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Potrebbe sembrare provocatorio affermare che i liquidi abbiano una propria texture.
E ciò perché se è evidente che i solidi, come per esempio il legno o i tessuti, hanno una texture  altri materiali invece no.

Eppure, sarebbe più corretto parlare di textures al plurale  perché tutti i materiali ne hanno una propria.

Lasciamo legni, pietre tessuti per entrare nell’abito alimentare.

Pensiamo alla frutta: la mela ha una texture decisamente diversa da quella della banana, così come il melone dall’ananas, la pesca dall’uva, la fragola dall’arancia e via elencando. E siamo tutti d’accordo.

Ma se pensiamo ai liquidi allora abbiamo qualche riserva. Ma perché?

Risulta evidente che un bicchiere di frullato di frutta e uno d’acqua hanno decisamente due texture diverse così come la birra e l’olio. Ma anche su questo è facile trovarsi d’accordo.

Se parlassimo di vini, invece, allora i dubbi affiorerebbero. Ma allora parliamone.

Pensiamo di sorseggiare, o ancora meglio sorseggiamo, un vino dolce passito. Cogliamo subito una sua densità, “grassezza”: entra in bocca e si allarga con una consistenza sciropposa.

Consideriamo ora uno spumante brut, extra brut o nature, in cui le bollicine di anidride carbonica sembrano ripulire la bocca. Due impatti diversi. Ma continuiamo.

Mentre il vino dolce comunica un senso di calda morbidezza, lo spumante brut ha una più spiccata acidità, percepita come freschezza, per cui l’opposto: la sensazione è che lo spumante anziché allargarsi in bocca, anziché essere “orizzontale” come il passito, sia “verticale”, scorra su binari, netto, senza sbavature.

E ancora mentre il primo è quasi mieloso, denso,  morbido, il secondo, per usare un termine impiegato da alcuni degustatori per enfatizzarne le caratteristiche, è croccante, quasi come un solido che si sgretola,  che è l’opposto di morbido. Più o meno inconsapevolmente, abbiamo distinto due differenti texture del vino.

In altri termini, tra un vino dolce passito e uno spumante brut vi è una differenza non solo di colore, odore, sapore, ma anche di texture. Non ci resta che provare per fugare ogni dubbio.

Ma se parlassimo di uno stesso tipo di vino? Per esempio di vini rossi fermi? Lo faremo in un apposito articolo, ma nel frattempo, così come esercizio, proviamo a riconoscere le consistenze diverse dei liquidi che normalmente assumiamo nella nostra alimentazione. Vini compresi, ovviamente.

Di questo Autore