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In un angolo affascinante d’Italia, dove la storia si intreccia con il profumo di caffè e cocktail, Domenico Maura si erge come narratore. Grazie alla sua passione per il mondo dei bar una  forte curiosità ha intrapreso un viaggio temporale che parte  dall’inizio del Novecento ai giorni nostri. Il risultato di questo impegno è il suo nuovo libro, “Storia del bar in Italia – Con ricette e racconti”.

Maura, Food and Beverage Manager del Grand Hotel Parco dei Principi & SPA e formatore per A.I.B.E.S., guida il lettore attraverso le origini del bar in Italia. La nascita ufficiale di questa istituzione risale alla fine dell’Ottocento, quando le “nuove” bevande americane cominciarono a fare il loro ingresso, sia pur timidamente, nel nostro paese. Ma, a differenza di stati come Francia, Inghilterra e Germania, dove i bar erano già fiorenti, l’Italia impiegò un po’ di tempo a scoprire il piacere che sa dare un cocktail ben shakerato. Un ritardo dovuto a complessi motivi geopolitici e culturali, che in parte frenò l’affermazione dei cocktail a favore del più tradizionale vino italiano.

Con il passare del tempo, il bar italiano ha iniziato a brillare. Nei primi anni del Novecento, i bar cominciarono a fiorire, soprattutto in lussuosi alberghi delle città più importanti, ma erano luoghi esclusivi, frequentati da una ristretta élite. “Seppur lentamente, l’onda del cambiamento iniziò a farsi sentire, non senza resistenze da parte di chi temeva per il destino del vino”, racconta Maura, che esprime  la consapevolezza di un’epoca in fermento. Tuttavia, le i due Conflitti Mondiali posero un freno a questa evoluzione, attenuando l’entusiasmo per i nuovi drink.

Gli anni Sessanta, rappresentarono un’epoca d’oro per il bar italiano, il periodo della Dolce Vita e del Boom economico. Roma, con Via Veneto come fulcro nevralgico, si trasformò nel centro del mondo. Grandi bar e grandi barman divennero i protagonisti di una scena che attirava personaggi illustri da ogni dove. Milano, Napoli, Firenze e Torino non furono da meno: in queste città, il rituale di sorseggiare un drink si elevò a forma d’arte.

Cosa rende il bar italiano unico? Maura lo spiega: “La creatività e il gusto italiano sono impareggiabili. Anche se le metropoli come Londra, Parigi e New York vantano locali di altissimo livello, nei nostri bar, grandi e piccoli, si respira un’accoglienza che è pura essenza italiana.” Una promessa di calore e convivialità che si riflette in ogni sorso.

Cosa rende il bar italiano unico? Maura lo spiega: “La creatività e il gusto italiano sono impareggiabili. Anche se le metropoli come Londra, Parigi e New York vantano locali di altissimo livello, nei nostri bar, grandi e piccoli, si respira un’accoglienza che è pura essenza italiana.” Una promessa di calore e convivialità che si riflette in ogni sorso.

Gli storici cocktail nati sui banconi dei bar italiani – Americano, Negroni, Bellini – continuano a piacere. E chi potrebbe dimenticare il milanesissimo Negroni Sbagliato o il Cardinale? Questi drink sono entrati nel pantheon dei Cocktail Ufficiali I.B.A. e lo Spritz ha solcato mari e continenti per diventare un vero e proprio simbolo di convivialità mondiale.

È un libro per tutti, perché, come spiega Maura: “Il bar è un fenomeno sociale, un magico punto d’incontro. È il luogo dove si intrecciano storie, segreti e aneddoti che danno vita alla nostra cultura. Conoscere questi racconti arricchisce la nostra comprensione del presente.” Ed è un’occasione per scoprire una parte importante della società italiana e della sua storia.

 

Storia del bar in Italia
con ricette e racconti
di Domenico Maura, Edizioni Lswr
Isbn 9791254911990
gennaio 2025, prezzo 32.90 euro

Di questo Autore