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Domani 10 ottobre al Just Cavalli  verrà organizzato “il Giardino dei Sensi” un percorso multisensoriale tra fragranze, food e vino. A condurlo la sommelière Stefania Turato (nella foto), Wine Coach, Wine Expert, Blogger nonché collaboratrice di CityLightsNews-GoodMood, prima classificata al Concorso Nazionale per Miglior Sommelière di Lombardia. Stefani Turato ci spiega in cosa consiste un percorso multisensoriale.

Quando Alice accedeva, per caso o no, a Wonderland, entrava in una altra dimensione. In tempi diversi e spazi diversi. Il tempo che corre più veloce o si possa dilatare, è fantastico…Il tema per è ricorre da sempre.

Il mio è un percorso di ricerca, dove le mie sensazioni mi guidano ed è quello che vado cercando. Sono parte della natura se decido di allearmi ad essa. Così mi metto in ascolto e guardo.

La vista è un senso nobile, quanto l’udito ma suggestionabile 55 volte di più. Connetterli, vista e udito con olfatto, gusto e tatto sembra riuscire in questa occasione e completa il mio universo.

Liquido, morbido, fragrante, croccante, pastoso, freddo, caldo, grasso sono le sensazioni tattili che riesco a percepire in bocca, un laboratorio. Prima di tutto ciò, sublimato dalla vista e l’udito, è l’olfatto che in me svolge un ruolo fondamentale.

Per me si inizia dal naso.

Il mio mondo sta intorno ai profumi e quello che vorrei che accadesse è una camminata olfattiva che mi condurrà a compiacere il gusto avvolgendomi di odori, profumi, fragranze, e facendo più attenzione possibile alle sfumature (veloci, sfuggenti o dilatate, profonde e ai ricordi che riaccendono in me certe fragranze.

Percepire, trasmettere e comprendere.

L’olfatto è per me uno strumento sociale e fisiologicamente funziona esattamente così:

  1. percezione
  2. trasmissione
  3. riconoscimento

Mi fa riconoscere le persone con cui amo stare, rappresenta il mio modo di interpretare gli eventi della mia vita, un mezzo di comunicazione per me fondamentale che solitamente mi permette di sintonizzarmi con le scelte da fare. Nasce #mindfultasting anche nel vino. E’ tutto già in me.

Questo mio bisogno di “connessione” è un percorso di scoperta e non vi è bisogno di una traduzione perché può essere raggiunto facilmente da tutti.

Colori vividi, sgargianti dei piatti completeranno l’accompagnamento verso il vino, attraverso le fragranze.

Si svelerà tutto come una opera d’arte, suggestiva e unica.

Come è possibile tutto questo in pratica? Mi lascio andare ovvero mi concentro. Sulle sensazioni che mi attraversano quando sento un profumo un odore. Apro e chiudo mille cassettini dove la mia mente raccoglie quegli odori e le sensazioni che mi suscitano. I miei ricordi olfattivi.

Siamo molecole tenute insieme da impulsi elettrici. Se cadessimo, senza spaventarci, in un buco nero, le nostre molecole se ne starebbero allineate in fila indiana. Nel vino accade qualcosa di simile per i profumi del vino.

Quando riusciamo a sentire le molecole odorose del vino ecco, mi meraviglio. E’ tutto contenuto in natura e il vino non dice bugie. Il profumo, la fragranza che contiene solo alcool mantiene più amplificati gli elementi odorosi rispetto al vino che contiene anche acqua (85%).

All’amplificazione segue il tentativo di riconoscimento, di collegamento con la memoria olfattiva.

Seguirà la contemplazione dell’abbinamento cibo/vino.

Just Cavalli
Torre Branca
Mercoledì 10 ottobre
Ore 19:30

Di questo Autore