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L’Azienda Pighin nel 1963 quando la famiglia acquista nelle Grave friulane una tenuta di 220 ettari che diventerà l’Azienda Agricola F.lli Pighin.

Il 1968 fu un anno importante per l’Azienda: la famiglia affida all’architetto Gino Valle l’incarico di progettare l’attuale sede, ossia un centro aziendale di concezione contemporanea avanzata che comprende razionali cantine a Risano in provincia di Udine. In quello stesso anno è acquistata una tenuta a Spessa di Capriva nel Collio.

Pertanto oggi l’azienda comprende due cantine autonome una nelle Grave con un’estensione di 160 ettari vitati, l’altra nel Collio Goriziano dove conta 30 ettari di vigneto.

L’obiettivo, allora come adesso, è di produrre vini di elevato profilo qualitativo seguendo meticolosamente tutte le fasi della vinificazione dalla vigna alla bottiglia.

In occasione di un incontro con la stampa a Milano al ristorante Ceresio 7  Roberto Pighin ha presentato tre referenze del Collio abbinati ai piatti di un menu studiato ad hoc.
Il Collio è posto a nord di Gorizia e sulla cartina forma una grande striscia che segue un breve tratto del confine con la Slovenia, tra i fiumi Isonzo e Judrio, assumendo una vaga forma di falce. Il paesaggio, costituito da terreni grigi o gialli, è collinare, con estese superfici esposte a sud, particolarmente vocate alla viticoltura.

Il terreno, localmente chiamato ponca, è ricco di sostanze minerali, ed è formato da roccia marnosa con sedimenti sottili, friabile dotata di una buona ritenzione idrica, ideale per la vite. A ciò si aggiunga che la regione è percorsa dalla bora, vento che soffia dall’Adriatico garantendo una costante ventilazione che contribuisce alla salubrità delle uve. Il vigneto dell’Azienda si colloca in un anfiteatro naturale ben esposto e soleggiato.

Abbiamo degustato tre referenze

Friulano Doc Collio 2017 (foto 2)
Friulano è il bianco più rappresentativo della regione, presente in più zone vinicole, prodotto anche in Veneto. Un tempo denominato Tocai, è un vino bandiera che racchiude tutta la filosofia enologica friulana. Nelle sue migliori espressioni ci piace per l’avvolgenza e la ricchezza aromatica.
Il Friulano Collio 2017 Pighin, è prodotto con uve tocai friulano in purezza; pur con qualche anno di invecchiamento non ha ancora raggiunto la massima espressione. La fermentazione ha una durata di 20 giorni e si svolge in acciaio a temperatura controllata compresa tra 16 e 20 °C. Il vino ottenuto matura, sempre in acciaio a 12 °C per poi proseguire l’affinamento in bottiglia.

Note gustative

Nel calice il colore è giallo paglierino con riflessi verdi.

Esprime i caratteri varietali del vitigno. Al naso note floreali di fiori gialli cedono il passo a ricordi fruttati in cui si distinguono sentori agrumati, la dolcezza del melone ed effluvi di erbe aromatiche.

In bocca è suadente, rotondo, di immediata piacevolezza. Si riconoscono ancora sentori agrumati; spalla acida e sapidità percorrono il sorso; nota di mandorla dolce appena accennata nel finale.

Abbinamento
Carpaccio di tonno sedano e bottarga (foto 3)

Malvasia Doc Collio 2017 (foto 4)
Nasce unicamente da uve malvasia istriana. Come Friulano, la vinificazione avviene in vasi vinari di acciaio inox per una durata di 20 giorni a temperatura controllata di 16-20 °C.

Note gustative

Possiede colore giallo paglierino.

Al naso inizialmente si colgono sentori floreali, note di fiori bianchi quindi note agrumate che portano a ricordi di mela e una sfumatura speziata di pepe.

In bocca ha un impatto morbido, si impone una buona struttura e la spalla acida tende a verticalizzarlo. La sapidità caratterizza anche questo vino di buona persistenza.

Abbinamento
Risotto erbe fini e cappesante al pepe rosa (foto 5)

Soreli Bianco Doc Collio 2018 (foto 6)

La 2018 è la prima annata di produzione di Soreli: il nome significa luce, sole e allude alla felice esposizione dei vigneti che lo generano, rivolti a sud da dove lo sguardo, nelle giornate più limpide, raggiunge l’Adriatico.
Il vino in cui la maison ha riposto molte aspettative è prodotto con i vitigni bianchi più rappresentativi del Friuli, ossia tocai friulano, malvasia istriana e ribolla gialla. Il tocai dona al vino la struttura e la longevità, mentre gli altri due vitigni freschezza e complessità. La vinificazione è articolata: il pigiato è lasciato criomacerare per 24 ore quindi il 50 % della massa è vinificata in acciaio a temperatura controllata; il 25 % in tonneau di 500 litri e il restate 25 % in barrique; i vini sono lasciati quindi affinare sur lie per circa un anno o poco più, successivamente ha luogo l’assemblaggio.

Note gustative

Nel calice il vino possiede colore giallo paglierino.

Al naso si colgono tenui note agrumate, tocchi floreali e in modo più evidente frutta estiva a polpa gialla come albicocca e pesca con sottofondo di note vanigliate.

In bocca è un vino complesso che rivela subito la propria ampiezza aromatica, la struttura con note tostate e la piacevole acidità che rinfresca il gusto; il finale è lungo. Promette longevità. Sarà interessante degustarlo fra 2-3 anni e poi degustarlo dopo qualche altro anno ancora.

Abbinamento
Ricciola tostata, fiori di zucca e acqua pazza (foto 7)

Conclusione
Sono vini compiuti, corretti, armonici, nati in una cantina che anziché cercare protagonismi, ambisce a valorizzare il lavoro del vigneto. Soreli ha una stilistica distintiva e si avverte nella maggiore concentrazione, nel lavoro di cantina importante, senza che questo alteri gli aromi originari dettati dalle uve. E’ un vino promettente, molto in linea con le tendenze attuali in quanto la complessità non toglie nulla all’immediatezza che è un qualità sempre più apprezzata.

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