No-Show, No Grazie. Tavola Spigolosa nasce nel 2018 come momento di confronto su tematiche “spigolose” ossia critiche, per quanto riguarda la cultura del cibo interpretata da editoria e comunicazione. Ciò ha comportato la promozione di confronti di opinioni e di dati tra professionisti dell’enogastronomia o, meglio, del food&beverage, che lavorano nella comunicazione. La direzione editoriale di Tavola Spigolosa è di Anna Prandoni (prima a sinistra nella foto), mentre il côté creativo è affidato ad Andrea W. Castellanza.
Mercoledi 17 luglio si è tenuto un evento di Tavola Spigolosa presso Sonia Factory per affrontare un tema molto sentito dai ristoratori, ossia la prenotazione al ristorante focalizzando la mancata presenza del cliente che ha prenotato, ossia il no-show di cui abbiamo scritto qui. Ciò comporta è un danno economico che per alcuni ristoratori ammonta a decine di migliaia di euro annui.
Hanno partecipato alla Tavola Elena Collini, International PR Manager TheFork, Pietro Caroli, Proprietario Trattoria Trippa, Claudio Sadler, Presidente Le Soste, Tunde Pecsvari, co-founder and managing partner of Osteria Brunello, Sonia Peronaci, imprenditrice digitale. Ha moderato gli interventi Anna Prandoni.
Andrea W. Castellanza ha evidenziato gli spigoli del tema, insistendo sul no-show. Dagli nterventi dei diversi relatori è emerso il problema secondo diverse prospettive, ma anche possibili soluzioni e rimedi. Sicuramente una prenotazione che arriva da TheFork, come ha spiegato Elena Collini, dà le maggiori garanzie in quanto, al contrario di un ristorante che non ha la veste giuridica per farlo, TheFork può far pagare penali a chi si comporta scorrettamente.
E poi bisogna effettuare qualche distinzione tra le tipologie dei ristoranti. Per un ristorante stellato in una zona di scarso passaggio pedonale e decentrato come Sadler, il no-show rappresenta una perdita secca senza possibilità di rimediare perché, come spiega Claudio Sadler, nessuno entra per caso in un ristorante come il suo e difficilmente si esegue una prenotazione all’ultimo momento giacché la scelta di un ristorante di livello elevato non è di norma estemporanea.
Diverso è il caso di un ristorante più abbordabile, posto in zona centrale con un elevato traffico pedonale dove i clienti che cercano un tavolo senza prenotazione non mancano come nel caso dell’Osteria Brunello. Ciò non significa, come spiega Tunde Pecsvari, che non ci si tuteli nei confronti di chi non rispetta le prenotazioni. Queste per Osteria Brunello avvengono unicamente on-line accedendo al sito e sono gestite da Resdiary, con il supporto della piattaforma interbancaria Stripe. La prenotazione prevede l’inserimento di un numero di carta di credito o, in alcune contingenze di una caparra. Nel caso di inadempienza è conteggiata una somma di 40 euro per ogni persona prenotata con emissione di fattura per l’importo addebitato in carta di credito, o in caso di caparra questa è trattenuta.
Per quanto riguarda Trattoria Trippa, come spiega Pietro Caroli, all’atto della prenotazione che si effettua on-line tramite il sito del ristorante, si chiede alla clientela una conferma della prenotazione 24 ore prima della data selezionata. In caso di mancata conferma entro le 18.00 del giorno della prenotazione, si riserva la possibilità di cancellare il tavolo. Ovviamente quasi ogni sera si può verificare una cancellazione e pertanto è utile esserne a conoscenza perché sapendo che per trovare un tavolo da Trippa occorre prenotare con largo anticipo nessuno si informa se c’è posto la sera stessa.
Va ancora detto che il no-show, grazie anche a The Fork e alle prenotazioni in stile Trattoria Trippa e Osteria Brunello, a Milano è in calo.