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La Galleria Vittorio Emanuele II che collega le piazze del Duomo e della Scala, venne considerata dalla sua inaugurazione il salotto di Milano e per i turisti oggi come ieri, sorseggiare un aperitivo o un drink nel dehors di un caffè della Galleria è una sosta tra le più gradite. Da oltre 150 anni la Galleria è associata a Savini, ristorante con un grande passato soprattutto ai tempi della cucina borghese, quando la Milano bene sedeva ai suoi tavoli per ordinare il risotto allo zafferano o l’ossobuco con la cremolada. Il volto gastronomico della città negli anni è profondamente cambiato, la cucina si è tecnologizzata, e in una Milano sempre più cosmopolita piatti innovativi talvolta fusion si sono aggiunti a quelli “storici”. E il Savini? Ovviamente anche la cucina di questo celebrato ristorante, oltre a proporre piatti milanesi ha in carta preparazioni di tendenza, in un ambiente elegante di altri tempi con le finestre che dal primo piano guardano la Galleria.

A livello strada il Savini Caffè, a sua volta ha ulteriormente enfatizzato il legame con Milano grazie a una linea di cocktail dedicata al vicino Teatro alla ScalaScala, ai suoi personaggi e alle sue opere con mix inediti ed esclusivi. L’impressione che si ha provandoli è ricomponente, rassicurante. I sapori sono morbidi, le note amaricanti armonizzano con quelle più dolci mentre alcuni ingredienti conferiscono una nota ben caratterizzata in grado di valorizzare la personalità di ogni singolo cocktail: lo zafferano comunica il proprio inequivocabile aroma; lo zenzero vivacizza il gusto; la menta riproduce una nota fresca…

Il cocktail Savini (foto 3) sa di Milano, grazie alla presenza del milanese Campari, ma anche dell’acqua di zafferano, la spezie indissolubilmente legata al piatto più rappresentativo della cucina milanese. Rabarbaro e Prosecco lo completano.

Antonio Salieri, del quale si vuole dipingere, a ragione o a torto, la rivalità con Mozart è legato alla Scala in quanto il teatro venne inaugurato il 3 agosto 1778 con la sua Europa Riconosciuta opera lirica che compose ventottenne. Il cocktail Salieri (foto 4) a lui dedicato è un Negroni cui è stato unito un altro celebrato prodotto milanese, ossia il Fernet Branca.

E’ dedicato invece alla Norma di Vincenzo Bellini, altra opera che inaugurò una stagione della Scala, un cocktail piacevolmente fresco. Ambientata nelle Gallie in epoca romana, il primo atto dell’opera si svolge in un bosco sacro; da qui la carica aromatica conferita al drink dal Liquore alla Liquirizia dei Giardini d’Amore, brand siciliano all’insegna dell’eccellenza, quasi a ricordare che l’opera di Bellini ispirò anche un piatto siciliano. Il cocktail Norma (foto 5) riprende gli ingredienti del Moscow Mule: le note penetranti del ginger beer sono levigate dalla morbidezza della liquirizia, cui si unisce la freschezza delle foglie di menta.

Altri cocktail
Savini Royal
Rivisitazione di un grande classico a base Champagne con l’aggiunta di un originale liquore alla cannella che esalta le note dello Champagne e rende il cocktail particolarmente profumato e adatto ad accompagnare qualsiasi momento della giornata.
N°7
Il Savini rende omaggio alla divina Maria Callas e alla sua passione per Milano dedicandole, oltre al famoso tavolo “7” del Savini Ristorante al primo piano, anche questo drink leggero e delicato, che unisce al sapore deciso del Fernet-Branca, il profumo intenso della menta piperita. Si racconta infatti che il celebre soprano, prima e dopo le esibizioni, amasse sorseggiare l’amaro milanese con l’aggiunta di alcune rinfrescanti foglioline di menta.
Madama Butterfly
La prima rappresentazione della celebre opera di Giacomo Puccini ebbe luogo proprio al Teatro alla Scala il 17 febbraio 1904. Il cocktail si ispira a quest’opera e all’unione simbolica di due continenti, America del Nord e Asia, aggiungendo all’Unforgettable Sazerac – nella versione con bourbon – un tocco d’Oriente dato dall’anice stellato.
1815
Nel 1815, a Milano, Ausano Ramazzotti creò il famoso Amaro. Qualche anno dopo aprì il suo primo locale in Via Santa Margherita, a pochi passi dal Teatro alla Scala e da quello che sarebbe stato il Savini Caffè, dove serviva alla borghesia illuminata milanese il primo liquore italiano non a base di vino, da bere a tutte le ore, in alternativa al caffè.
1815 è un drink fresco e dissetante, che unisce al sapore intenso e aromatico dell’amaro, il gusto agrumato e dolce della cedrata.

Gli ingredienti
Savini [CAMPARI • RABARBARO ZUCCA • PROSECCO • SODA • SPOON DI ACQUA DI ZAFFERANO]
Salieri [CARPANO ANTICA FORMULA • CAMPARI • GIN • FERNET-BRANCA]
Norma [VODKA • LIQUORE GIARDINI D’AMORE ALLA LIQUIRIZIA • LIME • GINGER BEER • FOGLIE DI MENTA]
Savini Royal [LIQUORE GIARDINI D’AMORE ALLA CANNELLA • ZUCCHERO • CHAMPAGNE]
N°7 [FERNET-BRANCA • SODA AL LIMONE • FOGLIE DI MENTA]
Madama Butterfly [BOURBON • ZUCCHERO • LIQUORE ALL’ANICE MARIE BIZARD • ANGOSTURA]
1815 [AMARO RAMAZZOTTI • CEDRATA • LIME ESSICCATO]

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