tant’è che nel 2016 cambia il packaging della bottiglia con il rifacimento dell’etichetta per sottolineare il cambio di passo. La 2017 è stata un’annata calda con estate secca, vendemmia di poca produzione che però in Sicilia è stata buona da un punto di vista qualitativo. Per quanto lo stile di vinificazione sia lo stesso, nella 2017 rispetto alla Zisola c’è un po’ più di estrazione, una macerazione più lunga di qualche giorno, una piccolissima percentuale di legno nuovo e una maggiore durata dell’affinamento, attorno ai 16 mesi.
Produzione: 15 mila bottiglie. Prezzo 30 euro a scaffale.
Note gustative
Colore rosso rubino con sfumature granate
Al naso frutta matura: prugna, ciliegia, ciliegia sotto spirito, note speziate, liquirizia e carrube con ricordi di cioccolato e di tabacco.
In bocca l’ingresso è caldo, rivela un ampio spessore aromatico, intenso, con spalla acida ben delineata, tannino levigato e note sapide caratterizzanti. Rappresenta il Nero d’Avola al meglio, e corrisponde alle nostre aspettative di questo vino. Ha stile, eleganza è lascia presupporre longevità.
Abbinamenti
Carni rosse in umido, cacciagione da pelo al forno, formaggi di lungo affinamento.
Nella foto 4 l’impronta sui tappi delle bottiglie in degustazione; nella foto 5 un momento del meeting con Filippo Mazzei.