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La raccolta dell’uva per il vino viene definita dal termine Vendemmia.

Di vendemmia abbiamo parlato già qui.

L’Italia unita da una Vendemmia unica.

Storie, tanti racconti in vigna

Il vino ha il suo momento della rinascita, a ogni vendemmia.

La cronaca di Vendemmia 2019 raccontata dal sentimento di alcuni vignaioli, a nord, a sud d’Italia e isole, che ci parla ancora di estate mentre noi si sta facendo il cambio dell’armadio. Almeno per noi, non c’è il cattivo tempo ma il vestito sbagliato.

Il clima invece per il vignaiolo è il suo alleato o il suo nemico.

Poi c’è assieme al terreno, al sottosuolo, il suo pensiero sul suo vino.

Il vino porta con sé, alla stessa stregua, certezze e incertezze. L’amore del vignaiolo (per il vino) è: non sapere mai abbastanza.

Cecchetto

Siamo ormai giunti alla conclusione di questa vendemmia 2019, iniziata con 10-15 giorni di ritardo a causa di un altalenante andamento climatico rispetto al 2018.

Dopo un inizio anno contraddistinto dai primi 3 mesi scarsamente piovosi con un clima mite che ha fatto pensare ad un anticipo di inizio germogliamento,  nei mesi di aprile e maggio si sono verificate abbondanti piogge e si sono registrate temperature ben al di sotto della media stagionale che hanno comportato un notevole rallentamento della fase di sviluppo dei germogli. Giugno è iniziato con un caldo siccitoso e pochi eventi temporaleschi di modesta intensità che nel corso dell’estate si sono intensificati,  pur mantenendo elevate le temperature che solo nel mese di settembre hanno iniziato a diminuire pur mantenendosi sopra la media del periodo.

Mediamente la raccolta delle uve precoci (Pinot Grigio e Chardonnay) è iniziata in Veneto nei primi di settembre, seguita poi da Glera e successivamente dalle varietà a bacca rossa che si sono protratte anche a fine settembre ed inizio ottobre (Merlot, Cabernet). Complessivamente si è registrata una diminuzione delle quantità rispetto al 2018 con punte anche del 20%-30% per alcune varietà. La qualità sembra essere buona con un buon tenore alcolico e acidità, non sempre raggiungibile con questi equilibri.  Per il Raboso del Piave invece, bisognerà attendere la fine di ottobre con le prime brine come vuole la tradizione.  Marco Cecchetto

Gualberto Ricci Curbastro & Figli 

Ad un inverno siccitoso e non freddo è seguita una primavera calda ad aprile e molto fredda e piovosa a maggio. Questo andamento climatico ha stressato la vite già in fase pre-vegetativa consumando molte delle riserve accumulate nel legno e provocando germogliamenti disomogenei. L’11 Maggio una grandinata piuttosto violenta e inattesa stante il clima freddo, ha provocato danni quantitativi di circa il 45% su una vasta superficie aziendale.,

Dopo un periodo piuttosto caldo fatto registrare nella seconda metà del mese di aprile, nel mese di maggio diversi giorni molto piovosi accompagnati da temperature piuttosto basse hanno causato un’importante percentuale di aborti floreali e conseguente riduzione della dimensione dei grappoli.

I mesi di giugno e di luglio hanno invece fatto registrare scarse precipitazioni che hanno obbligato  ad interventi di irrigazione di soccorso.

L’epoca di raccolta a causa del  freddo primaverile è stata ritardata mediamente dai 7 ai 15 giorni. La vendemmia iniziata nella terza settimana di agosto (25 Agosto).

Le rese in mosto sono state inferiori alla media a causa della conformazione dei grappoli. Da un punto di vista qualitativo i livelli risultano molto buoni con diverse punte di ottimo, per i nostri Franciacorta sarà un’annata di grandi millesimati.

Un momento di passaggio. L’uva diventa vino, l’esperienza passa da padre

in figlio. Riccardo e Gualberto Ricci Curbastro. L’attesa per la

svinatura del Pinot Nero, in Franciacorta (foto 1).

Ozieri vitigno Alvarega o Bianca Greca

Parliamo del recupero e valorizzazione di un vitigno minore autoctono della Sardegna centro-settentrionale

Si è svolta sabato 12 ottobre la vendemmia dell’ Alvarega per la produzione del vino “Procurade”; alle 8:30 ci siamo avviati, un bel gruppo di circa 20 persone, soci, amici e volontari – come ogni anno d’altronde.

Il tempo è quello solito di metà ottobre, poca brina e freddo che però ci accompagnano per meno di un’ora, lasciando spazio ad una bella giornata quasi estiva.

La vendemmia si svolge come al solito con due persone che si accompagnano per ciascun filare, raccogliendo e chiacchierando; c’è anche della musica in sottofondo.

Si raccoglie manualmente e ogni singola cassetta avrà un peso finale di circa 16 o 17 kg; ogni coppia avrà raccolto circa 6 filari alla fine della mattinata.

Alle 11:30, cascasse il mondo, merenda; quest’anno abbiamo quasi finito, ce la prendiamo con comodo e passiamo una buona mezz’ora a discutere della resa o di quante bottiglie sarà la produzione di quest’anno.

Concludiamo in bellezza all’ora di pranzo, carichiamo l’uva destinata alla cantina, e ci dirigiamo verso casa di un amico per festeggiare come ogni anno.

Per dovere di cronaca: 31 Qli raccolti, circa 190 cassette.

Senza irrigazione e in biologico in circa 7000 mq di vigneto.

Tra una settimana abbiamo programmato la raccolta del Retagliato Bianco per la produzione del REdà, il nostro frizzante metodo ancestrale.

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